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Risultati della ricerca per: “Reati e processo penale”

Sono state trovate 1069 decisioni - pagina Pagina 4 di 107

31/7/2023 - Italiana - Penale - Cassazione
Spetta alle sezioni unite pronunciarsi sul se la mancata traduzione dell’ordinanza applicativa della misura coercitiva in lingua nota al soggetto straniero (art. 143, co. 2, c.p.p.) comporti la nullità dell'ordinanza e di quale natura, la sua inefficacia per ragioni sopravvenute o solo il differimento del termine per proporre impugnazione (a decorrere dal momento della disposta traduzione).Corte di cassazione, sez. I penale, 31 luglio 2023, n. 30551(n. 439) ORDINANZA sul ricorso proposto da - OMISSIS, nato in – OMISSIS il - OMISSIS-, avverso l'ordinanza del Tribunale di Roma in data 24/01...
Corte di cassazione, sez. I penale, 31 luglio 2023, n. 30551

28/7/2023 - Italiana - Costituzionale - Corte costituzionale
In materia di mandato d’arresto europeo (MAE), è costituzionalmente illegittimo l’art. 18 bis, co. 1, lett. c), della legge n. 69/2005, come introdotto dall'art. 6, co. 5, lett. b), della legge di delegazione europea 2018 (L. n. 117/2019) nella parte in cui non prevede la possibilità di rifiutare la consegna di una persona ricercata cittadina di uno Stato terzo che, legittimamente ed effettivamente, abbia residenza o dimora nel territorio italiano e sia sufficientemente integrata in Italia (sempre che la Corte d’appello disponga che la pena o la misura di sicurezza sia eseguita in Ital...
Corte costituzionale, 28 luglio 2023, n. 178

6/7/2023 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di giustizia dell’Unione europea
Benché un mandato d’arresto europeo, in base al quale una persona è stata oggetto di una decisione di consegna, sia stato emesso da un’autorità che non costituiva una «autorità giudiziaria emittente» ai sensi dell’art. 6, par. 1, decisione quadro 2002/584/GAI, l’autorità giudiziaria dell’esecuzione, successivamente investita di una richiesta in tal senso da parte di un’autorità giudiziaria emittente ai sensi di detto art. 6, par. 1, può dare il proprio assenso a che tale persona sia sottoposta a procedimento penale, condannata o privata della libertà per un reato commesso...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sentenza 6 luglio 2023, causa C-142/22, The Minister for Justice and Equality (Demande de consentement – Effets du mandat d’arrêt européen initial)

6/7/2023 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di giustizia dell’Unione europea
In materia di rifiuto dello status di rifugiato al cittadino di un paese terzo condannato con sentenza definitiva per un reato di particolare gravità (art. 14, par. 4, lett. b e par. 5, della direttiva 2011/95/UE) costituisce un «reato di particolare gravità» un reato che, tenuto conto delle sue caratteristiche specifiche, presenta una gravità eccezionale, in quanto rientrante tra quelli che pregiudicano maggiormente l’ordinamento giuridico della comunità interessata. Tale grado di gravità va valutato tenendo conto, in particolare, della pena prevista e della pena inflitta per tale re...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sentenza 6 luglio 2023, causa C-402/22, Staatssecretaris van Justitie en Veiligheid (Reato di particolare gravità)

6/7/2023 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di giustizia dell’Unione europea
Nell’ambito della valutazione a cui è chiamata l’autorità nazionale ai fini dell’applicazione del motivo di revoca dello status di rifugiato di cui all’art. 14, par. 4, lett. b), della direttiva 2011/95/UE, l’autorità nazionale competente deve operare un bilanciamento tra tale pericolo per l’interesse fondamentale della comunità dello Stato membro in cui l’interessato si trova e i diritti che devono essere garantiti, conformemente alla direttiva qualifiche, alle persone che soddisfano le condizioni sostanziali per lo status di rifugiato (art. 2, lettera d, dir. cit.). L’aut...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sentenza 6 luglio 2023, causa C-663/21, Bundesamt für Fremdenwesen und Asyl (Rifugiato che ha commesso un reato grave)

