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Risultati della ricerca per: “Unione europea”

Sono state trovate 724 decisioni - pagina Pagina 22 di 73

16/7/2020 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
1. L’art. 4, par. 1, dir. 2003/86, interpretato alla luce degli art. 7 e 24, par. 2 e 3, della Carta dei diritti fondamentali, impone che la data decisiva per la determinazione della minore età dei figli dello straniero che ha presentato domanda di ricongiungimento familiare, è quella della domanda di ingresso e di soggiorno ai fini del ricongiungimento e osta, pertanto, ad una disciplina nazionale che individua quale data rilevante a tal fine quella in cui l’amministrazione nazionale decide sulla relativa domanda. Infatti, quest’ultima soluzione interpretativa non consentirebbe, in pa...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sentenza 16 luglio 2020, cause riunite C-133/19, C-136/19 e C-137/19, Stato belga (Regroupement familial - Enfant mineur)

2/7/2020 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di giustizia dell’Unione europea
Il trattenimento ai fini dell’allontanamento dei cittadini di Paesi terzi in condizioni di soggiorno irregolare, deve avvenire, di regola, in appositi centri di detenzione temporanea ex art. 16, par.1, prima frase dir. 2008/115. In via eccezionale, qualora in ragione delle peculiarità del caso di specie, gli Stati non siano in grado di rispettare gli obiettivi perseguiti dalla dir. effettuando il trattenimento in detti centri – al di fuori delle “situazioni di emergenza” (art. 18, par. 1, dir.) – l’art. 16, par. 1, seconda frase dir., consente agli Stati di disporre il trattenimen...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sentenza 2 luglio 2020, causa C-18/19, Stadt Frankfurt am Main

25/6/2020 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
In materia di individuazione dell’autorità preposta alla ricezione della domanda di protezione, la nozione di “altre autorità” di cui all’art. 6, par. 1, co. 2, dir. 2013/32 va interpretata estensivamente, al fine di preservare l’obiettivo della direttiva di garantire l’accesso ampio ed effettivo alla procedura per il riconoscimento della protezione internazionale. Tale nozione ricomprende anche le autorità giurisdizionali degli Stati membri e, in particolare, quelle chiamate a pronunciarsi sul trattenimento di un cittadino di un Paese terzo in condizioni di soggiorno irregolare...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sentenza 25 giugno 2020, causa C-36/20 PPU, Ministerio Fiscal

19/6/2020 - Italiana - Penale - Cassazione
In tema di mandato d’arresto europeo, l’invio della richiesta di acquisizione di documentazione o informazioni integrative allo Stato emittente ex artt. 6 e 16 l. n. 69/2005 deve avvenire con modalità tali da garantirne l’effettiva ricezione da parte dell’autorità giudiziaria straniera – circostanza che la Corte d’appello è tenuta a verificare – non essendo sufficiente l’impiego di mezzi di comunicazione telematica che consentano solo di presumerne la ricezione. [Nella fattispecie censurata dalla Corte, la richiesta è stata inoltrata a un indirizzo di posta elettronica rife...
Corte di cassazione, sez. VI penale, 19 giugno 2020, n. 18711

18/6/2020 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
1. L’interpretazione sistematica e teleologica delle disposizioni della dir. 2004/38 implica che il cittadino di uno Stato terzo che sia familiare di un cittadino dell’Unione e che sia titolare di una carta di soggiorno permanente (art. 20, par. 2, dir. cit.) è esonerato dall’obbligo di visto per l’ingresso nel territorio degli Stati membri, anche se la lettera dell’art. 5, par. 2, dir. menziona espressamente tale beneficio solo per i titolari di carta di soggiorno ex art. 10 dir. 2. L’esenzione dall’obbligo di visto di cui all’art. 5, par. 2, deve essere accordata al titolare...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sentenza 18 giugno 2020, causa C-754/18, Ryanair Designated Activity Company

16/6/2020 - Italiana - Penale - Cassazione
In materia di mandato d’arresto europeo, le assicurazioni fornite dall’autorità competente dello Stato membro che ha emesso il mandato che l’interessato non subirà trattamenti inumani o degradanti in caso di consegna fanno si che l’autorità giudiziaria dello Stato di esecuzione possa rifiutare di dar corso al mandato solo se, in base a elementi precisi, riscontri comunque il pericolo che le condizioni detentive nello Stato emittente siano contrarie all’art. 4 della Carta dei diritti fondamentali. Corte di cassazione, sez. VI penale, 16 giugno 2020, n. 18352 (n. 363) SENTENZA sul r...
Corte di cassazione, sez. VI penale, 16 giugno 2020, n. 18352

11/6/2020 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
L’allontanamento del cittadino di un Paese terzo soggiornante di lungo periodo ex art. 12 della dir. 2003/109/CE può essere disposto solo se egli costituisce una minaccia effettiva e sufficientemente grave per l’ordine pubblico e la sicurezza nazionale e non può essere deciso, in particolare, in base alla mera esistenza di condanne penali a suo carico e senza considerare gli elementi elencati dal par. 3 della medesima disposizione. Sulla predetta interpretazione non incidono le disposizioni della dir. 2001/40/CE che non disciplina le condizioni per l’allontanamento ma il diverso profil...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sentenza 11 giugno 2020, causa C-448/19, Subdelegación del Gobierno en Guadalajara

8/6/2020 - Italiana - Amministrativo - TAR
L’inutile decorso del termine semestrale per il trasferimento del richiedente protezione internazionale dall’Italia verso lo Stato membro competente in applicazione del reg. c.d. “Dublino III”, attribuisce la competenza allo Stato italiano per l’esame della domanda di protezione e determina pertanto l’illegittimità della decisione di trasferimento. Si tratta tuttavia di elemento viziante che non implica la caducazione ipso iure della decisione di trasferimento. Ne segue che persiste in capo al ricorrente l’interesse ad ottenerne la rimozione, che in ogni caso deve avvenire chiar...
TAR Lazio, sez. I stralcio, 8 giugno 2020, n. 6179

26/5/2020 - Italiana - Penale - Cassazione
Ai fini del rifiuto dell’esecuzione del mandato d’arresto europeo in ragione della sussistenza di un fondato pericolo che l’individuo oggetto del MAE, qualora consegnato, sia sottoposto ad un procedimento in violazione del diritto ad un equo processo, l’interessato deve allegare circostanze specifiche e concrete che possano giustificare anche il mero sospetto del carattere non equo del procedimento, non essendo per contro sufficiente la mera denuncia di carenze sistemiche nello Stato membro UE emittente. [Nel caso di specie, l’entrata in vigore nello Stato membro emittente (Polonia),...
Corte di cassazione, sez. VI penale, 26 maggio 2020, n. 15924

15/5/2020 - Italiana - Penale - Cassazione
In tema di mandato d’arresto europeo, il rifiuto della consegna con disposizione dell’esecuzione in Italia della pena inflitta al cittadino italiano o al cittadino UE ivi residente o dimorante (art. 18 bis, lett. c), l. 69/2005) esige il formale riconoscimento della condanna pronunciata dallo Stato di emissione del MAE (d.lgs 161/2010) anche allo scopo di verificare la compatibilità della pena irrogata con la legislazione italiana. Ai fini di tale riconoscimento, il consenso dell’individuo oggetto del MAE il quale abbia invocato il suddetto motivo di rifiuto si presume, senza che ciò n...
Corte di cassazione, sez. VI penale, 15 maggio 2020, n. 15245