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Risultati della ricerca per: “Reati e processo penale”

Sono state trovate 1069 decisioni - pagina Pagina 93 di 107

9/7/2003 - Italiana - Penale - Cassazione
Lo straniero detenuto, colpito da provvedimento di espulsione ai sensi dell’articolo 13 del testo unico n. 286 del 1998, non può beneficiare dell’affidamento al servizio sociale e della semilibertà. (5/2003) Cass. Sez. 1, sentenza n. 29097 del 9 luglio 2003 (cc. 5 maggio 2003). Pres. Sossi, rel. Siotto. Imp. Mema. È inammissibile per manifesta infondatezza dei presupposti di legge, ex articolo 666 comma 2 c.p.p., la richiesta avanzata dallo straniero – espulso ai sensi dell’articolo 13 DL n. 286 del 1998, e per il quale è previsto il divieto di rientrare nel territorio dello Stato ...
Cass. Sez. 1, sentenza n. 29097 del 9 luglio 2003

12/6/2003 - Italiana - Penale - Cassazione
Il reato di assunzione di cittadini extracomunitari privi del permesso di soggiorno può essere commesso anche dal semplice cittadino. (5/2003) Cass. Sez. 1, sentenza n. 25665 del 12 giugno 2003 (Ud.4 aprile 2003). Pres. Fabbri, rel. Vancheri. Imp. Iovino. Ai fini del reato previsto dall’articolo 22, comma 10 del D.Lgs. 25 luglio 1998, n. 286 – che punisce l’assunzione di cittadini extracomunitari privi di permesso di soggiorno – il “datore di lavoro” non è soltanto l’imprenditore o colui che gestisce professionalmente un’attività di lavoro organizzata, ma anche il semplice c...
Cass. Sez. 1, sentenza n. 25665 del 12 giugno 2003

28/5/2003 - Italiana - Penale - Cassazione
Il reato di occupazione illegale di stranieri può concorrere con il reato di favoreggiamento della permanenza nello Stato di stranieri in condizione di illegalità. Cass. Sez. I, sentenza n. 23438 del 28 maggio 2003 (ud. 8 aprile 2003). Pres. Sossi, rel. Vanchieri. Imp. Pratticò. La disposizione dell’articolo 20, comma quinto, della Legge n. 40 del 1998 (oggi trasfusa in quella dell’articolo 22, comma 10, D.Lgs. n. 286 del 1998), la quale punisce il fatto del datore di lavoro che occupa alle proprie dipendenze cittadini extracomunitari privi del permesso di soggiorno, non è speciale ris...
Cass. Sez. I, sentenza n. 23438 del 28 maggio 2003

17/4/2003 - Italiana - Penale - Cassazione
Non è punibile, ai sensi dell’articolo 22, comma 10 del testo unico n. 286 del 1998, il datore di lavoro che, pur avendo assunto un lavoratore straniero sprovvisto di permesso di soggiorno, ha comunque regolarizzato la posizione del proprio dipendente in epoca antecedente all’entrata in vigore della Legge n. 189 del 2002. (5/2003) Cass. Sez. 1, sentenza n. 18633 del 17 aprile 2003 (UD.2 aprile 2003). Pres. Gemelli, rel. Chieffi. Imp. Alberti. La esclusione della punibilità prevista dall’articolo 33 comma 6, della Legge 30 luglio 2002, n. 189, per chiunque inoltri la prescritta dichiara...
Cass. Sez. 1, sentenza n. 18633 del 17 aprile 2003

10/3/2003 - Italiana - Penale - Cassazione
Anche lo straniero non residente in Italia ha diritto di essere ammesso al patrocinio a spese dello Stato ai sensi dell’articolo 1.6 L. n. 217/1990. (3/2003) Cass. Sez. IV, sentenza 10 marzo 2003 n. 2684. 1. Il 29 gennaio 2002 il Tribunale di Sanremo, in composizione collegiale, rigettava il ricorso proposto da M. E. G. avverso il provvedimento di quello stesso Tribunale, in data 9 novembre 2001, che aveva rigettato una istanza di ammissione al patrocinio a spese dello Stato, rilevando che, ai sensi dell’articolo 1.6 Legge n. 217/1990, a quel beneficio non poteva essere ammesso lo stranier...
Cass. Sez. IV, sentenza 10 marzo 2003

