Indice di recerca: Unione europea - Libera circolazione delle persone, protezione internazionale, immigrazione

Sono state trovate 447 decisioni - Pagina 14 di 45

30/9/2020 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di giustizia dell’Unione europea
Beneficia delle garanzie previste dall’art. 14 dir. 2008/115 (in particolare: par. 1 lett. a, b, e lett. d) il cittadino di un Paese terzo che sia destinatario di una decisione di rimpatrio la cui esecuzione esporrebbe il di lui figlio maggiorenne gravemente malato, e da egli dipendente, al rischio serio di un deterioramento grave e irreversibile delle sue condizioni di salute. Il rispetto di tali garanzie implica che, qualora tale cittadino abbia presentato ricorso e sia privo dei mezzi necessari a provvedere alle proprie necessità, queste siano prese in carico dagli Stati membri, che rest...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sentenza 30 settembre 2020, causa C-402/19

23/9/2020 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
1. Le cure mediche ricevute in uno Stato membro diverso da quello in cui risiede l’assicurato, per mera volontà di costui, sul presupposto che, nello Stato di residenza, cure analoghe sotto il profilo dell’efficacia non sono disponibili entro un termine accettabile da un punto di vista medico, costituiscono «cure programmate» ai sensi dei regolamenti sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale e il relativo rimborso è subordinato al rilascio di un’autorizzazione preventiva da parte dell’istituzione competente dello Stato membro di residenza. Pur in assenza di tale autorizzaz...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sentenza 23 settembre 2020, causa C-777/18, WO/Vas Megyei Kormányhivatal

17/9/2020 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
La direttiva 115/2008 (in particolare l’art. 11) non si oppone a che il diritto nazionale di uno Stato membro punisca con pena detentiva il soggiorno irregolare di un cittadino di un Paese terzo, nei cui confronti sia stata portata a termine una procedura di rimpatrio senza che egli abbia lasciato il territorio dello Stato, e che sia a conoscenza di un divieto d’ingresso emanato nei suoi confronti in ragione dei suoi precedenti penali o del pericolo che egli rappresenta per l’ordine pubblico o la sicurezza nazionale. Tuttavia, atteso che il divieto di ingresso non produce effetti se non ...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sentenza 17 settembre 2020, causa C-806/18, JZ (Peine de prison en cas d’interdiction d‘entrée)

9/9/2020 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
In assenza di specifiche previsioni nella dir. 2013/32/UE, la disciplina processuale della notifica delle decisioni relative alle domande di protezione internazionale, così come la fissazione dei termini di ricorso nell’ambito della procedura di protezione internazionale, ricade nell’autonomia processuale degli Stati membri. Ne segue che, il diritto UE (segnatamente l’art. 46 dir., letto alla luce dell’art. 47 della Carta) non osta a una normativa statale che assoggetta il ricorso avverso una decisione di irricevibilità di una domanda ulteriore di protezione a un termine di dieci gio...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sentenza 9 settembre 2020, causa C-651/19, Commissaire général aux réfugiés e aux apatrides (Rejet d'une demande ultérieure - Délai de recours)

3/9/2020 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
Le autorità competenti di uno Stato membro non possono negare ad un cittadino di un Paese terzo lo status di soggiornante di lungo periodo per motivi di ordine pubblico (art. 6, par. 1, dir. 2003/109) per il mero fatto che egli ha subito una condanna penale, senza un esame specifico della sua situazione per quanto concerne, in particolare, la natura del reato che ha commesso, il pericolo che egli può rappresentare per l’ordine pubblico o la pubblica sicurezza, la durata del suo soggiorno nel territorio di tale Stato membro e l’esistenza di legami con quest’ultimo. Corte di giustizia de...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sentenza 3 settembre 2020, cause riunite C-503/19 e C-592/19, Subdelegación del Gobierno en Barcelona (Résidents de longue durée)

18/8/2020 - Italiana - Amministrativo - TAR
Appartiene al GO la giurisdizione nella controversia sul mancato aggiornamento della carta di soggiorno a tempo indeterminato per motivi di famiglia in favore dello straniero coniugato con una cittadina italiana. Venuta meno la previgente disciplina di cui all’art 9 TUI, infatti, tali controversie rientrano nell’art. 30, co. 6, TUI (in particolare nella parte in cui demanda alla giurisdizione ordinaria tutti i provvedimenti dell’autorità amministrativa in materia di diritto all’unità familiare). Sussiste la giurisdizione ordinaria anche in applicazione del criterio c.d. del petitum s...
TAR Sicilia, sez. staccata di Catania, sez. IV, 18 agosto 2020, n. 2079

30/7/2020 - Italiana - Costituzionale - Corte costituzionale
La Corte costituzionale interroga la Corte di giustizia sul se l’art. 34 della Carta dei diritti fondamentali UE ricomprenda nel proprio ambito applicativo l’assegno di natalità e l’assegno di maternità in base all’art. 3, par. 1, lett. b) e j), reg. (CE) n. 883/2004 richiamate dall’art. 12, par. 1, lett. e), dir. 2011/98/UE e, di conseguenza, se il diritto dell’Unione – e in particolare il principio della parità di trattamento come sancito dalle citate disposizioni – osti a una normativa nazionale che non estende agli stranieri titolari del permesso unico previsto dalla ste...
Corte costituzionale, ordinanza 30 luglio 2020, n. 182

16/7/2020 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
1. L’art. 4, par. 1, dir. 2003/86, interpretato alla luce degli art. 7 e 24, par. 2 e 3, della Carta dei diritti fondamentali, impone che la data decisiva per la determinazione della minore età dei figli dello straniero che ha presentato domanda di ricongiungimento familiare, è quella della domanda di ingresso e di soggiorno ai fini del ricongiungimento e osta, pertanto, ad una disciplina nazionale che individua quale data rilevante a tal fine quella in cui l’amministrazione nazionale decide sulla relativa domanda. Infatti, quest’ultima soluzione interpretativa non consentirebbe, in pa...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sentenza 16 luglio 2020, cause riunite C-133/19, C-136/19 e C-137/19, Stato belga (Regroupement familial - Enfant mineur)

2/7/2020 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di giustizia dell’Unione europea
Il trattenimento ai fini dell’allontanamento dei cittadini di Paesi terzi in condizioni di soggiorno irregolare, deve avvenire, di regola, in appositi centri di detenzione temporanea ex art. 16, par.1, prima frase dir. 2008/115. In via eccezionale, qualora in ragione delle peculiarità del caso di specie, gli Stati non siano in grado di rispettare gli obiettivi perseguiti dalla dir. effettuando il trattenimento in detti centri – al di fuori delle “situazioni di emergenza” (art. 18, par. 1, dir.) – l’art. 16, par. 1, seconda frase dir., consente agli Stati di disporre il trattenimen...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sentenza 2 luglio 2020, causa C-18/19, Stadt Frankfurt am Main

25/6/2020 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
In materia di individuazione dell’autorità preposta alla ricezione della domanda di protezione, la nozione di “altre autorità” di cui all’art. 6, par. 1, co. 2, dir. 2013/32 va interpretata estensivamente, al fine di preservare l’obiettivo della direttiva di garantire l’accesso ampio ed effettivo alla procedura per il riconoscimento della protezione internazionale. Tale nozione ricomprende anche le autorità giurisdizionali degli Stati membri e, in particolare, quelle chiamate a pronunciarsi sul trattenimento di un cittadino di un Paese terzo in condizioni di soggiorno irregolare...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sentenza 25 giugno 2020, causa C-36/20 PPU, Ministerio Fiscal