Indice di recerca: Unione europea - Libera circolazione delle persone, protezione internazionale, immigrazione

Sono state trovate 441 decisioni - Pagina 14 di 45

30/7/2020 - Italiana - Costituzionale - Corte costituzionale
La Corte costituzionale interroga la Corte di giustizia sul se l’art. 34 della Carta dei diritti fondamentali UE ricomprenda nel proprio ambito applicativo l’assegno di natalità e l’assegno di maternità in base all’art. 3, par. 1, lett. b) e j), reg. (CE) n. 883/2004 richiamate dall’art. 12, par. 1, lett. e), dir. 2011/98/UE e, di conseguenza, se il diritto dell’Unione – e in particolare il principio della parità di trattamento come sancito dalle citate disposizioni – osti a una normativa nazionale che non estende agli stranieri titolari del permesso unico previsto dalla ste...
Corte costituzionale, ordinanza 30 luglio 2020, n. 182

16/7/2020 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
1. L’art. 4, par. 1, dir. 2003/86, interpretato alla luce degli art. 7 e 24, par. 2 e 3, della Carta dei diritti fondamentali, impone che la data decisiva per la determinazione della minore età dei figli dello straniero che ha presentato domanda di ricongiungimento familiare, è quella della domanda di ingresso e di soggiorno ai fini del ricongiungimento e osta, pertanto, ad una disciplina nazionale che individua quale data rilevante a tal fine quella in cui l’amministrazione nazionale decide sulla relativa domanda. Infatti, quest’ultima soluzione interpretativa non consentirebbe, in pa...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sentenza 16 luglio 2020, cause riunite C-133/19, C-136/19 e C-137/19, Stato belga (Regroupement familial - Enfant mineur)

2/7/2020 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di giustizia dell’Unione europea
Il trattenimento ai fini dell’allontanamento dei cittadini di Paesi terzi in condizioni di soggiorno irregolare, deve avvenire, di regola, in appositi centri di detenzione temporanea ex art. 16, par.1, prima frase dir. 2008/115. In via eccezionale, qualora in ragione delle peculiarità del caso di specie, gli Stati non siano in grado di rispettare gli obiettivi perseguiti dalla dir. effettuando il trattenimento in detti centri – al di fuori delle “situazioni di emergenza” (art. 18, par. 1, dir.) – l’art. 16, par. 1, seconda frase dir., consente agli Stati di disporre il trattenimen...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sentenza 2 luglio 2020, causa C-18/19, Stadt Frankfurt am Main

25/6/2020 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
In materia di individuazione dell’autorità preposta alla ricezione della domanda di protezione, la nozione di “altre autorità” di cui all’art. 6, par. 1, co. 2, dir. 2013/32 va interpretata estensivamente, al fine di preservare l’obiettivo della direttiva di garantire l’accesso ampio ed effettivo alla procedura per il riconoscimento della protezione internazionale. Tale nozione ricomprende anche le autorità giurisdizionali degli Stati membri e, in particolare, quelle chiamate a pronunciarsi sul trattenimento di un cittadino di un Paese terzo in condizioni di soggiorno irregolare...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sentenza 25 giugno 2020, causa C-36/20 PPU, Ministerio Fiscal

18/6/2020 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
1. L’interpretazione sistematica e teleologica delle disposizioni della dir. 2004/38 implica che il cittadino di uno Stato terzo che sia familiare di un cittadino dell’Unione e che sia titolare di una carta di soggiorno permanente (art. 20, par. 2, dir. cit.) è esonerato dall’obbligo di visto per l’ingresso nel territorio degli Stati membri, anche se la lettera dell’art. 5, par. 2, dir. menziona espressamente tale beneficio solo per i titolari di carta di soggiorno ex art. 10 dir. 2. L’esenzione dall’obbligo di visto di cui all’art. 5, par. 2, deve essere accordata al titolare...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sentenza 18 giugno 2020, causa C-754/18, Ryanair Designated Activity Company

