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Risultati della ricerca per: “Visto d'ingresso/Schengen/respingimento”

Sono state trovate 333 decisioni - pagina Pagina 8 di 34

18/3/2021 - Italiana - Amministrativo - Consiglio di Stato
Ai sensi del DM n. 850 del 2011, per i visti di lunga durata per motivi di studio, la rappresentanza diplomatica è espressamente tenuta a considerare con attenzione il rischio migratorio, disponendo al riguardo di una discrezionalità molto ampia, che può essere sindacata dal giudice solo per la palese sussistenza di macroscopiche abnormità logiche. In tale contesto, il bene giuridico protetto in via primaria non è l’interesse del richiedente di entrare nel territorio della Repubblica, ma quello della Repubblica di prevenire il rischio migratorio. Nell’ambito della valutazione, un ruo...
Consiglio di Stato, sez. IV, 18 marzo 2021, n. 2361

10/3/2021 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
L’art. 21, par. 2 bis della CAAS, che prevede il diritto alla libera circolazione degli stranieri titolari di un visto per soggiorni di lunga durata in corso di validità, non implica alcun diritto o libertà che ricada nel principio di tutela giurisdizionale effettiva (art. 47 della Carta dei diritti fondamentali) in capo ai cittadini di Stati terzi ai quali tale visto sia stato negato e non impone alcun obbligo corrispondente agli Stati membri, poiché tale situazione esula dall’ambito applicativo della disposizione citata. Tuttavia, l’obbligo per gli Stati di prevedere mezzi di ricors...
Corte di giustizia dell’Unione europea, 10 marzo 2021, causa C-949/19, Konsul Rzeczypospolitej Polskiej w N.

7/1/2021 - Italiana - Amministrativo - TAR
In materia di visto d’ingresso per lavoro stagionale, l’art. 31 del decreto n. 394/1999 fa salva la facoltà, da parte delle rappresentanze diplomatiche e consolari, di verificare i presupposti per il rilascio del visto. Ne segue che l’Ambasciata può legittimamente operare una valutazione circa il reale scopo del soggiorno richiesto dall’interessato al fine, in particolare, di escludere la sussistenza del c.d. “rischio migratorio”. In tale contesto, la dimostrazione della conoscenza di base della lingua italiana costituisce il frutto di una valutazione discrezionale della PA, sind...
TAR Lazio, sez. III ter, 7 gennaio 2021, n. 189

24/11/2020 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
L’individuo cui è negato un visto da uno Stato membro a causa dell’obiezione di un altro Stato membro sollevata per uno dei motivi di cui all’art. 32, par. 1, lett. a) sub iv) del codice dei visti (reg. n. 810/2009) deve beneficiare del diritto a un ricorso effettivo (art. 47, Carta), che include il diritto a conoscere la motivazione della decisione adottata nei suoi confronti. Quindi, anche se la sesta casella del modulo uniforme (allegato VI al codice dei visti) è predefinita, l’autorità competente dello Stato che adotta la decisione deve indicare nella rubrica “Osservazioni” ...
Corte di giustizia dell’Unione europea, Grande sezione, sentenza 24 novembre 2020, cause riunite C-225/19 e C-226/19, Minister van Buitenlandse Zaken

18/6/2020 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
1. L’interpretazione sistematica e teleologica delle disposizioni della dir. 2004/38 implica che il cittadino di uno Stato terzo che sia familiare di un cittadino dell’Unione e che sia titolare di una carta di soggiorno permanente (art. 20, par. 2, dir. cit.) è esonerato dall’obbligo di visto per l’ingresso nel territorio degli Stati membri, anche se la lettera dell’art. 5, par. 2, dir. menziona espressamente tale beneficio solo per i titolari di carta di soggiorno ex art. 10 dir. 2. L’esenzione dall’obbligo di visto di cui all’art. 5, par. 2, deve essere accordata al titolare...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sentenza 18 giugno 2020, causa C-754/18, Ryanair Designated Activity Company

5/5/2020 - Europea - Diritti fondamentali - Corte europea dei diritti dell'uomo
La situazione di alcuni individui che accedano all’ambasciata di una Parte contraente per inoltrare richiesta di un visto c.d. umanitario al fine di raggiungere il territorio di tale Stato per inoltrare all’arrivo una richiesta d’asilo non presenta un collegamento sufficiente a determinare l’applicazione della Convenzione (art. 1 CEDU). Ne consegue che detti individui non possono lamentare la lesione, in particolare, dell’art. 3 CEDU, in conseguenza del rifiuto delle autorità nazionali di concedere il visto. Corte europea dei diritti dell’uomo, 5 maggio 2020, M.N. e altri c. Belgi...
Corte europea dei diritti dell’uomo, 5 maggio 2020, M.N. e altri c. Belgio, ric. n. 3599/18

29/4/2020 - Italiana - Amministrativo - TAR
Rientrando nell’alveo dei provvedimenti che incidono su posizioni giuridiche aventi la consistenza di diritto soggettivo e mancando discrezionalità in capo all’Amministrazione, la materia del respingimento alla frontiera appartiene alla giurisdizione del Giudice ordinario, indipendentemente dal fatto che si tratti di respingimento immediato e diretto (avvenuto alla frontiera) ovvero di respingimento cd. differito (eseguito dopo che lo straniero abbia fisicamente varcato la linea di confine), in quanto sono identici sia il potere esercitato dalla PA che la natura giuridica della pretesa az...
TAR Lazio, sez. I ter, 29 aprile 2020, n. 4359

5/2/2020 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
Il codice frontiere Schengen (CFS) si fonda sulla premessa per cui il controllo di cittadini di Paesi terzi a un valico di frontiera sia seguito a breve termine dall’effettivo attraversamento della frontiera esterna dello spazio Schengen, anche qualora il soggetto rimanga momentaneamente sul territorio dello Stato membro interessato. Nel caso di un marittimo, cittadino di un Paese terzo che s’imbarca per lavoro su una nave ormeggiata da lungo tempo in un porto di uno Stato membro per poi abbandonare il porto su detta nave, l’art. 11, par. 1, CFS deve essere interpretato nel senso che l...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. V, sentenza 5 febbraio 2020 nella causa C-341/18

15/1/2020 - Italiana - Amministrativo - TAR
Alla luce dei caratteri di ampiezza e stabilità delle risorse economiche richiesti dal punto 13 dell’Allegato al d.m. 11 maggio 2011 per l’ottenimento del visto per residenza elettiva, nonché dell’ampia discrezionalità che caratterizza il giudizio prognostico della PA in ordine alla capacità dell’interessato di mantenersi autonomamente in Italia senza svolgere attività lavorativa, non è meritevole di tutela cautelare la situazione in cui il provvedimento di diniego del visto riguardi stranieri che alleghino risorse economiche pari a 49.000 euro, provenienti da locazioni immobilia...
TAR Lazio, sez. I ter, 15 gennaio 2020, n. 169

19/9/2019 - Italiana - Civile - Cassazione
Il diniego del rilascio del visto d’ingresso nel territorio nazionale, richiesto nell’ambito del procedimento finalizzato al rilascio del nulla osta al ricongiungimento familiare, va impugnato dinanzi al tribunale in composizione monocratica del luogo in cui il ricorrente ha la residenza, quando la richiesta di rilascio del visto d’ingresso è collegata al ricongiungimento familiare o al permesso di soggiorno per motivi familiari; in tal caso la posizione del richiedente è qualificabile come diritto soggettivo, con la conseguente spettanza della competenza all’Autorità giudiziaria or...
Corte di cassazione, sez. VI, 19 settembre 2019, n. 23412