Indice di recerca: Espulsione - Limiti al potere di espulsione derivanti dal diritto internazionale

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24/7/2014 - Europea - Diritti fondamentali - Corte europea dei diritti dell'uomo
Costituisce violazione dell’art. 3 CEDU (divieto di tortura) da parte delle competenti autorità polacche il mancato accertamento di trattamenti disumani o degradanti ad opera degli Stati Uniti nei confronti del cittadino yemenita sottoposto a “extraordinary rendition” nel territorio polacco. La violazione dell'art. 3 riguarda sia gli aspetti procedurali, in quanto lo Stato convenuto non ha svolto un'indagine efficace sulle accuse del ricorrente circa le gravi violazioni della Convenzione, in primis di aver subito torture e maltrattamenti, sia gli aspetti sostanziali in quanto, collabora...
Corte europea dei diritti dell’uomo, sez. IV, sent. del 24 luglio 2014

7/5/2014 - Europea - Diritti fondamentali - Corte europea dei diritti dell'uomo
Non costituisce violazione dell’art. 3 CEDU (divieto di trattamenti disumani o degradanti), l’espulsione dall’Austria verso la Grecia (che in base al Regolamento Dublino II era responsabile per l’esame della domanda di asilo) del cittadino afgano, richiedente asilo, il quale paventa rischi di trattamenti disumani o degradanti se espulso verso quel Paese. Infatti, all’epoca dei fatti (2006) esistevano rapporti contrastanti, provenienti da organizzazioni governative e non, circa il trattamento dei richiedenti asilo in Grecia, tanto che nessun Paese europeo aveva deciso di sospendere il...
Corte europea dei diritti dell’uomo, sez. I, sent. del 7 maggio 2014

19/12/2013 - Europea - Diritti fondamentali - Corte europea dei diritti dell'uomo
Costituirebbe violazione dell’art. 3 CEDU (divieto di trattamenti inumani o degradanti) l’esecuzione dell’espulsione del cittadino pakistano dalla Francia, in quanto egli rischierebbe di subire torture nel suo Paese d’origine a causa della sua conversione al movimento religioso denominato Ahmadiyya. Infatti, quando era ancora residente in Pakistan, dopo essere stato accusato da un cugino di proselitismo, venne rapito per diversi giorni e sottoposto a torture prima di riuscire a scappare dai suoi aguzzini e rifugiarsi in Francia dove ha provveduto a inoltrare domanda di asilo (richiesta...
Corte europea dei diritti dell’uomo, sez. V, sent. del 19 dicembre 2013

14/11/2013 - Europea - Diritti fondamentali - Corte europea dei diritti dell'uomo
Costituirebbe violazione dell’art. 3 della CEDU (divieto di tortura e trattamenti inumani o degradanti), l’eventuale esecuzione del provvedimento di espulsione del cittadino congolese nel suo Paese d’origine da parte delle competenti autorità francesi. Infatti, l’espellendo risulta essere noto attivista del MLC (Movimento di liberazione del Congo) e per questo motivo è stato in passato arrestato dalle autorità del suo Paese e detenuto in carceri sovraffollate e senza possibilità di consultare un legale o adire un giudice, nonché privato di cibo e sonno. Corte europea dei diritti d...
Corte europea dei diritti dell’uomo, sez. V, sent. del 14 novembre 2013

10/10/2013 - Europea - Diritti fondamentali - Corte europea dei diritti dell'uomo
Costituisce violazione dell’art. 3 CEDU (proibizione della tortura) la possibile espulsione dalla Francia verso l’Iran del cittadino iraniano, ex-membro dei servizi segreti del suo Paese che per anni ha raccolto informazioni per quegli stessi servizi. Infatti, dopo aver lasciato i servizi segreti di cui era membro, il ricorrente è stato rapito e torturato al fine di costringerlo a ritornare al lavoro per l’intelligence iraniana. Pertanto, il suo rimpatrio in Iran comporta il rischio concreto che possa essere nuovamente sottoposto a trattamenti inumani o degradanti. Corte europea dei dir...
Corte europea dei diritti dell’uomo, sez. V, sent. del 10 ottobre 2013