11/6/2020 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
L’allontanamento del cittadino di un Paese terzo soggiornante di lungo periodo ex art. 12 della dir. 2003/109/CE può essere disposto solo se egli costituisce una minaccia effettiva e sufficientemente grave per l’ordine pubblico e la sicurezza nazionale e non può essere deciso, in particolare, in base alla mera esistenza di condanne penali a suo carico e senza considerare gli elementi elencati dal par. 3 della medesima disposizione. Sulla predetta interpretazione non incidono le disposizioni della dir. 2001/40/CE che non disciplina le condizioni per l’allontanamento ma il diverso profil...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sentenza 11 giugno 2020, causa C-448/19, Subdelegación del Gobierno en Guadalajara

8/6/2020 - Italiana - Amministrativo - TAR
L’inutile decorso del termine semestrale per il trasferimento del richiedente protezione internazionale dall’Italia verso lo Stato membro competente in applicazione del reg. c.d. “Dublino III”, attribuisce la competenza allo Stato italiano per l’esame della domanda di protezione e determina pertanto l’illegittimità della decisione di trasferimento. Si tratta tuttavia di elemento viziante che non implica la caducazione ipso iure della decisione di trasferimento. Ne segue che persiste in capo al ricorrente l’interesse ad ottenerne la rimozione, che in ogni caso deve avvenire chiar...
TAR Lazio, sez. I stralcio, 8 giugno 2020, n. 6179

2/4/2020 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
L’art. 36 dell’accordo sullo Spazio economico europeo (SEE) implica che quando uno Stato membro è richiesto da un Paese terzo dell’estradizione di un cittadino di uno Stato non membro dell’Unione ma parte dell’Associazione europea di libero scambio (AELS) e del SEE, lo Stato UE è tenuto a verificare che detto cittadino non sarà sottoposto a trattamenti contrari all’art. 19, par. 2 della Carta. In tale contesto, la circostanza che il Paese AELS abbia, in passato (prima che questi ne diventasse cittadino), riconosciuto l’asilo all’estradando proprio per il procedimento penale ...
Corte di giustizia dell’Unione europea, Grande Sezione, sentenza 2 aprile 2020, causa C-897/19 PPU, Ruska Federacija

2/4/2020 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
Non essendosi conformate agli adempimenti di cui all’articolo 5, par. 2, della decisione 2015/1601 e/o dell’articolo 5, par. 2, della decisione 2015/1523 e a quelli conseguenti in materia di ricollocazione dei richiedenti protezione internazionale, la Polonia, l’Ungheria e la Repubblica ceca sono venute meno agli obblighi ad esse incombenti in forza del diritto dell’Unione. L’art. 72 TFUE non giustifica l’omessa applicazione delle decisioni di ricollocazione, atteso che detta disposizione non può essere invocata a soli fini di prevenzione generale senza dimostrare un rapporto dire...
Corte di giustizia dell’Unione europea, terza sezione, sentenza 2 aprile 2020, cause riunite C 715/17, C 718/17 e C 719/17, Commissione c. Polonia

31/3/2020 - Italiana - Civile - Cassazione
Lo straniero, coniuge di un cittadino di uno Stato membro dell’Unione europea e legalmente soggiornante in detto Paese, non può opporsi alla propria espulsione ex art. 13 TUI invocando la direttiva 2004/38 (e disciplina nazionale di attuazione) la quale si applica esclusivamente qualora egli accompagni o raggiunga il proprio coniuge in Italia.In una simile situazione, la circostanza che sia stata disposta l’espulsione ex art. 13 anziché l’intimazione di cui all’art. 5, co.7 bis e ter, TUI, integra una doglianza sulle modalità dell’espulsione che non inficia la legittimità del dec...
Corte di cassazione, sez. I civile, 31 marzo 2020, n. 7610