6/2/2003 - Italiana - Costituzionale - Autorità varie
L’articolo 14, comma 5 quinquies del D.Lgs. n. 286 del 1998 e succ. mod. appare violare gli articoli 24 e 111 Cost. nella parte in cui prevede che l’obbligatorietà dell’arresto per l’inosservanza dell’ordine del questore decorre da data antecedente all’inutile decorso del termine di sessanta giorni per la presentazione dell’opposizione al decreto espulsivo ovvero all’esaurimento con decisione irrevocabile dell’opposizione eventualmente proposta. (2/2003) Tribunale di Sondrio, ordinanza emessa il 6 febbraio 2003 sul ricorso proposto da Velez Quijano Diana Maria contro il pref...
Tribunale di Sondrio, ordinanza emessa il 6 febbraio 2003

23/1/2003 - Italiana - Penale - Cassazione
Il reato di favoreggiamento dell’ingresso clandestino non richiede l’esistenza di una violenza fisica o psichica, ma solo il compimento di atti che, in qualsiasi modo, agevolino l’ingresso irregolare, potendo tale fatto essere commesso anche da chi trovasi in posizione di clandestino. (1/2003) Cassazione – Sezione terza penale (up) – sentenza n. 3162 del 28 novembre 2002-23 gennaio 2003. Pres. Savignano, rel. Novarese. Ric. Hoxha Svolgimento del processo H. G. ha proposto ricorso per cassazione avverso la sentenza della Corte di appello di Torino, emessa in data 25 gennaio 2002, con ...
Cassazione – Sezione terza penale (up) – sentenza n. 3162

3/1/2003 - Italiana - Penale - Merito
Anche se il reato di reingresso non autorizzato in violazione dell’articolo 13, comma 13 D.Lgs. n. 286 del 1998 e succ. mod., ha natura permanente, e quindi legittimamente la polizia giudiziaria ha eseguito l’arresto, qualora lo straniero versi nelle condizioni di poter regolarizzare la sua posizione ai fini del soggiorno, il giudice può ben valutare di non procedere alla convalida in quanto diversamente disponendo dovrebbe anche emettere “d’ufficio” un provvedimento di nulla osta alla espulsione che, se eseguito dal questore, determinerebbe l’impossibilità di regolarizzazione. (...
Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Sez. distaccata di Aversa

5/12/2002 - Italiana - Costituzionale - Autorità varie
La disposizione del Testo Unico n. 286 del 1998 e succ. mod. che prevede l’arresto obbligatorio in flagranza dello straniero responsabile del reato di trattenimento nel territorio dello Stato in violazione dell’ordine di allontanamento, entro il termine di cinque giorni, impartito dal questore, appare in contrasto con gli articoli 13 e 3 Cost. in quanto: - conferisce alla polizia giudiziaria un potere autonomo e superiore rispetto a quello dell’autorità giudiziaria che non dispone di alcun potere di limitazione della libertà personale; - determina una irragionevole disparità di tratta...
Ordinanza emessa il 5 dicembre 2002 dal tribunale di Milano

25/11/2002 - Italiana - Penale - Merito
La mancata motivazione dell’ordine adottato dal questore ai sensi dell’articolo 14, comma 5 bis, D.Lgs. n. 286 del 1998 e succ. mod. ne determina l’illegittimità, con conseguente disapplicabilità dell’atto stesso nel giudizio penale ed assoluzione “perché il fatto non sussiste”. (1/2003) Tribunale penale di Roma, sentenza 25 novembre 2002.Est. Pazienza. Imp. Ailincai Costantin Fatto e diritto All’udienza del 19-11-02, il Pubblico Ministero presentava dinanzi a questo Tribunale, per la convalida dell’arresto ed il contestuale giudizio direttissimo, A. C., imputato – come me...
Tribunale penale di Roma, sentenza 25 novembre 2002