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Risultati della ricerca per: “Unione europea”

Sono state trovate 724 decisioni - pagina Pagina 46 di 73

18/9/2014 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
In tema di appalti pubblici di servizi, nell’ipotesi in cui un offerente intende eseguire un appalto pubblico avvalendosi esclusivamente di lavoratori impiegati da un subappaltatore stabilito in uno Stato membro diverso da quello a cui appartiene l’amministrazione aggiudicatrice, l’art. 56 TFUE osta all’applicazione di una normativa dello Stato membro a cui appartiene tale amministrazione aggiudicatrice che obblighi detto subappaltatore a versare ai lavoratori in parola un salario minimo fissato da tale normativa. Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. IX, sent. del 18 settembr...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. IX, sent. del 18 settembre 2014

4/9/2014 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
Gli artt. 45 TFUE e 49 TFUE devono essere interpretati nel senso che ostano a una normativa di uno Stato membro, come quella austriaca, che impone alle società che intendono esercitare attività nell’ambito del commercio di armi e munizioni militari (nonché in quello della mediazione nell’acquisto e nella vendita di queste ultime) il requisito che i membri dei loro organi di rappresentanza legale (o il loro socio direttore commerciale con poteri di rappresentanza) abbiano la cittadinanza di tale Stato membro. Infatti, una normativa siffatta è tale da incidere tanto sulla libera circolaz...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. V, sent. del 4 settembre 2014

10/7/2014 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
L’art. 41, par. 1, del protocollo addizionale, firmato il 23 novembre 1970 a Bruxelles e concluso, approvato e confermato a nome della Comunità economica europea con il regolamento (CEE) n. 2760/72, per la conclusione del protocollo addizionale e del protocollo finanziario, firmati il 23 novembre 1970 e allegati all’accordo che crea un’Associazione tra la CEE e la Turchia, e relativo ai provvedimenti da prendere per la loro entrata in vigore, dev’essere interpretato nel senso che la clausola di standstill enunciata in tale disposizione osta a una misura di diritto interno, introdotta ...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. II, sent. del 10 luglio 2014

10/7/2014 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
L’art. 16, par. 2, della direttiva 2004/38/CE, relativa al diritto dei cittadini dell’Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri, deve essere interpretato nel senso che si deve considerare che abbia acquisito il diritto di soggiorno permanente, previsto da tale disposizione, il cittadino di un paese terzo il quale, nel corso di un periodo continuativo di 5 anni antecedente alla data di recepimento della suddetta direttiva, abbia soggiornato in uno Stato membro, in qualità di coniuge di un cittadino Ue lavoratore nel medesimo Sta...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. II, sent. del 10 luglio 2014

24/6/2014 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
La decisione 2011/640/PESC, relativa alla firma e alla conclusione dell’accordo tra l’Ue e la Repubblica di Mauritius sulle condizioni del trasferimento delle persone sospettate di atti di pirateria e dei relativi beni sequestrati da parte della forza navale diretta dall’Ue alla Repubblica di Mauritius e sulle condizioni delle persone sospettate di atti di pirateria dopo il trasferimento, è annullata per violazione, da parte del Consiglio, dell’art. 218, par. 10, TFUE. Infatti, tale norma prevede che il PE sia immediatamente e pienamente informato in tutte le fasi della procedura di n...
Corte di giustizia dell’Unione europea, grande sez., sent. del 24 giugno 2014

19/6/2014 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
L’art. 45 TFUE deve essere interpretato nel senso che una donna, che smetta di lavorare o di cercare un impiego a causa delle limitazioni fisiche collegate alle ultime fasi della gravidanza e al periodo successivo al parto, conserva la qualità di «lavoratore» ai fini della libera circolazione, purché essa riprenda il suo lavoro o trovi un altro impiego entro un ragionevole periodo di tempo dopo la nascita di suo figlio. Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. I, sent. del 19 giugno 2014 Nella causa C 507/12, avente ad oggetto la domanda di pronuncia pregiudiziale proposta alla Cor...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. I, sent. del 19 giugno 2014

19/6/2014 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
L’art. 56 TFUE osta ad una normativa, come quella della Repubblica ceca, in virtù della quale le società stabilite in un primo Stato membro che si avvalgono di lavoratori impiegati e distaccati da agenzie di lavoro interinale stabilite in un secondo Stato membro, ma operanti nel primo Stato tramite una succursale, sono tenute a trattenere alla fonte e a versare al primo Stato un acconto sull’imposta sul reddito dovuta da detti lavoratori, laddove il medesimo obbligo non è previsto per le società stabilite nel primo Stato che utilizzano i servizi di agenzie di lavoro interinale stabilit...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. I, sent. del 19 giugno 2014

5/6/2014 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
L’art. 54 della convenzione di applicazione dell’Accordo di Schengen deve essere interpretato nel senso che una decisione di non luogo a procedere che osta, nello Stato contraente in cui tale decisione è stata emessa, a un nuovo procedimento penale per i medesimi fatti contro la stessa persona che ha beneficiato di detta decisione, salvo sopravvenienza di nuovi elementi a carico di quest’ultima, deve essere considerata una decisione che reca una sentenza definitiva, ai sensi di tale articolo, e che preclude pertanto un nuovo procedimento contro la stessa persona per i medesimi fatti in ...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. IV, sent. del 5 giugno 2014

8/5/2014 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
La direttiva 2004/83/CE, recante norme minime sull’attribuzione, a cittadini di paesi terzi o apolidi, della qualifica di rifugiato o di persona altrimenti bisognosa di protezione internazionale, nonché norme minime sul contenuto della protezione riconosciuta, così come il principio di effettività e il diritto a una buona amministrazione non ostano ad una norma procedurale nazionale, come quella irlandese, che subordina l’esame di una domanda di protezione sussidiaria al previo rigetto di una domanda volta al riconoscimento dello status di rifugiato, a condizione che, da un lato, la dom...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. IV, sent. dell’8 maggio 2014

6/5/2014 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
È annullata la direttiva 2011/82/UE, intesa ad agevolare lo scambio transfrontaliero di informazioni su alcune infrazioni in materia di sicurezza stradale (tra cui, ad es., l’eccesso di velocità, il mancato uso della cintura di sicurezza, il mancato arresto davanti a un semaforo rosso, la guida in stato di ebbrezza, ecc.). Infatti, in base alle sue finalità e al suo contenuto, la direttiva 2011/82 costituisce una misura atta a migliorare la sicurezza dei trasporti, ai sensi dell’art. 91, par. 1, lett. c), TFUE, pertanto essa doveva essere adottata in base a tale disposizione e non, come...
Corte di giustizia dell’Unione europea, Grande sez., sent. del 6 maggio 2014