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Risultati della ricerca per: “Reati e processo penale”

Sono state trovate 1070 decisioni - pagina Pagina 34 di 107

12/11/2015 - Italiana - Penale - Cassazione
La disciplina ex art. 169 c.p.p. (in materia di notifica all’imputato all’estero) trova applicazione solo in occasione della prima notifica al soggetto che risulti avere residenza o dimora all’estero, al fine di fornirgli gli elementi necessari per renderlo edotto dell’esistenza di un procedimento penale che lo riguarda, con contestuale invito ad eleggere domicilio nel territorio dello Stato per le relative notificazioni. Pertanto, non è necessario procedere all’invio della raccomandata all’estero, secondo le modalità e con il contenuto indicati dall’art. cit., qualora l’inda...
Corte di cassazione, sez. III penale, sent. n. 45278 del 12 novembre 2015

23/10/2015 - Italiana - Penale - Cassazione
Commette il reato di istigazione alla violenza per motivi razziali di cui all’art. 3 co. 1, lett. b), l. n. 654/1975, aggravato ai sensi dell’art. 61, n. 10, c.p., chi pubblica sul proprio profilo del social network Facebook una frase che incita allo stupro di una donna di colore (nel caso di specie, l’insulto era indirizzato all’allora Ministro per l’integrazione). Corte di cassazione, sez. I penale, sent. n. 42727 del 23 ottobre 2015 (n. 252) Sul ricorso proposto da: V.D. n. il **/**/1955; avverso la sentenza n. 4332/2013 CORTE APPELLO di VENEZIA, del 17/04/2014 visti gli atti, la ...
Corte di cassazione, sez. I penale, sent. n. 42727 del 23 ottobre 2015

15/10/2015 - Italiana - Penale - Cassazione
In tema di mandato di arresto europeo, la nozione di residenza che viene in considerazione per l’applicazione dei diversi regimi di consegna previsti dalla legge n. 69/2005, presuppone l’esistenza di un radicamento reale e non estemporaneo dello straniero nello Stato, tra i cui indici concorrenti vanno indicati la legalità della sua presenza in Italia, l’apprezzabile continuità temporale e stabilità della stessa, la distanza temporale tra quest’ultima e la commissione del reato e la condanna conseguita all'estero, la fissazione in Italia della sede principale, anche se non esclusiva...
Corte di cassazione, sez. VI penale, sent. n. 41517 del 15 ottobre 2015

14/10/2015 - Italiana - Penale - Cassazione
Integra il delitto di favoreggiamento dell’immigrazione illegale degli stranieri nel territorio dello Stato il fatto di contrarre, verso corrispettivo in danaro, matrimonio con lo straniero irregolare al fine di fargli conseguire la cittadinanza italiana. Invero, a fronte della ricezione di denaro quale corrispettivo legato alla celebrazione del matrimonio fittizio con lo straniero, esclusivamente finalizzato a permettergli di ottenere la cittadinanza italiana, non può ritenersi esclusa la sussistenza dell’elemento psicologico del reato per la “modestia” del compenso, qualora il pagam...
Corte di cassazione, sez. I penale, sent. n. 41303 del 14 ottobre 2015

14/10/2015 - Italiana - Penale - Cassazione
Il requisito della residenza – al fine di opporsi alla richiesta di estradizione e poter espiare la pena in Italia – diversamente da quello di cittadinanza, non è connessa ad un dato formale, ma presuppone un accertamento di radicamento concreto nel territorio, ricavabile da una serie di indicatori costituiti dalla presenza nel territorio da almeno un quinquennio; di un'attività lavorativa stabile; di una posizione fiscale e contributiva; dalla presenza di un nucleo familiare, anch'esso inserito stabilmente, elementi tutti che devono convergere nella dimostrazione della natura non estemp...
Corte di cassazione, sez. VI penale, sent. n. 41516 del 14 ottobre 2015

9/10/2015 - Italiana - Penale - Cassazione
In ordine alla configurabilità del delitto di cui all’art. 270 quater c.p. (Arruolamento con finalità di terrorismo anche internazionale), la nozione di “arruolamento” è equiparabile a quella di “ingaggio”, da intendersi come raggiungimento di un serio accordo tra soggetto che propone il compimento, in forma organizzata, di più atti di violenza ovvero di sabotaggio con finalità di terrorismo e soggetto che aderisce. Inoltre, è possibile la realizzazione in forma tentata del delitto di arruolamento. Corte di cassazione, sez. I penale, sent. n. 40699 del 9 ottobre 2015 (n. 253) R...
Corte di cassazione, sez. I penale, sent. n. 40699 del 9 ottobre 2015

1/10/2015 - Italiana - Penale - Cassazione
Ai fini della configurabilità del delitto di tratta di persone vigente all’epoca dei fatti, non è richiesto che il soggetto passivo si trovi già in schiavitù o condizione analoga, per cui il delitto in questione si ravvisa anche se una persona libera sia condotta con inganno in Italia, al fine di porla nel nostro Paese in condizione analoga alla schiavitù; il reato di tratta può essere, infatti, commesso anche con induzione mediante inganno in alternativa alla costrizione con violenza o minaccia. La novella di cui al d.lgs n. 24/2014, lungi dal modificare sostanzialmente la disciplina ...
Corte di cassazione, sez. V penale, sent. n. 39797 del 1 ottobre 2015

1/10/2015 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
La direttiva 2008/115/CE, recante norme e procedure comuni applicabili negli Stati membri al rimpatrio di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare, deve essere interpretata nel senso che non osta, in linea di principio, ad una normativa di uno Stato membro che, come quella italiana, prevede l’irrogazione di una pena detentiva ad un cittadino di un paese terzo il cui soggiorno è irregolare il quale, dopo essere ritornato nel proprio paese d’origine nel quadro di un’anteriore procedura di rimpatrio, rientri irregolarmente nel territorio del suddetto Stato trasgredendo un di...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. IV, C 290/14, Skerdjan Celaj c. Italia

28/9/2015 - Italiana - Penale - Cassazione
In tema di sequestro di persona deve ritenersi rinunciabile, in nome di convinzioni religiose, una certa sfera della propria libertà personale, nonostante sia un bene costituzionalmente protetto, ma solo quando, tra l’altro, il consenso non sia viziato da violenza o minaccia (nel caso di specie, invece, il preteso consenso della figlia non risulta liberamente prestato o mantenuto, in quanto si inserisce in un contesto vessatorio, caratterizzato da reiterati comportamenti del padre volti ad esercitare una indebita pressione psicologica nei confronti della figlia, insultandola; sottraendole i...
Corte di cassazione, sez. V penale, sent. n. 39197 del 28 settembre 2015

23/9/2015 - Italiana - Penale - Cassazione
Anche in materia di violazioni doganali, l’applicazione della misura di sicurezza della libertà vigilata presuppone il previo accertamento della pericolosità sociale del condannato. Infatti, alla luce della legge n. 663/1986, è da ritenersi superato quell’orientamento giurisprudenziale secondo il quale la misura della libertà vigilata deve essere sempre disposta, a norma dell’art. 300, d.P.R. n. 43/1973, quando la pena inflitta sia superiore ad 1 anno di reclusione, per cui in tali casi il giudice non è tenuto a motivare in ordine alla pericolosità sociale del condannato (nel caso ...
Corte di cassazione, sez. III penale, sent. n. 38549 del 23 settembre 2015