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Risultati della ricerca per: “Unione europea”

Sono state trovate 724 decisioni - pagina Pagina 1 di 73

20/6/2024 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di giustizia dell’Unione europea
I lavoratori cittadini di paesi terzi distaccati in uno Stato membro da un prestatore di servizi stabilito in un altro Stato membro non vantano in base alle disposizioni del Trattato (artt. 56 e 57 TFUE) un «diritto di soggiorno derivato» né nello Stato membro in cui sono occupati né in quello in cui sono distaccati.Gli Stati membri possono imporre a un’impresa stabilita in un altro Stato membro che realizzi nel loro territorio una prestazione di servizi di durata superiore a tre mesi l’obbligo di ottenere un permesso di soggiorno per ciascun lavoratore cittadino di un paese terzo che ...
Corte di giustizia dell’Unione europea, 20 giugno 2024, C-540/22, Staatssecretaris van Justitie en Veiligheid (Détachement de travailleurs de pays tiers)

18/6/2024 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di giustizia dell’Unione europea
Nel caso in cui non sia possibile respingere la domanda d’asilo di un richiedente che ha già ottenuto protezione internazionale in un altro Stato membro a causa del rischio che egli corre in detto Stato di subire trattamenti contrari all’art. 4 Carta, le autorità nazionali non sono obbligate a riconoscere automaticamente la medesima forma di protezione. Tali autorità procedono a un esame individuale, completo e aggiornato della nuova domanda ma, in tale contesto, devono tenere pienamente conto della decisione di riconoscere la protezione presa nell’altro Stato membro, nonché degli el...
Corte di giustizia dell’Unione europea (GS), 18 giugno 2024, causa C-753/22, Bundesrepublik Deutschland (Effetto di una decisione di riconoscimento dello status di rifugiato)

18/6/2024 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di giustizia dell’Unione europea
Uno Stato membro non può autorizzare l’estradizione di un cittadino di un paese terzo rifugiato in un altro Stato membro se non è stato avviato uno scambio d’informazioni con lo Stato che ha riconosciuto il rifugio e se le autorità di detto Stato non hanno revocato la protezione internazionale (art. 21, par. 1, direttiva qualifiche, in combinato disposto con l’art. 18 e con l’art. 19, par. 2, della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea). Corte di giustizia dell’Unione europea, 18 giugno 2024, causa C-352/22, Generalstaatsanwaltschaft Hamm (Domanda di estradizione di...
Corte di giustizia dell’Unione europea, 18 giugno 2024, causa C-352/22, Generalstaatsanwaltschaft Hamm (Domanda di estradizione di un rifugiato verso la Turchia)

13/6/2024 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di giustizia dell’Unione europea
Dopo che nel 2020 la Corte ha dichiarato la violazione, da parte dell’Ungheria, delle norme relative all’accesso alla protezione internazionale, al trattenimento e al rimpatrio dei cittadini di paesi terzi in condizioni di soggiorno irregolare, lo Stato membro non ha dato attuazione alla sentenza e persiste deliberatamente nelle violazioni. Così facendo, l’Ungheria arreca un pregiudizio particolarmente grave ai diritti fondamentali dei singoli e all’interesse pubblico. In particolare, l’elusione deliberata, da parte di uno Stato membro, dell’applicazione di una politica comune nel...
Corte di giustizia dell’Unione europea, 13 giugno 2024, causa C-123/22, Commissione/Ungheria (Accoglienza dei richiedenti protezione internazionale II)

13/6/2024 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di giustizia dell’Unione europea
1. In tema di domande reiterate di protezione internazionale, l’autorità che si pronuncia sul merito deve esaminare gli elementi di fatto presentati a sostegno della domanda anche se si tratta di fatti già valutati dall’autorità che ha respinto in via definitiva una prima domanda di protezione internazionale [art. 40, direttiva 2013/32/UE in combinato disposto con l’art. 12, par. 1, lett. a) seconda frase direttiva 2011/95/UE].2. Al fine di valutare l’applicazione della causa di esclusione di cui all’art. 12, par. 1, lett. a) seconda frase, direttiva 2011/95/UE, l’assistenza o l...
Corte di giustizia, 13 giugno 2024, causa C-563/22, Zamestnik-predsedatel na Darzhavna agentsia za bezhantsite (Status di rifugiato - Apolide di origine palestinese)

