Indice di recerca: Unione europea - Cooperazione giudiziaria penale e civile

Sono state trovate 157 decisioni - Pagina 11 di 16

22/3/2017 - Italiana - Penale - Cassazione
Il Giudice dell’estradizione deve sempre verificare, in modo concreto e preciso, se sussistano motivi seri e comprovati per ritenere che l’estradando, se consegnato allo Stato richiedente, corra, a causa delle condizioni di detenzione in tale Stato, un rischio concreto di trattamento inumano o degradante, ai sensi degli art. 698, comma 1, 705, comma 2, cod. proc. pen. e 4 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, in particolare non potendosi ritenere sufficienti le generiche assicurazioni del «rispetto dei diritti umani» contenute nella domanda estradizionale (tenuto co...
Corte di cassazione, sez. VI, 22 marzo 2017, n. 13931

5/1/2017 - Italiana - Penale - Cassazione
In tema di mandato di arresto europeo, la nozione di “residenza,”rilevante ai fini del rifiuto di consegna di un cittadino di altro Paese membro dell’Unione, ai sensi della l. 22 aprile 2005, n. 69, art. 18, lett. r), presuppone un radicamento reale e non estemporaneo della persona nello Stato, desumibile dalla legalità della sua presenza in Italia, dall’apprezzabile continuità temporale e stabilità della stessa, dalla distanza temporale tra quest’ultima e la commissione del reato e la condanna conseguita all’estero, dalla fissazione in Italia della sede principale (anche se non...
Corte di cassazione, sez. VI, 5 gennaio 2017, n. 520

13/10/2016 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
L’art. 1, par. 1, lett. a), del regolamento (CE) n. 2201/2003, relativo alla competenza, al riconoscimento e all’esecuzione delle decisioni in materia matrimoniale e in materia di responsabilità genitoriale, che abroga il reg. (CE) n. 1347/2000, deve essere interpretato nel senso che un’azione per l’annullamento del matrimonio proposta da un terzo successivamente al decesso di uno dei coniugi rientra nell’ambito di applicazione del reg. n. 2201/2003. Non è escluso, infatti, che una persona possa avere interesse a ottenere l’annullamento di un matrimonio anche dopo il decesso d...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. II, C 294/15, Edyta Mikołajczyk c. Marie Louise Czarnecka e Stefan Czarnecki, sent. del 13 ottobre 2016

11/10/2016 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
La Repubblica italiana, non avendo adottato tutte le misure necessarie al fine di garantire l’esistenza, nelle situazioni transfrontaliere, di un sistema di indennizzo delle vittime di tutti i reati intenzionali violenti commessi sul proprio territorio, è venuta meno all’obbligo ad essa incombente in forza dell’art. 12, par. 2, dir. 2004/80/CE, relativa all’indennizzo delle vittime di reato. Infatti, l’art. 12, par. 2, cit. deve essere interpretato nel senso che esso mira a garantire al cittadino Ue il diritto di ottenere un indennizzo equo ed adeguato per le lesioni subite nel terr...
Corte di giustizia dell’Unione europea, grande sez., C 601/14, Commissione europea c. Italia, sent. dell’11 ottobre 2016

27/9/2016 - Italiana - Penale - Cassazione
In tema di esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso da autorità estera in relazione ad una condanna per il reato di guida in stato di ebbrezza commesso all’estero (nella specie, in Romania), le diverse modalità di rilevamento del tasso alcolemico tra Italia e Romania non hanno alcun rilievo sulla doppia incriminazione visto che il reato in questione è punito in entrambi gli ordinamenti. Inoltre, nessun rilievo ai fini della sussistenza di un collegamento dello straniero col nostro Paese assume lo svolgimento da parte dello stesso di attività lavorativa in nero in Italia, atteso...
Corte di cassazione, sez. VI penale, sent. n. 40254 del 27 settembre 2016

7/9/2016 - Italiana - Penale - Cassazione
In tema di mandato d’arresto europeo, è illegittima la consegna della cittadina rumena, condannata nel suo Paese per il reato di evasione fiscale, in presenza di alcuni elementi (quali, ad es., uno stabile rapporto lavorativo in Italia, l’ottenimento del certificato di residenza, la stabile convivenza con un connazionale residente in Italia da diversi anni), che integrano indici significativi di un inserimento effettivo dello straniero richiesto nel territorio dello Stato, senza che il giudice del merito abbia verificato la pretestuosità del trasferimento dello straniero in Italia (nella...
Corte di cassazione, sez. penale feriale, sent. n. 37195 del 7 settembre 2016

6/9/2016 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
Gli artt. 18 e 21 TFUE devono essere interpretati nel senso che, quando a uno Stato membro nel quale si sia recato un cittadino dell’Ue avente la cittadinanza di un altro Stato membro viene presentata una domanda di estradizione da parte di uno Stato terzo con il quale il primo Stato membro ha concluso un accordo di estradizione, esso è tenuto a informare lo Stato membro del quale il predetto cittadino ha la cittadinanza e, se del caso, su domanda di quest’ultimo Stato membro, a consegnargli tale cittadino, conformemente alle disposizioni della decisione quadro 2002/584/GAI, relativa al m...
Corte di giustizia dell’Unione europea, grande sez., C 182/15, Aleksei Petruhhin, sent. del 6 settembre 2016.

5/9/2016 - Italiana - Penale - Cassazione
In tema di mandato di arresto europeo, l’omessa allegazione al m.a.e. della relazione sui fatti addebitati alla persona di cui è richiesta la consegna, con l’indicazione delle fonti di prova, del tempo e del luogo di commissione dei fatti stessi e della loro qualificazione giuridica, di cui all’art. 6, co. 4, lett. a), l. n. 69/2005, costituisce causa ostativa alla decisione di consegna, rendendo impossibili le valutazioni del giudice italiano sulla legittimità della consegna previste dalla normativa nazionale (Nel caso di specie, la sentenza impugnata ha affermato la sussistenza dei g...
Corte di cassazione, sez. penale feriale, sent. n. 36812 del 5 settembre 2016

31/8/2016 - Italiana - Penale - Cassazione
In caso di richiesta di mandato d’arresto europeo attivo, volto a dare esecuzione ad un provvedimento applicativo della misura cautelare degli arresti domiciliari, il giudice investito dal p.m. della relativa istanza, prima di emettere il m.a.e., deve verificare se, nello Stato richiesto, sia prevista - fra gli strumenti cautelari - anche la misura domiciliare, così da evitare che, al fine di garantire la consegna, quest’ultimo Paese applichi la sola misura custodiale contemplata dal proprio ordinamento, cioè quella di maggior rigore e, dunque, più grave di quella che dovrà poi essere ...
Corte di cassazione, sez. III penale, sent. n. 35879 del 31 agosto 2016

22/8/2016 - Italiana - Penale - Cassazione
In tema di mandato di arresto europeo, non è ammessa la consegna dello straniero allo Stato che ne ha fatto richiesta (nella specie, la Romania) senza che prima sia accertata l’esclusione del pericolo di sottoposizione del soggetto a trattamenti disumani o degradanti. Occorre pertanto che vengano appurate le condizioni di detenzione cui l’interessato sarà sottoposto una volta rimpatriato. Corte di cassazione, sez. penale feriale, sent. n. 35255 del 22 agosto 2016(n. 271) Sul ricorso proposto da L. T., nato in Romania il 20/02/1968 avverso la sentenza del 19/05/2016 della Corte d'appello ...
Corte di cassazione, sez. penale feriale, sent. n. 35255 del 22 agosto 2016