20/9/2013 - Italiana - Civile - Cassazione
Ai fini del riconoscimento dello status di rifugiato o della protezione sussidiaria o del diritto di asilo o del permesso per motivi umanitari, il giudice è esclusivamente tenuto a valutare l’esistenza della circostanza che il cittadino di un determinato Paese, a causa delle persecuzioni o dei pericoli che lo minacciano, non possa restare nello stesso e debba indirizzarsi verso altro Paese che lo possa ospitare. Nessuna rilevanza può avere il fatto che il cittadino straniero sia stato condannato in Italia per associazione con finalità di terrorismo e che non voglia rivelare il luogo in cu...
Corte di cassazione, sez. VI – 1 civile, ord. n. 21667 del 20 settembre 2013

30/7/2013 - Europea - Diritti fondamentali - Corte europea dei diritti dell'uomo
Non hanno violato l’art. 8 CEDU (diritto al rispetto della vita privata e familiare) la autorità svizzere che si sono rifiutate di rilasciare un permesso di soggiorno ai tre figli dei ricorrenti, nati in Kosovo ed entrati illegalmente in Svizzera, poi espulsi dal territorio svizzero. Infatti, i soggetti in questione non hanno vissuto tanto a lungo in Svizzera da troncare ogni collegamento con il Paese di origine, dove sono cresciuti e sono stati educati per tanti anni. Inoltre i due figli più grandi hanno un’età tale per cui possono ben essere assistiti a distanza, mentre niente impedis...
Corte europea dei diritti dell’uomo, sez. II, sent. del 30 luglio 2013

16/4/2013 - Europea - Diritti fondamentali - Corte europea dei diritti dell'uomo
Viola l’art. 8 della Convenzione (diritto al rispetto della vita privata e familiare) la decisione delle autorità svizzere di espellere il cittadino nigeriano, condannato per reati inerenti al traffico di stupefacenti, dalla Svizzera. Poiché le autorità svizzere hanno mancato di considerare la tenuità del reato e la giovane età dello straniero al tempo della commissione del fatto stesso, il provvedimento di allontanamento, qualora attuato, risulterebbe non proporzionato rispetto alla necessità di bilanciare la tutela della sicurezza con il rispetto della vita familiare in quanto sarebb...
Corte europea dei diritti dell’uomo, sez. II, sent. del 16 aprile 2013

16/4/2013 - Europea - Diritti fondamentali - Corte europea dei diritti dell'uomo
Costituisce violazione dell’art. 3 della Convenzione (divieto di trattamenti disumani o degradanti), l’estradizione del soggetto - di cittadinanza sconosciuta -, detenuto nel Regno Unito in un ospedale psichiatrico giudiziario perché sofferente di schizofrenia paranoide, verso gli Stati Uniti. Infatti, le condizioni di detenzione a cui verrà sottoposto il soggetto negli Stati Uniti (un lungo periodo di detenzione in attesa di giudizio e il suo collocamento in un istituto di detenzione di massima sicurezza) rischiano seriamente di aggravare la sua malattia. Corte europea del diritti dell...
Corte europea del diritti dell’uomo, sez. IV, sent. del 16 aprile 2013

28/3/2013 - Europea - Diritti fondamentali - Corte europea dei diritti dell'uomo
Il rimpatrio del cittadino russo di origini cecene da parte delle autorità austriache costituisce violazione dell’art. 3 della Convenzione (divieto di tortura e di trattamenti disumani o degradanti). Infatti, il suo allontanamento dall’Austria per ricondurlo in Russia lo esporrebbe al rischio di trattamenti disumani o degradanti, dal momento che la sua famiglia è stata oggetto di persecuzione in Cecenia. Inoltre, non esiste nessuna prova che il ricorrente sarebbe soggetto, una volta giunto nel suo paese d’origine, a un minor rischio di persecuzioni rispetto alla madre, alla quale è st...
Corte europea dei diritti dell’uomo, sez. I, sent. del 28 marzo 2013