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Risultati della ricerca per: “Unione europea”

Sono state trovate 724 decisioni - pagina Pagina 24 di 73

9/1/2020 - Italiana - Civile - Cassazione
Il provvedimento espulsivo adottato ex art. 13, co. 2, lett. b), TUI presuppone la volontarietà, da parte dell’interessato, di trattenersi in Italia senza richiedere il titolo di soggiorno entro il termine prescritto. È pertanto illegittima l’espulsione disposta nello stesso giorno dell’avvenuta scarcerazione dello straniero che si trova sul territorio dello Stato in quanto oggetto di un mandato d’arresto europeo.Corte di cassazione, sez. I civile, 9 gennaio 2020, n. 270 (n. 352) ORDINANZA sul ricorso 19849/2017 proposto da: -OMISSIS-, domiciliato in Roma, piazza Cavour, presso la Ca...
Corte di cassazione, sez. I civile, 9 gennaio 2020, n. 270

12/12/2019 - Italiana - Penale - Cassazione
Il tempo trascorso in detenzione all’estero per un reato rispetto al quale non ha proceduto l’autorità italiana non può essere computato nel tempo di espiazione del titolo emesso in Italia. Va pertanto rigettato il ricorso volto a ottenere lo scomputo del periodo di detenzione a fini estradizionali durante il quale l’interessato era ristretto in Germania anche per un titolo emesso dall'autorità tedesca in relazione a un fatto diverso da quello per cui è intervenuta condanna in Italia. Corte di cassazione, sez. I penale, 12 dicembre 2019, n. 50376 SENTENZA sul ricorso proposto da: -OM...
Corte di cassazione, sez. I penale, 12 dicembre 2019, n. 50376

12/12/2019 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
In caso di MAE emesso ai fini dell’esecuzione della pena, il rispetto dei requisiti inerenti alla tutela giurisdizionale effettiva di cui deve beneficiare la persona oggetto del MAE è assicurato dalla decisione nazionale che ha inflitto la condanna. Ne consegue che la decisione quadro 2002/584/GAI non osta ad una disciplina nazionale in forza della quale competente ad emettere il MAE c.d. esecutivo è un’autorità che non è essa stessa un organo giurisdizionale e che non prevede avverso la decisione di detta autorità l’esistenza di un ricorso distinto. [Nella fattispecie, la normativa...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. I, sentenza 12 dicembre 2019 nella causa C- 627/19, Openbaar Ministerie (Procureur du Roi de Bruxelles)

12/12/2019 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
La nozione di “minaccia per l’ordine pubblico” di cui all’articolo 6, par. 1, lett. e) del codice frontiere Schengen non si riferisce esclusivamente a un comportamento individuale che rappresenta una minaccia reale, attuale e sufficientemente grave per un interesse fondamentale della società dello Stato membro interessato. Detta disposizione pertanto non osta a una prassi nazionale in forza della quale le autorità competenti possono adottare una decisione di rimpatrio nei confronti di uno straniero non soggetto all’obbligo di visto presente sul territorio per un soggiorno di breve ...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. I, sentenza 12 dicembre 2019 nella causa C-380/18, E.P. (Menace pour l’ordre public)

12/12/2019 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di giustizia dell’Unione europea
1. Non rientra nell’ambito d’applicazione della direttiva 2003/86 la domanda di ingresso e di soggiorno del familiare di un cittadino dell’Unione che non ha esercitato il proprio diritto di libera circolazione. La Corte di giustizia è nondimeno competente a pronunciarsi in via pregiudiziale sull’interpretazione dell’art. 6 della direttiva in detta situazione se tale disposizione è resa applicabile in modo diretto ed incondizionato dal diritto nazionale.2. La nozione di “minaccia per l’ordine pubblico” di cui all’art. 6, par. 1 e 2, della direttiva 2003/86 non si riferisce e...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. I, sentenza 12 dicembre 2019 nelle cause riunite C 381/18 e C 382/18, G.S. (Menace pour l’ordre public)

12/12/2019 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
In materia di MAE, la nozione di “autorità emittente” (art. 6, par.1, decisione quadro 2002/584/GAI) comprende i magistrati della procura di uno Stato membro incaricati dell’esercizio dell’azione pubblica e posti sotto il controllo gerarchico di un superiore se il loro status ne garantisce l’indipendenza, segnatamente dal potere esecutivo, nell’ambito del procedimento di emissione del MAE.I requisiti inerenti alla tutela giurisdizionale effettiva di cui deve beneficiare l’individuo oggetto del MAE sono soddisfatti qualora il diritto nazionale dello Stato emittente preveda che le...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. I, sentenza 12 dicembre 2019 nelle cause riunite C-566/19 PPU e C-626/19 PPU

12/12/2019 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
Gli Stati membri possono (ma non devono) autorizzare il ricongiungimento di membri della famiglia di un rifugiato diversi da quelli contemplati dall’art. 4, direttiva 2003/86/CE, perché incapaci di provvedere al proprio sostentamento a causa del loro stato di salute, purché (i) essi siano a carico dello straniero (art. 10, par. 2, direttiva) e (ii) l’accertamento di detti requisiti sia condotto tenendo conto della particolare situazione del rifugiato e all’esito di un esame individuale del caso di specie. L’espressione “a carico” ricomprende le situazioni in cui il rifugiato prov...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. V, sentenza 12 dicembre 2019 nella causa C-519/18, Bevándorlási és Menekültügyi Hivatal (Regroupement familial - sœur de réfugié)

5/12/2019 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
Secondo l’Avvocato generale, l’art. 33, par. 2, direttiva 2013/32 osta a una normativa nazionale che considera inammissibile la domanda di protezione del richiedente che è giunto in tale Stato membro attraverso uno Stato terzo in cui non è esposto a persecuzioni o al rischio di danno grave, o in cui è garantito un adeguato livello di protezione. Tale figura non sembra infatti rientrare né nella nozione di Paese di primo asilo (art. 35 dir.) - che presuppone che lo straniero già benefici in detto Stato di una protezione effettiva e che sia garantito il principio del non respingimento ...
Conclusioni dell’avvocato generale M. Bobek presentate il 5 dicembre 2019 nella causa C-564/18, Bevándorlási és Menekültügyi Hivatal (Tompa)

28/11/2019 - Italiana - Penale - Cassazione
In materia di mandato d’arresto europeo, l’Autorità giudiziaria dello Stato di esecuzione non può disattendere in base a generiche censure le informazioni richieste e ufficialmente comunicate dalle Autorità dello Stato emittente volte ad escludere la sussistenza di un rischio reale di trattamento inumano e degradante dell’individuo oggetto del MAE in caso di consegna a tale Paese, che va apprezzato nella sua attualità. Non è pertanto censurabile la decisione di consegnare il condannato alla Romania, alla luce del miglioramento delle condizioni detentive generali in detto Stato, né ...
Corte di cassazione, sez. V penale, 28 novembre 2019, n. 48396

20/11/2019 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
In materia di ricongiungimento per motivi familiari dei cittadini di Stati terzi regolarmente soggiornanti, le autorità nazionali dello Stato membro richiesto possono adottare anche una decisione implicita sulla domanda di ricongiungimento, a condizione che abbiano preventivamente accertato l’effettiva sussistenza delle condizioni per il rilascio del titolo di soggiorno conformemente alla direttiva 2003/86. [Nella fattispecie, tale requisito non è integrato dalla normativa belga che, in assenza di decisione decorso il termine di sei mesi dal deposito della domanda, prevede il rilascio auto...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. VI, sentenza 20 novembre 2019, nella causa C-706/18