Ai fini del rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro autonomo non ha alcun rilievo che il reddito sia prodotto all’estero.
Il giudice remittente che abbia ammesso il cittadino straniero ad un pubblico concorso sulla base di una interpretazione ritenuta dallo stesso costituzionalmente orientata non può ottenere dalla Corte Costituzionale un avallo di tale interpretazione.
La controversia riguardante il riconoscimento dello status di apolide deve essere proposta nelle forme del rito ordinario civile in contraddittorio con il Ministro dell’interno.
Poiché il meretricio non costituisce di per sé violazione dell’ordine pubblico la cittadina europea non può essere allontanata con le forme previste dall’art. 20 del D.lgs. 30/2007.
Il reato di mancata esibizione dei documenti può essere contestato solo agli stranieri regolari; diversamente, verrebbe compromessa la celerità delle espulsioni degli irregolari.
L’applicazione dell’espulsione quale sanzione sostitutiva della pena pecuniaria ex art. 10 bis TULI ha natura discrezionale e non obbligatoria.
Poiché l’art. 14, comma 5 ter, del d.lgs. 286/98, contrasta con la direttiva 2008/115/CE, esso deve essere disapplicato ed il giudice del rinvio dovrà tenere debito conto del principio dell’applicazione retroattiva della pena più mite.