Indice di recerca: Unione europea - Cooperazione giudiziaria penale e civile

Sono state trovate 157 decisioni - Pagina 12 di 16

28/7/2016 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di giustizia dell’Unione europea
Mandato d’arresto europeo e procedure di consegna. Ai fini del computo della pena detentiva che deve essere scontata nello Stato membro richiedente le misure applicate nello Stato membro richiesto, quali gli arresti domiciliari per un periodo di nove ore notturne, associati alla sorveglianza della persona interessata a mezzo di un braccialetto elettronico, all’obbligo di presentarsi quotidianamente o più volte alla settimana ad un commissariato di polizia ad ore stabilite, nonché al divieto di chiedere il rilascio di documenti validi per l’espatrio, non sono, in linea di principio, tal...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. IV, C 294/16, JZ c. Prokuratura Rejonowa Łódź – Śródmieście, sent. del 28 luglio 2016

29/6/2016 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
Il principio del ne bis in idem sancito all’art. 54 della Convenzione di applicazione dell’accordo di Schengen del 14.6.1985 tra i governi degli Stati dell’Unione economica Benelux, della Repubblica federale di Germania e della Repubblica francese relativo all’eliminazione graduale dei controlli alle frontiere comuni, firmata a Schengen il 19.6.1990, letto alla luce dell’art. 50 della Carta dei diritti fondamentali dell’Ue, deve essere interpretato nel senso che una decisione del pubblico ministero che pone fine all’azione penale e conclude definitivamente, salvo riapertura o ann...
Corte di giustizia dell’Unione europea, grande sez., C 486/14, Piotr Kossowski c. Generalstaatsanwaltschaft Hamburg, sent. del 29 giugno 2016

23/6/2016 - Italiana - Penale - Cassazione
Al fine dell’applicazione delle norme sul mandato d’arresto europeo, la nozione di “residenza” valorizzabile agli effetti dell’applicazione dei regimi di consegna previsti dalla legge n. 69/2005 presuppone l’esistenza di un reale radicamento, non estemporaneo ma consolidato, dello straniero nello Stato e che l'interessato abbia istituito nel territorio dello Stato, con continuità temporale e sufficiente stabilità di legami con il territorio stesso, la sede principale, anche se non esclusiva, dei suoi interessi affettivi, lavorativi, professionali, economici o culturali (nella spe...
Corte di cassazione, sez. VI penale, sent. n. 26577 del 23 giugno 2016

9/6/2016 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
L’art. 1, par. 1, della direttiva 2010/64/UE, sul diritto all’interpretazione e alla traduzione nei procedimenti penali, deve essere interpretato nel senso che la menzionata direttiva non si applica ad un procedimento speciale nazionale di riconoscimento da parte del giudice di uno Stato membro di una decisione giudiziaria definitiva pronunciata da un organo giurisdizionale di un altro Stato membro che ha condannato una persona per la commissione di un reato. La decisione quadro 2009/315/GAI, relativa all’organizzazione e al contenuto degli scambi fra gli Stati membri di informazioni est...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. VII, C 25/15, István Balogh, sent. del 9 giugno 2016

3/6/2016 - Italiana - Penale - Cassazione
In tema di mandato di arresto europeo, lo Stato di esecuzione è tenuto ad accertare concretamente in relazione alla persona richiesta in consegna l’esistenza di un rischio collegato al divieto di pene o di trattamenti inumani o degradanti, contenuto nell’art. 4 della Carta dei diritti fondamentali dell’Ue e nell’art. 3 CEDU; al contempo va salvaguardata la possibilità della realizzazione della consegna stessa, consentendo – entro un tempo ragionevole – allo Stato di emissione di rimuovere le condizioni ostative connesse a tale rischio (nella specie, deve essere annullata la sente...
Corte di cassazione, sez. VI penale, sent. n. 23277 del 3 giugno 2016

1/6/2016 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
L’art. 8, par. 1, lett. c), della decisione quadro 2002/584/GAI, relativa al mandato d’arresto europeo e alle procedure di consegna tra Stati membri, come modificata dalla decisione quadro 2009/299/GAI, deve essere interpretato nel senso che la nozione di «mandato d’arresto», di cui a tale disposizione, deve essere intesa come designante un mandato d’arresto nazionale distinto dal mandato d’arresto europeo. L’art. 8, par. 1, lett. c), della decisione quadro 2002/584, come modificata dalla decisione quadro 2009/299, deve essere interpretato nel senso che, quando un mandato d’arr...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. II, C 241/15, Niculaie Aurel Bob Dogi, sent. del 1° giugno 2016

27/5/2016 - Italiana - Penale - Cassazione
In tema di mandato d’arresto europeo, costituisce motivo di rifiuto di consegna del soggetto la circostanza che i reati per cui l’autorità richiedente intende procedere siano stati commessi in tutto o in parte in territorio italiano, senza che possa assumere nessuna incidenza la procedibilità dell’azione in Italia. Infatti, quel che rileva non è la prevenzione della possibile litispendenza, ma la presenza di giurisdizione italiana sul fatto reato, a prescindere dall’esistenza o dalla possibile introduzione di un procedimento penale nel territorio. Pertanto, deve essere rifiutata la ...
Corte di cassazione, sez. VI penale, sent. n. 22493 del 27 maggio 2016

14/4/2016 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
L’art. 1, commi 3, 5 e 6, par. 1 della decisione quadro 2002/584/GAI relativa al mandato d’arresto europeo e alle procedure di consegna tra Stati membri, come modificata dalla decisione quadro del Consiglio 2009/299/GAI, deve essere interpretato nel senso che, in presenza di elementi obiettivi, affidabili, precisi e attuali nei confronti della persona oggetto del provvedimento, l’autorità giudiziaria dell’esecuzione deve verificare, in modo concreto e modo preciso, se ci sono ragioni per ritenere che la persona interessata da un m.a.e., emesso ai fini dell’esercizio di un’azione p...
CGUE, grande sez., C 404/15 e C 659/15, sent. del 4 aprile 2016

4/4/2016 - Italiana - Penale - Cassazione
Non può essere consegnata allo Stato straniero richiedente estradizione (nella specie, la Moldavia) la detenuta, madre convivente con la figlia di tre anni, se tale Paese non presenta adeguate garanzie a tutela del minore. Infatti, è parte del nostro ordinamento il principio generale volto ad assicurare la tutela dell’interesse del bambino, tanto che l’art. 18, lett. s), l. 22 aprile 2005, n. 69, in tema di mandato di arresto europeo, che di quel principio costituisce significativa estrinsecazione, prevede il divieto della consegna della madre con prole convivente di età inferiore ai tr...
Corte di cassazione, sez. VI penale, sent. n. 13440 del 4 aprile 2016

18/3/2016 - Italiana - Civile - Cassazione
In tema di giurisdizione sui provvedimenti “de potestate”, al fine di stabilire la competenza giurisdizionale di uno Stato occorre dare rilievo unicamente al criterio della residenza abituale del minore al momento della proposizione della domanda, intendendo come tale il luogo del concreto e continuativo svolgimento della vita personale e non quello risultante da un calcolo puramente aritmetico del vissuto. Per “residenza abituale” si intende una situazione di fatto, ovvero il luogo in cui il minore ha il centro dei propri legami affettivi, non solo parentali, derivanti dallo svolgersi...
Corte di cassazione, sez. un. civili, sent. n. 5418 del 18 marzo 2016