Illegittimo il diniego del rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro subordinato, motivato con riferimento alla condanna dello straniero per un reato inerente il diritto d’autore, adottato senza alcuna valutazione circa la pericolosità dello stesso.
È illegittimo il provvedimento di revoca del permesso di soggiorno CE per lungosoggiornanti, opposto al cittadino straniero condannato per un reato inerente il diritto d’autore.
Legittimo il rifiuto del rilascio del visto d’ingresso per lavoro subordinato qualora il nominativo dello straniero risulti inserito nel Sistema Informativo Schengen tra i soggetti inammissibili.
La dichiarazione dei genitori di affidare il minore alle cure del fratello maggiore, residente in Italia, conferisce lo status di “minore comunque affidato”, con la conseguenza di esonerare il minore stesso dalla dimostrazione degli ulteriori requisiti richiesti dall’art. 32 commi 1 bis e 1 ter del d.lgs. 286/1998.
Legittimo il diniego del visto di ingresso per motivi di turismo opposto al cittadino straniero il cui nome risulti presente nel Sistema Informativo Schengen. In tali circostanze è onere dell’interessato dimostrare l’esistenza di errori ovvero di omonimie e di richiedere alle autorità competenti la relativa cancellazione.
Ai fini del conseguimento della pensione di invalidità e l’assegno di inabilità è sufficiente il permesso di soggiorno annuale.
Non sussiste il requisito della “convivenza” ai fini dell’applicazione dell’art. 19 del d.lgs. 286/98 quando lo straniero abbia trasferito la residenza presso il parente italiano al tempo della presentazione del ricorso ed alloggi in una unità abitativa non collegata all’abitazione del nucleo familiare del fratello.
In assenza di una formale dichiarazione di irreperibilità degli stranieri difesi, il difensore, prima di chiedere la liquidazione del suo onorario, deve attivare le procedure per il recupero dei crediti ai sensi dell’art. 116 del D.P.R. 115/2002, dimostrando l’impossibilità di ottenere nell'immediato il pagamento del proprio credito professionale.
L’allontanamento dal Regno Unito del cittadino turco verso il suo paese di origine non ha violato il diritto alla sua vita familiare in quanto sia lo straniero che la moglie cittadina britannica, nel momento in cui decisero di sposarsi e di avere due figli, erano consapevoli che era in corso la valutazione dell’espulsione.
Risoluzione del Parlamento europeo del 24 aprile 2009 sul dibattito annuale sui progressi compiuti nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia (AFSJ) (articoli 2 e 39 del trattato UE).
Risoluzione del Parlamento europeo del 22 aprile 2009 su una politica d'immigrazione comune per l'Europa: principi, azioni e strumenti (2008/2331(INI)).