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Risultati della ricerca per: “Lavoro”

Sono state trovate 615 decisioni - pagina Pagina 33 di 62

20/5/2013 - Italiana - Costituzionale - Corte costituzionale
Non è fondata la questione di legittimità costituzionale degli artt. 2, co. 2, e 19 della l. reg. Lombardia n. 3/2012, in riferimento all’art. 117, commi 1 e 2, lett. a) ed e), Cost., atteso che la conoscenza della lingua italiana non è dal legislatore regionale prevista quale unico imprescindibile requisito (imposto agli stranieri) richiesto per avviare l’attività commerciale, giacché si prevede che l’interessato possa, in alternativa, attestare la frequenza ed il superamento del corso professionale per il commercio relativo al settore merceologico di riferimento. Corte costituzion...
Corte costituzionale, sent. n. 98 del 20 maggio 2013

14/3/2013 - Italiana - Amministrativo - TAR
Va annullato il provvedimento con cui il Questore ha rigettato la richiesta di rilascio del permesso di soggiorno per lavoro autonomo, a motivo della sussistenza di una condanna, riportata dal ricorrente per il reato di commercio di prodotti con segni falsi ex art. 474 c.p., nonché per il reato di ricettazione ex art. 648 c.p. Infatti, è vero che l’art. 26, co. 7 bis TUI contempla un meccanismo automatico di revoca del permesso di soggiorno nei riguardi degli stranieri che abbiano riportato condanne per reati ostativi, tra cui il reato previsto dall’art. 474 c.p. È, però, altrettanto v...
Tar Puglia, sez. II, sent. n. 582 del 14 marzo 2013

12/3/2013 - Italiana - Civile - Cassazione
Il rapporto di lavoro subordinato con uno straniero si considera dimostrato quando il permesso di soggiorno è stato rilasciato per lavoro su istanza dell’impresa datrice di lavoro. In questi casi, pertanto, l’imprenditore datore di lavoro non può invocare la simulazione del contratto e deve risarcire l’immigrato che ha perso il posto di lavoro in virtù di un licenziamento illegittimo. Inoltre le dichiarazioni rese dal dipendente in un interrogatorio libero non possono valere come confessione giudiziale. Corte di cassazione, sez. lavoro, sent. n. 6128 del 12 marzo 2013 Sul ricorso 7095...
Corte di cassazione, sez. lavoro, sent. n. 6128 del 12 marzo 2013

7/3/2013 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
L’art. 46 bis del reg. (CEE) n. 1408/71 del Consiglio, del 14 giugno 1971, relativo all’applicazione dei regimi di sicurezza sociale ai lavoratori subordinati, ai lavoratori autonomi e ai loro familiari che si spostano all’interno della Comunità, nel testo modificato ed aggiornato dal reg. (CE) n. 118/97 del Consiglio, del 2 dicembre 1996, come modificato dal reg. (CE) n. 1386/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 giugno 2001, deve essere interpretato nel senso che non osta all’applicazione di una normativa di uno Stato membro (come quella belga) che prevede una clausola ...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. V, sent. del 7 marzo 2013

7/3/2013 - Italiana - Amministrativo - TAR
È respinto il ricorso avverso il decreto con cui il questore ha revocato il permesso di soggiorno, a suo tempo rilasciato alla straniera a conclusione del procedimento di emersione dal lavoro irregolare ex art. 1 ter, l. n. 102/2009, motivato con riferimento alla falsità della documentazione presentata in tale occasione e al carattere fittizio del rapporto di lavoro instaurato. Infatti, non può essere invocato nella fattispecie l’art. 5, co. 5 TUI, in tema di sopravvenienza di elementi sopraggiunti che consentano il rilascio del permesso di soggiorno, atteso che è necessario che le lacun...
Tar Toscana, sez. II, sent. n. 390 del 7 marzo 2013

24/1/2013 - Italiana - Amministrativo - Consiglio di Stato
Va confermato – in accoglimento dell’appello presentato dai Ministeri degli Affari esteri e dell’Interno – il provvedimento di rigetto della domanda di rilascio del visto in ingresso in Italia per lavoro autonomo presentata dalla cittadina ucraina all’Ambasciata d’Italia a Kiev. Infatti, la qualifica dichiarata dall’interessata (supporto alle rappresentazioni artistiche) non appare classificabile in una delle categorie previste dal DPCM 1 aprile 2010 per i nuovi ingressi di lavoratori autonomi che, invece, prevede la concessione dell’autorizzazione in parola solo a imprenditori...
Consiglio di Stato, sez. IV, sent. n. 476 del 24 gennaio 2013

22/1/2013 - Italiana - Civile - Cassazione
Il professionista che esercita la sua libera professione (di avvocato) e risiede in due Stati dell’Unione europea, in base al diritto Ue, è tenuto a versare i contributi al consiglio nazionale previdenziale forense del solo luogo dove ha stabilito la sua abituale residenza e il centro di interessi delle proprie attività professionali, essendo richiesto come requisito sussidiario anche la produzione del maggior reddito. Non è quindi tenuto a versare i contributi previdenziali in due nazioni l’avvocato che sceglie liberamente la residenza in uno dei due Stati. Corte di cassazione, sez. la...
Corte di cassazione, sez. lavoro, sent. n. 1476 del 22 gennaio 2013

19/12/2012 - Italiana - Civile - Merito
È ammessa a partecipare al concorso per il posto di collaboratore professionale sanitario – ostetricia la cittadina moldava regolarmente soggiornante in Italia da anni con la famiglia. Infatti, il requisito della cittadinanza (richiesto dal bando di concorso in questione) si mostra del tutto irragionevole e discriminatorio ai fini dell’accesso al lavoro, allorché si tratti – come nel caso in questione - di attività semplici realizzate dalla p.a. nei suoi momenti meramente operativi; il requisito della cittadinanza italiana può essere invece validamente richiesto solo quando riferito ...
Tribunale di Reggio Emilia, sez. lavoro, decr. n. 355 del 19 dicembre 2012

19/11/2012 - Italiana - Costituzionale - Corte costituzionale
Non è fondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 1, co. 777, della l. 27 dicembre 2006, n. 296 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato – legge finanziaria 2007) – che prevede che la retribuzione percepita all’estero (nel caso di specie in Svizzera), da porre a base del calcolo della pensione, debba essere riproporzionata al fine di stabilire lo stesso rapporto percentuale previsto per i contributi versati nel nostro Paese nel medesimo periodo - sollevata in riferimento all’art. 117, primo comma, della Costituzione in relazion...
Corte costituzionale, sent. n. 264 del 19 novembre 2012

19/11/2012 - Italiana - Civile - Merito
È dichiarato il carattere discriminatorio del comportamento tenuto dalle aziende sanitarie convenute, consistente nell’avere previsto, nei bandi per il conferimento di incarichi a tempo indeterminato per collaboratori professionali sanitari-infermieri, tra i requisiti di ammissione al concorso la cittadinanza italiana o di uno Stato membro dell’Unione Europea, impedendo agli stranieri privi del requisito della cittadinanza italiana o comunitaria, ma regolarmente soggiornanti sul territorio nazionale, l’accesso alle prove selettive in questione. Tribunale di Milano, sez. lavoro, ord. del...
Tribunale di Milano, sez. lavoro, ord. del 19 novembre 2012