La condanna per il reato di cui all’art. 14, comma 5 ter, del D.Lgs. 286/98 non è ostativa alla regolarizzazione di cui all’art. 1 ter, comma 13, legge n. 102/2009.
Se le condanne ostative al rinnovo del permesso di soggiorno sono risalenti nel tempo occorre valutare la pericolosità sociale.
La condanna inflitta in sede di “patteggiamento” si estingue decorsi cinque anni e pertanto non è ostativa alla regolarizzazione ex legge 102/2009.
La condanna penale costituisce da sola ragione ostativa al ricongiungimento familiare, anche se il condannato non rappresenta una minaccia attuale e concreta all'ordine pubblico o alla sicurezza dello Stato.
Nel giudizio di opposizione al decreto di espulsione adottato a seguito del rigetto della richiesta di asilo il giudice di pace deve valutare le conseguenze nel caso di allontanamento verso il paese di origine.
Lo straniero che abbia presentato con grave ritardo l'istanza di rinnovo del permesso di soggiorno ha diritto di contrarre matrimonio.
L’autorità consolare non può negare il visto sulla base della nuova normativa sopraggiunta che ha modificato i requisiti per richiedere il ricongiungimento familiare con il genitore.
Il rifiuto di concedere l’espulsione come misura alternativa alla detenzione in presenza di gravi elementi di pericolosità non viola i diritti all'unitarietà della famiglia rimasta nel paese di provenienza.
Il reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato deve ritenersi non configurabile nei confronti dello straniero minorenne.
Regolamento (CE) n. 265/2010. Libera circolazione in area Schengen per i possessori di visto D – Messaggio diramato dal Ministero degli Affari Esteri.
Uscita e reingresso sul territorio nazionale degli stranieri regolarmente soggiornanti.
Codice comunitario visti e nuove disposizioni relative alla circolazione dei titolari di visto per soggiorni di lunga durata.
Decisione sulle regole per la sorveglianza delle frontiere marittime esterne nel contesto della cooperazione operativa coordinata da Frontex.