Indice di recerca: Unione europea - Libera circolazione delle persone, protezione internazionale, immigrazione

Sono state trovate 441 decisioni - Pagina 10 di 45

9/9/2021 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di giustizia dell’Unione europea
Nel caso in cui un richiedente asilo, entrato nel territorio dello Stato membro nel quale si trova il figlio minorenne non coniugato, intenda trarre dallo status di protezione sussidiaria ottenuto da quest’ultimo il diritto d’asilo ai sensi della legislazione nazionale, che concede un simile diritto alle persone di cui all’articolo 2, lett. j), terzo trattino, della direttiva 2011/95 /UE, la data rilevante per valutare se il figlio beneficiario sia un «minore» è quella in cui il padre ha, anche informalmente, depositato la propria domanda di protezione.La nozione di «familiare» agl...
Corte di giustizia dell’Unione europea, 9 settembre 2021, causa C-768/19, Bundesrepublik Deutschland (Membre de la famille)

2/9/2021 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
I cittadini di paesi terzi vittime di violenza domestica da parte del coniuge cittadino dell’Unione e che rientrano nell’ambito applicativo della direttiva 2004/38 non si trovano, ai fini dell’applicazione del principio della parità di trattamento di cui all’art. 20 della Carta dei diritti fondamentali, in una situazione comparabile rispetto ai cittadini di paesi terzi vittime di violenza domestica commessi dal coniuge cittadino di un paese terzo e che rientrano nell’ambito applicativo della direttiva 2003/86, per quanto riguarda il mantenimento del loro diritto a soggiornare nello ...
Corte di giustizia dell’Unione europea (GS), 2 settembre 2021, causa C-930/19, Stato belga (Droit de séjour en cas de violence domestique)

2/9/2021 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
In materia di riconoscimento delle qualifiche professionali, l’art. 5, par. 2, direttiva 2005/36/CE (e successive modifiche) osta alla normativa dello Stato membro ospitante (Belgio) che, secondo l’interpretazione delle autorità nazionali competenti, non consente al professionista stabilito in un altro Stato membro (Lussemburgo) di esercitare, temporaneamente e occasionalmente, nel proprio territorio la sua professione in quanto in passato si era stabilito nello Stato membro in questione, e perché le prestazioni che fornisce presentano un certo carattere ricorrente ovvero si è dotato di...
Corte di giustizia dell’Unione europea, 2 settembre 2021, causa C-502/20, Institut des Experts en Automobiles

2/8/2021 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
In materia di sottrazione internazionale di minori, non costituisce un comportamento illecito agli effetti dell’art. 2, punto 11, reg. Bruxelles II bis – e ciò senza che sia necessario verificare se il trasferimento del minore sia avvenuto in violazione del diritto di affidamento effettivamente esercitato – il fatto che il genitore titolare del diritto di affidamento si trasferisca in uno Stato membro diverso da quello di residenza abituale del figlio al fine di ottemperare a una decisione esecutiva di trasferimento (rivolta ad entrambi) verso lo Stato membro competente all’esame del...
Corte di giustizia dell’Unione europea, 2 agosto 2021, causa C-262/21, A

15/7/2021 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
Costituiscono «prestazioni di malattia» e, come tali, rientrano nell’ambito di applicazione del reg. n. 883/2004 le prestazioni di cure mediche, finanziate dallo Stato prescindendo da ogni valutazione individuale e discrezionale delle esigenze personali ed erogate alle persone individuate come beneficiarie dalla normativa nazionale. Secondo il sistema di norme di conflitto istituito da detto regolamento, i cittadini europei economicamente inattivi rientrano, in linea di principio, nella sfera di applicazione dello Stato membro di residenza. Ne segue che lo Stato ospitante non può rifiutar...
Corte di giustizia dell’Unione europea, 15 luglio 2021, causa C-535/19, A (Soins de santé publics)

