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Risultati della ricerca per: “Asilo/Protezione internazionale e umanitaria/Tratta”

Sono state trovate 1222 decisioni - pagina Pagina 88 di 123

18/12/2014 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
Il rischio di deterioramento dello stato di salute di uno straniero affetto da una grave malattia, dovuto all’assenza di terapie adeguate nel suo paese di origine, senza che sia in discussione una privazione di assistenza sanitaria inflittagli intenzionalmente, non costituisce motivo di riconoscimento della protezione sussidiaria ai sensi della direttiva 2004/83/CE. Nemmeno il fatto che, in casi del tutto eccezionali, un cittadino di paese terzo affetto da una grave malattia non possa, in virtù dell’articolo 3 della CEDU, come interpretato dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, esse...
Corte di giustizia dell’Unione europea, Grande sezione, sent. del 18 dicembre 2014, causa C 542/13

18/12/2014 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
Gli artt. 5 e 13 della direttiva 2008/115/CE, recante norme e procedure comuni applicabili negli Stati membri al rimpatrio di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare, letti alla luce degli artt. 19, par. 2, e 47 della Carta dei diritti fondamentali dell’Ue, nonché l’art. 14, par. 1, lett. b), della stessa direttiva devono essere interpretati nel senso che ostano a una normativa nazionale: – che non conferisce effetto sospensivo a un ricorso proposto contro una decisione che ordina a un cittadino di paese terzo affetto da una grave malattia di lasciare il territorio di un...
Corte di giustizia dell’Unione europea, Grande sezione, sent. del 18 dicembre 2014, causa C 562/13

15/12/2014 - Italiana - Civile - Cassazione
In materia di rito sommario di cognizione previsto per le controversie regolate dal d.lgs. n. 150 del 2011, l'appello, ex art. 702-quater cod. proc. civ., va proposto con atto di citazione, e non con ricorso, sicché la verifica della tempestività dell'impugnazione va effettuata calcolandone il termine di trenta giorni dalla data di notifica dell'atto introduttivo alla parte appellata. Tale principio costituisce un corollario del rilevante arresto delle S.U. n. 2907 del 2014, secondo il quale trova applicazione, in assenza di una specifica previsione normativa per il giudizio di secondo grado...
Corte di cassazione, sez. VI-1, 15 dicembre 2014 n. 26326

5/12/2014 - Italiana - Civile - Merito
Poiché la legge 271/04, ha trasferito al Giudice di pace la competenza a conoscere dei ricorsi avverso i decreti di espulsione, deve ritenersi delegato allo stesso Giudice anche la conoscenza dei ricorsi avverso il silenzio della P.A. sulle istanze di revoca del decreto di espulsione, come nel caso della richiesta di revoca dell’espulsione a seguito dell’avvenuto riconoscimento del diritto alla protezione sussidiaria da parte del Giudice ordinario. Giudice di pace di Napoli, decr. del 5 dicembre 2014 Nel procedimento ex art. 13 comma 8 del D.Lvo 286/98 e successive modifiche, iscritto al ...
Giudice di pace di Napoli, decr. del 5 dicembre 2014

2/12/2014 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
L’art. 4, par. 3, lett. c), della direttiva 2004/83/CE, recante norme minime sull’attribuzione, a cittadini di paesi terzi o apolidi, della qualifica di rifugiato o di persona altrimenti bisognosa di protezione internazionale, nonché norme minime sul contenuto della protezione riconosciuta, e l’art. 13, par. 3, lett. a), della direttiva 2005/85/CE, recante norme minime per le procedure applicate negli Stati membri ai fini del riconoscimento e della revoca dello status di rifugiato, devono essere interpretati nel senso che ostano a che, nell’ambito dell’esame – effettuato dalle aut...
Corte di giustizia dell’Unione europea, Grande sez., sent. del 2 dicembre 2014

24/11/2014 - Italiana - Civile - Merito
Sussistono i presupposti per riconoscere al ricorrente, cittadino pakistano, lo status di rifugiato. Infatti, ai sensi dell’art. 2 del d.lgs. n. 251/2007, rifugiato è il cittadino straniero il quale, per il timore fondato di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o opinione politica, si trova fuori dal paese di cui ha la cittadinanza e non può o non vuole avvalersi della protezione di tale Paese. Peraltro, se il richiedente non ha fornito la prova di alcuni elementi rilevanti ai fini della decisione, le allegazioni de...
Tribunale di Milano, sez. I civile, ord. del 24 novembre 2014

17/11/2014 - Italiana - Civile - Merito
È ammesso al patrocinio a spese dello Stato il cittadino nigeriano richiedente asilo, senza necessità di produrre alcuna certificazione che lo costringa a rivolgersi alle proprie autorità diplomatiche o consolari, essendo sufficiente una dichiarazione sostitutiva di certificazione. Peraltro, per l’effettuazione di detta dichiarazione sostitutiva, l’art. 46 co. 1, lett. o) del d.P.R. n. 445/2000 non richiede l’allegazione di un documento d’identità che, al contrario, è prescritta per le sole dichiarazioni sostitutive di atti di notorietà. Tribunale di Roma, sez. XI civile, decr. d...
Tribunale di Roma, sez. XI civile, decr. del 17 novembre 2014

4/11/2014 - Europea - Diritti fondamentali - Corte europea dei diritti dell'uomo
Si avrebbe una violazione dell’art. 3 CEDU (Divieto di trattamenti disumani o degradanti) se fosse eseguita la decisione delle autorità svizzere di rimandare in Italia la coppia di cittadini afgani – richiedenti asilo – e i loro sei figli in applicazione del regolamento Dublino senza aver prima ottenuto dalle competenti autorità italiane la garanzia che i richiedenti sarebbero presi in carico in maniera adatta all’età dei figli e in modo da mantenere l’unità familiare. In particolare, visto il sistema di accoglienza dei richiedenti asilo vigente oggi in Italia, e in assenza di de...
Corte europea dei diritti dell’uomo, grande camera, sent. del 4 novembre 2014

27/10/2014 - Italiana - Amministrativo - TAR
È accolto il ricorso avverso il rigetto dell’istanza di rilascio del titolo di viaggio per stranieri. Infatti, le fondate ragioni di non poter richiedere il passaporto alle autorità diplomatiche del Paese di cittadinanza, di cui al co. 2 dell’art. 24 del d.lgs. n. 251/2007, devono essere valutate tenuto conto della particolarità della posizione del soggetto che beneficia di un permesso di soggiorno per fini umanitari, pena l’inutilità della estensione della tutela relativa al rilascio del titolo di viaggio a chi non abbia avuto il riconoscimento dello status di rifugiato. La conferma...
Tar Lazio,sez. II-Quater, sent. n. 10744 del 27 ottobre 2014

21/10/2014 - Europea - Diritti fondamentali - Corte europea dei diritti dell'uomo
La Grecia ha violato gli artt. 13 (diritto ad un ricorso effettivo) e 3 (divieto di trattamenti inumani e degradanti) CEDU, atteso che trentadue cittadini stranieri sono stati posti nell’impossibilità di accedere alle procedure d’asilo, rischiando di essere deportati nei loro rispettivi Paesi di origine. L’Italia ha violato l’art. 4 del Protocollo n. 4 CEDU per aver disposto espulsioni collettive di stranieri; l’art. 3, poiché le competenti autorità italiane, respingendo i cittadini stranieri verso la Grecia, li ha esposti ai rischi derivanti dalle note carenze del sistema d’asi...
Corte europea dei diritti dell’uomo, sez. II, sent. del 21 ottobre 2014