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Risultati della ricerca per: “Unione europea”

Sono state trovate 724 decisioni - pagina Pagina 44 di 73

17/4/2015 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
L’art. 10, lett. c), della direttiva 2005/36/CE, relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali, come modificata dal reg. (CE) n. 279/2009, deve essere interpretato nel senso che il richiedente che intende beneficiare del regime generale di riconoscimento dei titoli di formazione, oltre ad essere in possesso di un titolo di formazione non rientrante tra quelli di cui all’allegato V, punto 5.7.1, di detta direttiva, deve anche dimostrare l’esistenza di una «ragione specifica ed eccezionale». L’art. 10, lett. c), della direttiva 2005/36, come modificata dal regolamento n. 27...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. IV, C 477/13, sent. del 16 aprile 2015

19/3/2015 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
L’art. 7, par. 2, della direttiva 2003/86/CE, relativa al diritto al ricongiungimento familiare, e il principio di proporzionalità non ostano all’applicazione di una misura di integrazione come quella oggetto del procedimento principale (l’ordinamento olandese pretende da un cittadino di un paese terzo il superamento di un esame sulla lingua e cultura olandesi prima di autorizzare, nell’ambito di un ricongiungimento familiare, il suo ingresso in Olanda all’interno del quale il coniuge, cittadino non UE, già soggiorni legalmente), qualora il relativo obbligo di esame venga meno nei ...
Conclusioni dell’avvocato generale Juliane Kokott nella Causa C 153/14 presentate il 19 marzo 2015

19/3/2015 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
Il regolamento (CEE) n. 1408/71, relativo all’applicazione dei regimi di sicurezza sociale ai lavoratori subordinati, ai lavoratori autonomi e ai loro familiari che si spostano all’interno della Comunità, nella sua versione modificata e aggiornata dal regolamento (CE) n. 118/97, come modificato dal regolamento (CE) n. 307/1999, dev’essere interpretato nel senso che un lavoratore subordinato che sia cittadino di uno Stato membro ove risiede, e nel quale i suoi redditi sono assoggettati ad imposta, lavori su una nave posatubi che batte bandiera di uno Stato terzo e naviga in diversi luogh...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. V, C 266/13, sent. del 19 marzo 2015

10/3/2015 - Italiana - Amministrativo - Consiglio di Stato
È legittima la nomina di un cittadino Ue (nella specie, di un cittadino greco) a Presidente di Autorità portuale, in quanto, per il tramite dell’art. 11 Cost., le disposizioni sulla libertà di circolazione all’interno dell’Ue, poste dall’art. 45 T.F.U.E., sono da considerarsi recepite nell’ordinamento interno, nell’ambito del quale il diritto dei cittadini dell’Ue di accedere a posti di lavoro nel nostro Paese è assistito dalla garanzia generale dell’art. 45 cit. Pertanto, l’art. 51 Cost., letto in conformità all’art. 11, consente l’accesso dei cittadini degli Stati ...
Consiglio di Stato, sez. IV, sent. n. 1210 del 10 marzo 2015

26/2/2015 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
Le disposizioni dell’art. 9, par. 2, lett. e), della direttiva 2004/83/CE, recante norme minime sull’attribuzione, a cittadini di paesi terzi o apolidi, della qualifica di rifugiato o di persona altrimenti bisognosa di protezione internazionale, nonché norme minime sul contenuto della protezione riconosciuta devono essere interpretate nel senso che: –riguardano tutto il personale militare, compreso il personale logistico e di sostegno; – comprendono la situazione in cui il servizio militare prestato comporterebbe di per sé, in un determinato conflitto, la commissione di crimini di gu...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. II, C 472/13, sent. del 26 febbraio 2015

12/2/2015 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
In circostanze come quelle oggetto del procedimento principale (distacco di lavoratori polacchi, impiegati in una ditta con sede in Polonia, presso una succursale finlandese della medesima ditta), la direttiva 96/71/CE, relativa al distacco dei lavoratori nell’ambito di una prestazione di servizi, letta alla luce dell’art. 47 della Carta dei diritti fondamentali dell’Ue, osta a che una normativa dello Stato membro (nella specie, la Polonia) in cui ha sede l’impresa che ha distaccato alcuni lavoratori nel territorio di un altro Stato membro (Finlandia), in forza della quale è vietata l...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. I, C 396/13, sent. del 12 febbraio 2015

5/2/2015 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
Il Regno del Belgio, esigendo dai candidati ai posti nei servizi locali delle regioni di lingua francese o di lingua tedesca, dai cui diplomi o certificati richiesti non risulti che abbiano svolto i loro studi nella lingua di cui trattasi, di dimostrare le proprie conoscenze linguistiche per mezzo di un unico tipo di certificato, rilasciato esclusivamente da un solo ente ufficiale belga a seguito di un esame organizzato da tale ente sul territorio belga, è venuto meno agli obblighi ad esso incombenti in forza dell’articolo 45 TFUE e del regolamento (UE) n. 492/2011, relativo alla libera cir...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. VI, C 317/14, sent. del 5 febbraio 2015

5/2/2015 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
L’art. 71, par. 1, lett. a), i), del regolamento (CEE) n. 1408/71, relativo all’applicazione dei regimi di sicurezza sociale ai lavoratori subordinati, ai lavoratori autonomi e ai loro familiari che si spostano all’interno della Comunità, nella sua versione modificata e aggiornata dal reg. (CE) n. 118/97, come modificato dal reg. (CE) n. 1606/98, deve essere interpretato nel senso che un lavoratore frontaliero, il quale, subito dopo la cessazione di un rapporto di lavoro a tempo pieno presso un datore di lavoro in uno Stato membro, è assunto a tempo parziale da un altro datore di lavor...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. VIII, C 655/13, sent. del 5 febbraio 2015

28/1/2015 - Italiana - Amministrativo - Consiglio di Stato
Nei casi di trasferimento da ateneo straniero senza previo superamento delle prove d’accesso in Italia, lo studente che intenda trasferirsi da una università straniera (nel caso di specie, romena) ad una italiana, non deve necessariamente sottoporsi al test d’ammissione. Al contrario, il superamento del test può essere richiesto per il solo accesso al primo anno di corso e non anche nel caso di domande d’accesso dall’esterno direttamente ad anni di corso successivi al primo. Infatti, una limitazione, da parte degli Stati membri, all’accesso degli studenti provenienti da università...
Consiglio di Stato, ad. plen., sent. n. 1 del 28 gennaio 2015

8/1/2015 - Italiana - Civile - Merito
Ha diritto all’assegno di maternità previsto dall’art. 74 d.lgs. n. 151/2001 la ricorrente, cittadina macedone, madre di minore cittadina italiana, e titolare di permesso di soggiorno per motivi familiari. Infatti, l’art. 23 d.lgs. n. 30/2007 (attuativo della direttiva 2004/38/CE) prevede l’estensione delle norme previste dal decreto in questione ai familiari di cittadini italiani, non aventi la cittadinanza italiana. Pertanto, dal tenore letterale della disposizione deriva l’equiparazione del trattamento dei familiari non Ue dei cittadini italiani a quello dei familiari dei cittadi...
Tribunale di Firenze, sez. lavoro, sent. n. 2 dell’8 gennaio 2015