22/6/2021 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
La normativa di uno Stato membro che, nell’ambito dell’esecuzione di una decisione di allontanamento dei cittadini dell’Unione e dei loro familiari per ragioni di tutela dell’ordine pubblico interno, preveda misure simili a quelle applicabili ai cittadini di Paesi terzi in attuazione della c.d. direttiva rimpatri (dir. 2008/115) al fine di assicurarne l’allontanamento e arginare il rischio di fuga, non si pone di per sé in contrasto con il diritto dell’Unione (artt. 20 e 21 TFUE, nonché direttiva 2004/38/CE) purché tali misure non siano meno favorevoli di quelle previste per i c...
Corte di giustizia dell’Unione europea, GS, 22 giugno 2021, causa C-718/19, Ordre des barreaux francophones e germanophone e a. (Mesures préventives en vue d’éloignement)

22/6/2021 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
Al fine di beneficiare di un nuovo diritto di soggiorno ex art. 6, par.1, direttiva 2004/38/CE, il cittadino dell’Unione oggetto di un provvedimento di allontanamento da parte di uno Stato membro (art. 15, par.1, direttiva cit.) non deve soltanto essersi allontanato fisicamente dal territorio di detto Stato, ma è necessario che abbia posto fine in modo reale ed effettivo al proprio soggiorno nello Stato ospite, cosicché il nuovo soggiorno non possa considerarsi una continuazione di quello precedente. Nel caso in cui ciò non avvenga, circostanza che va verificata alla luce della situazione...
Corte di giustizia dell’Unione europea, GS, 22 giugno 2021, causa C-719/19, Staatssecretaris van Justitie en Veiligheid (Effets d’une décision d’éloignement)

10/6/2021 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
In materia di protezione sussidiaria, l’accertamento dell’esistenza di una «minaccia grave e individuale» alla vita o alla persona derivante da «violenza indiscriminata in situazioni di conflitto armato» (art. 15, lett. c, dir. 2011/95/UE) nel caso di un civile non interessato in modo specifico a motivo della peculiarità della sua situazione personale, non può essere subordinato a criteri quantitativi, come il fatto che il rapporto tra le vittime e gli abitanti della zona interessata raggiunga una certa soglia. Sebbene un simile criterio possa essere considerato certamente pertinente...
Corte di giustizia dell’Unione europea, 10 giugno 2021, causa C-901/19, Bundesrepublik Deutschland (Notion de “menaces graves et individuelles”)

10/6/2021 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
In materia di domanda reiterata di protezione internazionale, anche un documento la cui autenticità non può essere accertata oppure la cui fonte non può essere verificata costituisce «elemento o risultanza nuovo» ai sensi dell’art. 40, par. 2, della direttiva 2013/32/UE (c.d. direttiva procedure). Inoltre, la valutazione delle prove addotte dal richiedente non po' variare a seconda che si tratti di una prima domanda di protezione o di una domanda reiterata e, anche in quest’ultima ipotesi, gli Stati membri sono tenuti a cooperare con il richiedente nella valutazione gli elementi perti...
Corte di giustizia dell’Unione europea, 10 giugno 2021, causa C-921/19, Staatssecretaris van Justitie en Veiligheid (Éléments ou faits nouveaux)

10/6/2021 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di giustizia dell’Unione europea
L’art. 11, par.1, lett. d) della dir. 2003/109/CE osta a una normativa nazionale che, per i cittadini di paesi terzi soggiornanti di lungo periodo, subordina la concessione di un’indennità alloggiativa alla condizione che forniscano la prova di possedere conoscenze di base della lingua dello Stato membro ospite, anche qualora lo Stato membro interessato si sia avvalso della deroga alla parità di trattamento in materia di assistenza sociale e protezione sociale, sempre che la suddetta indennità sia qualificabile come «prestazione essenziale» (art. 11, par. 4, dir. cit.). Spetterà al g...
Corte di giustizia dell’Unione europea, 10 giugno 2021, causa C-94/20, Bundesrepublik Deutschland (Notion de “menaces graves et individuelles”)