3/6/2024 - Italiana - Internazionale privato - Cassazione
Il consumatore che tempestivamente si sia costituito nel giudizio instaurato dal professionista e abbia eccepito la carenza di giurisdizione in quanto domiciliato in diverso Stato membro, non è tenuto a dedurre espressamente e immediatamente che “le attività del professionista siano dirette, con qualsiasi mezzo, verso lo Stato del suo domicilio" (art. 17, co. 1, lett. c, reg. UE n. 1215/2012). È infatti compito del giudice verificare la propria competenza internazionale esaminando tutti gli elementi di prova presenti nel fascicolo, incluse le prove che possono essere presentare in seguito...
Corte di cassazione, sezioni unite, 3 giugno 2024, n. 15364

16/5/2024 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di giustizia dell’Unione europea
Il divieto di discriminazione in base alla cittadinanza impedisce agli Stati membri di escludere il lavoratore frontaliero dalla percezione di un assegno familiare connesso all’esercizio, da parte sua, di un’attività subordinata, per un minore collocato in affidamento presso di lui con decisione giudiziaria e di cui egli assume la custodia, mentre vi hanno diritto i lavoratori residenti in analoga situazione. Allo stesso modo, solo se anche per i lavoratori residenti la normativa nazionale prevede di prendere in considerazione la circostanza che il lavoratore provveda al mantenimento del ...
Corte di giustizia dell’Unione europea, 16 maggio 2024, causa C-27/23, Hocinx

25/4/2024 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di giustizia dell’Unione europea
In forza dell’art. 20 TFUE, la revoca o il rifiuto del permesso di soggiorno a un cittadino di un paese terzo familiare di un cittadino dell’Unione che non ha mai esercitato la propria libertà di circolazione deve necessariamente seguire a un esame preliminare sulla sussistenza di un rapporto di dipendenza tale per cui il cittadino dell’Unione sarebbe costretto a lasciare il territorio dell’Unione europea, considerato nel suo insieme, assieme al familiare, qualora quest’ultimo non vanti un diritto di soggiorno in forza di una diversa disposizione applicabile nello Stato membro inter...
Corte di giustizia dell’Unione europea, 25 aprile 2024, cause riunite C-420/22 e C-528/22, NW (Informations classifiées)

25/4/2024 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di giustizia dell’Unione europea
Non è radicalmente incompatibile con il diritto dell’Unione (art. 20 TFUE) una normativa nazionale che a seguito dell’acquisizione volontaria della cittadinanza di uno Stato terzo, prevede la perdita ispo iure della cittadinanza nazionale di uno Stato membro e con essa, anche della cittadinanza dell’Unione, salvo la persona interessata ottenga dalle competenti autorità nazionali un’autorizzazione preventiva a conservare la cittadinanza nazionale, a seguito di un esame delle circostanze del caso. La compatibilità con il diritto dell’Unione è però subordinata a due condizioni: a) ...
Corte di giustizia dell’Unione europea, 25 aprile 2024, cause riunite C-684/22 a C-686/22, Stadt Duisburg (Perte de la nationalité allemande)

18/4/2024 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di giustizia dell’Unione europea
Il diritto dell’Unione (art. 27, par. 1, reg. Dublino III) non obbliga gli Stati membri a predisporre una via di ricorso effettiva avverso la decisione delle autorità nazionali di non esercitare la clausola di discrezionalità di cui all’art. 17, par. 1, reg. Dublino III, che consente di procedere all’esame della domanda di protezione internazionale per la quale lo Stato in questione non sarebbe competente in base agli ordinari criteri previsti dal regolamento. Ne consegue che, quando un simile ricorso è previsto, esso trova fondamento esclusivamente nel diritto nazionale; pertanto, il...
Corte di giustizia dell’Unione europea, 18 aprile 2024, causa C-359/22, Minister for Justice (Clause discrétionnaire – Recours)