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Risultati della ricerca per: “Visto d'ingresso/Schengen/respingimento”

Sono state trovate 327 decisioni - pagina Pagina 12 di 33

13/12/2017 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
L’articolo 32, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 810/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 luglio 2009, che istituisce un codice comunitario dei visti, e successive modificazioni, letto alla luce dell’articolo 47 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, deve essere interpretato nel senso che esso fa obbligo agli Stati membri di prevedere una procedura di ricorso contro le decisioni di diniego di visto, le cui modalità siano definite dall’ordinamento giuridico del singolo Stato membro nel rispetto dei principi di equivalenza e di effettività. Tale pro...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. I, 13 dicembre 2017, n. C 403/16

23/10/2017 - Italiana - Civile - Cassazione
In materia di immigrazione, l’appello, ex art. 702 quater c.p.c., contro l’ordinanza del tribunale reiettiva del ricorso avverso il diniego di permesso di soggiorno per motivi familiari nonché avverso gli altri provvedimenti amministrativi in materia di diritto all’unità familiare (nel caso di specie, visto d’ingresso), va proposto con atto di citazione, e non con ricorso.La verifica della tempestività dell’impugnazione va dunque effettuata calcolando il termine di trenta giorni dalla data di notifica dell’atto introduttivo alla parte appellata.Infatti il d.lgs. n. 286 del 1998,...
Corte di cassazione, sez. VI – 1, ord. 23 ottobre 2017, n. 25077

21/6/2017 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
L’articolo 67, paragrafo 2, TFUE e gli articoli 20 e 21 del regolamento (CE) n. 562/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 marzo 2006, che istituisce un codice comunitario relativo al regime di attraversamento delle frontiere da parte delle persone (codice frontiere Schengen), come modificato dal regolamento (UE) n. 610/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, devono essere interpretati nel senso che ostano ad una normativa nazionale che attribuisce alle autorità di polizia dello Stato membro interessato la competenza a controllare l’identità di qualu...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. I, 21 giugno 2017, n. C 9/16

23/5/2017 - Italiana - Penale - Cassazione
In tema di mandato di arresto europeo, la nozione di “residenza” rilevante ai fini del rifiuto di consegna di un cittadino di altro Paese membro dell’Unione, ai sensi dell’art. 18, lett. r), della legge 22 aprile 2005 n. 69, presuppone un radicamento reale e non estemporaneo della persona nello Stato, desumibile dalla legalità della sua presenza in Italia, dall’apprezzabile continuità temporale e stabilità della stessa, dalla distanza temporale tra quest’ultima e la commissione del reato e la condanna conseguita all’estero, dalla fissazione in Italia della sede principale (anc...
Corte di cassazione, sez. VI, 23 maggio 2017, n. 26513

5/5/2017 - Italiana - Amministrativo - TAR
Ai fini dell’ingresso in Italia per lavoro subordinato stagionale è necessaria la positiva conclusione di due procedimenti: il primo, a iniziativa del “datore di lavoro” (o soggetti equiparati), disciplinato dall’art. 24 d.lgs. n. 286/98, incardinato presso lo sportello unico per l’immigrazione, finalizzato al rilascio, con riferimento a un determinato straniero (richiesta nominativa) oppure indipendentemente dalle indicazioni del datore (richiesta numerica), dell’“autorizzazione al lavoro stagionale” (corrispondente al consueto “nulla osta” per lavoro subordinato non st...
Tar Lazio, sez. III ter, 5 maggio 2017, n. 5363

5/5/2017 - Italiana - Amministrativo - TAR
Dovendo l’interessato (al visto di ingresso per motivi di studio/formazione professionale ) fornire all’Amministrazione la prova delle condizioni che giustificano le finalità del soggiorno e dei presupposti dai quali si possa ragionevolmente ritenere l’interesse dello straniero a far rientro nel Paese di origine onde scongiurare il c.d. “rischio migratorio”, è legittimo il diniego dell’Amministrazione che abbia valutato la sussistenza di tale rischio in considerazione del fatto che il cittadino cinese non conoscesse né l’italiano né l’inglese e che avesse presentato un at...
Tar Lazio, sez. III ter, 5 maggio 2017, n. 5365

11/4/2017 - Italiana - Amministrativo - TAR
Ai fini della concessione del visto per lavoro autonomo, l’assunzione come “procacciatore di affari” (e non come “socio amministratore”) non è riconducibile ad alcuna figura societaria tra quelle previste dall’art. 26 d.lgs. n. 286/1998, dall’allegato A al d.i. n. 850/2011 e dall’art. 3 del d.p.c.m. 11.12.2014, c.d. decreto flussi, e non consente dunque l’accoglimento della domanda dell’interessato.Tar Lazio, sez. III ter, 11 aprile 2017, 4461(n. 287) Sul ricorso numero di registro generale 8462 del 2015, proposto da: (Omissis), rappresentato e difeso dall'avvocato Marco D...
Tar Lazio, sez. III ter, 11 aprile 2017, 4461

9/3/2017 - Italiana - Amministrativo - TAR
Il diniego di visto per motivi di affari, per il quale non è necessario l’obbligo di motivazione secondo quanto previsto dall’art. 4 comma 2 d.lgs. n. 286/98, è, comunque, giustificato poiché: a) prima dell’adozione del provvedimento di diniego il ricorrente è stato informato della necessità di integrare la documentazione presentata per la richiesta del visto (con bonifico per il pagamento dello spazio espositivo presso la fiera d’interesse) ma non ha adempiuto; b) durante l’intervista, il ricorrente ha dichiarato di non saper parlare la lingua inglese, senza riuscire a spiegare...
Tar Lazio, sez. III ter, 9 marzo 2017, n. 3309

7/3/2017 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
L’articolo 1 del codice dei visti (regolamento (CE) n. 810/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 luglio 2009) deve essere interpretato nel senso che una domanda di visto con validità territoriale limitata presentata da un cittadino di un paese terzo per motivi umanitari, sulla base dell’articolo 25 del codice in parola, presso la rappresentanza dello Stato membro di destinazione situata nel territorio di un paese terzo, con l’intenzione di presentare, dal momento dell’arrivo in tale Stato membro, una domanda di protezione internazionale e, pertanto, di soggiornare in de...
Corte di giustizia dell’Unione europea, Grande sezione, 7 marzo 2017, C‑638/16

3/3/2017 - Italiana - Amministrativo - Consiglio di Stato
Il d.lgs. n. 289 del 1998 indica come casi particolari di ingresso in Italia fuori dalle cosiddette quote quelli relativi a ballerini, artisti e musicisti da impiegare come lavoratori subordinati presso locali di intrattenimento (art. 27, lettera n), mentre l’art. 40, comma 15, del regolamento di attuazione dello stesso testo unico (d.P.R. n. 394/1999), relativamente all’ingresso dei lavoratori autonomi, limita il rilascio del visto inferiore a 90 giorni al di fuori delle quote ai soli “artisti” che effettuano prestazioni di lavoro autonomo di breve durata.Le altre categorie del mondo ...
Consiglio di Stato, sez. IV, 3 marzo 2017, n. 1000