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Risultati della ricerca per: “Unione europea”

Sono state trovate 724 decisioni - pagina Pagina 45 di 73

5/1/2015 - Italiana - Penale - Cassazione
MAE: per far scattare il rifiuto alla consegna ex art. 18, lett. s), legge n. 69/2005, è necessario che il figlio minore della persona richiesta abbia un’età inferiore ai 3 anni nel momento in cui viene eseguito l’arresto della persona ricercata e non al momento del fatto. Neppure osta alla consegna un non comprovato pericolo di discriminazioni collegate all’andamento del rapporto in ambito familiare in quanto il rischio che la persona richiesta in consegna venga sottoposta ad atti persecutori o discriminatori, o comunque ad atti che configurano violazione di uno del suoi diritti fonda...
Corte di cassazione, sez. VI penale, sent. n. 52 del 5 gennaio 2015

18/12/2014 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
Gli Stati membri non possono negare ai familiari di un cittadino dell’Unione non aventi la cittadinanza di uno Stato membro e titolari di una carta di soggiorno in corso di validità, rilasciata da altro Stato membro ai sensi dell’articolo 10 della direttiva 2004/38, il diritto di entrare nel loro territorio senza visto, senza che le autorità nazionali competenti abbiano effettuato un esame individuale del caso di specie. Gli Stati membri sono pertanto tenuti a riconoscere tale carta di soggiorno ai fini dell’ingresso senza visto nel loro territorio, a meno che l’autenticità di tale ...
Corte di giustizia dell’Unione europea, Grande sezione, sent. del 18 dicembre 2014, causa C 202/13.

18/12/2014 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
In materia di obbligazioni alimentari il regolamento (CE) n. 4/2009 ha lo scopo di offrire una tutela particolare al creditore di alimenti, che è considerato la parte più debole in questi procedimenti di questo tipo, e per questo motivo le regole di competenza mirano a garantire una prossimità tra il creditore e il giudice competente. Pertanto una normativa nazionale, come quella tedesca, la quale istituisca una concentrazione delle competenze giurisdizionali in materia di obbligazioni alimentari transfrontaliere a favore di un giudice di primo grado competente per il luogo in cui ha sede i...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. III, sent. del 18 dicembre 2014, cause riunite C 400/13

9/12/2014 - Italiana - Penale - Cassazione
In base all’art. 18, lett. p), della L. n. 69/2005, è motivo ostativo alla consegna dello straniero all’autorità richiedente il mandato di arresto europeo la commissione, in tutto o in parte, nel territorio italiano del reato oggetto del m.a.e., con la conseguenza che la consegna richiesta dall’autorità giudiziaria straniera deve essere rifiutata allorquando almeno una parte della condotta, anche se consistente nel frammento di un unico e inscindibile iter delittuoso, si sia verificata in Italia. Tuttavia, affinché il luogo di commissione del reato sia individuato con certezza in Ita...
Corte di cassazione, sez. II penale, sent. n. 51155 del 9 dicembre 2014

3/12/2014 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
Gli artt. 56 e 57 TFUE devono essere interpretati nel senso che essi non ostano a una normativa di uno Stato membro, come quella belga, in forza della quale il destinatario di servizi realizzati dai lavoratori dipendenti distaccati di un prestatore di servizi stabilito in un altro Stato membro è tenuto a dichiarare alle autorità competenti, prima dell’inizio dell’impiego di tali lavoratori, i dati identificativi di questi ultimi qualora essi non siano in grado di fornire la prova della dichiarazione che il loro datore di lavoro avrebbe dovuto presentare presso le autorità competenti di ...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. III, sent. del 3 dicembre 2014

12/11/2014 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
L’art. 12, par. 3, del regolamento (CE) n. 2201/2003, relativo alla competenza, al riconoscimento e all’esecuzione delle decisioni in materia matrimoniale e in materia di responsabilità genitoriale, deve essere interpretato nel senso che esso consente, ai fini di un procedimento in materia di responsabilità genitoriale, di fondare la competenza di un giudice di uno Stato membro diverso dallo Stato di residenza abituale del minore pur se dinanzi al giudice prescelto non è pendente alcun altro procedimento. L’art. 12, par. 3, lett. b), del reg. n. 2201/2003 deve essere interpretato nel ...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. III, sent. del 12 novembre 2014

11/11/2014 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
Secondo la direttiva 2004/38/CE, lo Stato membro ospitante non è tenuto ad erogare una prestazione sociale durante i primi tre mesi di soggiorno. Quando la durata del soggiorno è superiore a tre mesi ma inferiore a cinque anni, la direttiva subordina il diritto di soggiorno alla condizione che le persone economicamente inattive dispongano di risorse proprie sufficienti. Si intende in tal modo impedire che cittadini dell’Unione economicamente inattivi utilizzino il sistema di protezione sociale dello Stato membro ospitante per finanziare il proprio sostentamento. Uno Stato membro deve perta...
Corte di giustizia dell’Unione europea, grande sez., sent. dell’11 novembre 2014

5/11/2014 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
Il diritto al contraddittorio in qualsiasi procedimento, quale si applica nell’ambito della direttiva 2008/115/CE, recante norme e procedure comuni applicabili negli Stati membri al rimpatrio di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare e, in particolare, dell’art. 6 della stessa, deve essere interpretato nel senso che esso non osta a che un’autorità nazionale non ascolti il cittadino di un paese terzo specificamente in merito a una decisione di rimpatrio allorché, dopo aver constatato l’irregolarità del suo soggiorno nel territorio nazionale in esito a una procedura c...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. V sent. del 5 novembre 2014

5/11/2014 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
Le disposizioni della direttiva 80/987/CEE, relativa alla tutela dei lavoratori subordinati in caso di insolvenza del datore di lavoro, come modificata dalla direttiva 2002/74/CE, devono essere interpretate nel senso che ostano ad una normativa nazionale sulla tutela dei lavoratori subordinati in caso di insolvenza del datore di lavoro, come quella olandese, secondo la quale un cittadino di un paese terzo che non soggiorna legalmente nello Stato membro interessato non è considerato un lavoratore subordinato, legittimato a richiedere una prestazione di insolvenza in forza, in particolare, dei ...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. V, sent. del 5 novembre 2014

1/10/2014 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
La competenza in materia di responsabilità genitoriale, prorogata in forza dell’art. 12, par. 3, del regolamento (CE) n. 2201/2003, relativo alla competenza, al riconoscimento e all’esecuzione delle decisioni in materia matrimoniale e in materia di responsabilità genitoriale, che abroga il reg. (CE) n. 1347/2000, a favore di un giudice di uno Stato membro investito del procedimento di concerto dai titolari della responsabilità genitoriale, viene meno con la pronuncia di una decisione definitiva nel contesto di tale procedimento. Poiché la competenza deve essere determinata, anzitutto, ...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. II, sent. del 1° ottobre 2014