6/7/2023 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di giustizia dell’Unione europea
L’applicazione della facoltà di revoca dello status di rifugiato prevista dall’art. 14, par. 4, lettera b), direttiva 2011/95/UE è subordinata al soddisfacimento di due condizioni distinte che consistono nel fatto: (i) che l’interessato sia stato condannato con sentenza passata in giudicato per un reato di particolare gravità e, (ii) che sia stato dimostrato che egli costituisce un pericolo per la comunità dello Stato membro in cui si trova. Ne consegue che la sussistenza di tale ultima condizione non può ritenersi dimostrata per il solo fatto che l’interessato sia stato condannat...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sentenza 6 luglio 2023, causa C-8/22, Commissaire général aux réfugiés et aux apatrides (Rifugiato che ha commesso un reato grave)

16/6/2023 - Italiana - Penale - Cassazione
In tema di stato di necessità (art. 54 c.p.), l’imputato deve allegare tutti gli estremi della causa di esenzione, ossia di avere agito per insuperabile stato di costrizione, avendo subito la minaccia di un male imminente non altrimenti evitabile e di non avere potuto sottrarsi, nemmeno putativamente, al pericolo minacciato, cosicché in mancanza di tale allegazione l’operatività dell’esimente è esclusa. Non possono pertanto invocare lo stato di necessità gli scafisti che si limitano a riferirsi con asserzioni del tutto generiche alla situazione politica dell’Afghanistan (paese di ...
Corte di cassazione, sez. I penale, 16 giugno 2023, n. 26023

8/6/2023 - Italiana - Amministrativo - Consiglio di Stato
È illegittimo il diniego di cittadinanza “per residenza” fondato sulla pericolosità sociale desunta automaticamente dalla condanna, peraltro estinta, per la fattispecie contravvenzionale di guida in stato di ebbrezza (art. 186, co. 1, CdS). Il Ministero dell’interno dovrà rivalutare se il comportamento dell’interessato, per le concrete modalità del fatto contravvenzionale, sia concretamente indice di un mancato inserimento sociale e, quindi, di una sua non compiuta integrazione nella comunità nazionale ovvero se, al contrario, tenuto conto nel complesso della sua condotta di vita,...
Consiglio di Stato, sez. III, 8 giugno 2023, n. 5626

8/6/2023 - Italiana - Amministrativo - TAR
È legittima la revoca del permesso per soggiornanti di lungo periodo disposta nei confronti di uno straniero condannato per un grave reato contro la sanità e la sicurezza pubblica benché lo stesso sia giunto in Italia da bambino e abbia contratto matrimonio, dopo l’adozione del provvedimento controverso, con una cittadina italiana. Trattandosi di condanna c.d. “automaticamente ostativa”, la revoca si configura quale atto vincolato, non potendo qui inoltre imporsi una valutazione “in concreto” in virtù del legame familiare con la cittadina italiana, il quale è sorto solo successi...
TAR Sicilia, sez. III, 8 giugno 2023, n. 1894

6/6/2023 - Italiana - Penale - Cassazione
È cassata con rinvio la decisione che concede l’estradizione del condannato ai lavori forzati in Giordania perché riconosciuto colpevole di tratta di esseri umani ritenendo le rassicurazioni dell’autorità richiedente circa il fatto che il lavoro sarà comunque commisurato all’età e alla salute dell’interessato sufficienti a escludere che potesse trattarsi di “lavoro forzato o obbligatorio” vietato dalla CEDU (art. 4, par. 2). Il giudice avrebbe invece dovuto invece verificare, in termini di concretezza e specificità, le caratteristiche della prestazione lavorativa alla quale v...
Corte di cassazione, sez. VI penale, 6 giugno 2023, n. 24348