Una condanna per un reato di stupefacenti non giustifica da sola il diniego del rinnovo del permesso di soggiorno allo straniero giunto in Italia con i genitori all’età di sei mesi.
Una condanna per rapina riportata nel 1996 è rilevante ma, in determinate circostanze, non è, da sola, sufficiente a giustificare il diniego del rinnovo del permesso di soggiorno.
I cittadini extracomunitari non possono essere esclusi dalla selezione pubblica per la formazione di una graduatoria di rilevatori da utilizzare per le operazioni di censimento nazionale, con incarico di prestazione occasionale, solo per difetto della cittadinanza italiana.
Gli artt. 19 e 19 bis del Regolamento Fifa non trovano applicazione nel caso di minore affidato ad una coppia italiana ai sensi degli artt. 2 e segg. della legge 184/1983.
Pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell’UE sulla compatibilità dell’art. 10 bis con la direttiva 2008/115/CE.
Non sono perseguibili le condotte di cui all’art. 14, comma 5 ter o quater, precedenti al 24 giugno 2011, data di entrata in vigore del decreto legge n. 89.
Il principio della tutela giurisdizionale effettiva nelle controversie relative al mancato riconoscimento dello status di rifugiato, contenuto nella direttiva 2005/85/CE, consiste nell’attribuire al singolo il diritto di adire un giudice, e non di accedere a più gradi di giudizio.
Viola l’art. 8 della CEDU l’ordine del tribunale per i minorenni di rientro in Italia del minore, portato dalla madre in Lettonia, per non avere considerato che il distacco improvviso e radicale dalla madre avrebbe certamente provocato in lui dei gravi danni psicologici.