Indice di recerca: Unione europea - Libera circolazione delle persone, protezione internazionale, immigrazione

Sono state trovate 441 decisioni - Pagina 29 di 45

21/3/2013 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
I cittadini di paesi terzi imputati o condannati per il reato di soggiorno irregolare previsto dalla normativa di uno Stato membro non possono, sulla base del solo reato di soggiorno irregolare, essere sottratti all’ambito di applicazione della direttiva 2008/115/CE, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2008, recante norme e procedure comuni applicabili negli Stati membri al rimpatrio di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare, in applicazione dell’art. 2, par. 2, lett. b), della stessa. La direttiva 2008/115 non osta alla normativa di uno Stato membro, c...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. III, ord. del 21 marzo 2013

21/3/2013 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
Il reg. (CE) n. 1931/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 dicembre 2006, che stabilisce norme sul traffico frontaliero locale alle frontiere terrestri esterne degli Stati membri e che modifica le disposizioni della convenzione Schengen, deve essere interpretato nel senso che al titolare di un lasciapassare per traffico frontaliero locale accordato in forza del regime specifico istituito da tale regolamento deve essere possibile, nei limiti previsti da detto regolamento e dall’accordo bilaterale adottato per la sua applicazione, concluso tra il paese terzo di cui egli è cittad...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. IV, sent. del 21 marzo 2013

28/2/2013 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
L’art. 45 TFUE dev’essere interpretato nel senso che osta ad una normativa nazionale di uno Stato membro secondo la quale i redditi percepiti a titolo di attività lavorative dipendenti da un contribuente residente in tale Stato membro ed illimitatamente assoggettato ad imposta sono esentati dall’imposta sui redditi qualora il datore di lavoro sia stabilito in tale Stato membro, ma non lo sono qualora il medesimo sia stabilito in un altro Stato membro. Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. I, sent. del 28 febbraio 2013 Nella causa C 544/11, avente ad oggetto la domanda di pronun...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. I, sent. del 28 febbraio 2013

21/2/2013 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
Gli artt. 10 e 11 della direttiva 85/384/CEE del Consiglio, del 10 giugno 1985, concernente il reciproco riconoscimento dei diplomi, certificati ed altri titoli del settore dell’architettura e comportante misure destinate ad agevolare l’esercizio effettivo del diritto di stabilimento e di libera prestazione di servizi, devono essere interpretati nel senso che essi ostano ad una normativa nazionale secondo la quale le persone in possesso di un titolo rilasciato da uno Stato membro diverso dallo Stato membro ospitante, titolo abilitante all’esercizio di attività nel settore dell’archite...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. V, sent. del 21 febbraio 2013

22/1/2013 - Italiana - Civile - Cassazione
Il professionista che esercita la sua libera professione (di avvocato) e risiede in due Stati dell’Unione europea, in base al diritto UE, è tenuto a versare i contributi al consiglio nazionale previdenziale forense del solo luogo dove ha stabilito la sua abituale residenza e il centro di interessi delle proprie attività professionali, essendo richiesto come requisito sussidiario anche la produzione del maggior reddito. Non è quindi tenuto a versare i contributi previdenziali in due nazioni l’avvocato che sceglie liberamente la residenza in uno dei due Stati. Corte di cassazione, sez. la...
Corte di cassazione, sez. lavoro, sent. n. 1476 del 22 gennaio 2013

17/1/2013 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
L’art. 13, par. 3, del reg. (CE) n. 562/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 marzo 2006, che istituisce un codice comunitario relativo al regime di attraversamento delle frontiere da parte delle persone (codice frontiere Schengen) prevede l’obbligo per gli Stati membri di predisporre un mezzo di ricorso soltanto contro le decisioni di diniego d’ingresso nel loro territorio, e non anche contro le violazioni commesse nel corso del procedimento di adozione della decisione con cui si autorizza tale ingresso (comportamento tenuto da un’autorità amministrativa al momento dell...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. V, sent. del 17 gennaio 2013

19/12/2012 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
L’art. 12, par. 1, lett. a), secondo periodo, della direttiva 2004/83/CE del Consiglio, del 29 aprile 2004, recante norme minime sull’attribuzione, a cittadini di paesi terzi o apolidi, della qualifica di rifugiato o di persona altrimenti bisognosa di protezione internazionale, nonché norme minime sul contenuto della protezione riconosciuta, deve essere interpretato nel senso che la cessazione della protezione o dell’assistenza da parte di un organo o di un’agenzia delle Nazioni Unite diversi dall’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati (HCR) «per qualsiasi motivo» ri...
Corte di giustizia dell’Unione europea, Grande Sez., sent. del 19 dicembre 2012

6/12/2012 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
La direttiva 2008/115/CE, recante norme e procedure comuni applicabili negli Stati membri al rimpatrio di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare, deve essere interpretata nel senso che essa: – non osta alla normativa di uno Stato membro, come quella italiana, che sanziona il soggiorno irregolare di cittadini di paesi terzi con una pena pecuniaria sostituibile con la pena dell’espulsione, e – osta alla normativa di uno Stato membro, come quella italiana, che consente di reprimere il soggiorno irregolare di cittadini di paesi terzi con un obbligo di permanenza domiciliare,...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. I, sent. del 6 dicembre 2012

8/11/2012 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
L’art. 45 TFUE deve essere interpretato nel senso che osta ad una normativa nazionale, come quella svedese, che subordina la concessione di un provvedimento di cancellazione di debiti al requisito della residenza nello Stato membro interessato in quanto in contrasto con la libera circolazione dei lavoratori all’interno dell’Unione europea. Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. III, sent. dell’8 novembre 2012 Nella causa C 461/11, avente ad oggetto la domanda di pronuncia pregiudiziale proposta alla Corte, ai sensi dell’articolo 267 TFUE, dallo Stockholms tingsrätt (Svezia),...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. III, sent. dell’8 novembre 2012

8/11/2012 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
Il cittadino non appartenente all’Ue, coniugato con cittadina dell’Ue, anche è considerato «familiare» di sua moglie ai sensi dell’articolo 2, punto 2, lettera a), della direttiva 2004/38, non può essere qualificato come «avente diritto» al soggiorno nello Stato membro di appartenenza della moglie, ove la stessa non vi risieda più in quanto trasferitasi in altro Stato membro. Infatti, anche se il vincolo coniugale non può considerarsi sciolto fintantoché non vi sia stato posto fine dalla competente autorità (e ciò non avviene nel caso dei coniugi che vivono semplicemente separ...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. III, sent. dell’8 novembre 2012