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Risultati della ricerca per: “Provvedimenti di polizia”

Sono state trovate 66 decisioni - pagina Pagina 3 di 7

5/10/2015 - Italiana - Amministrativo - TAR
È annullato il provvedimento di revoca delle misure di accoglienza previste dal d.lgs. n. 140/2005 nei confronti del ricorrente, revoca basata sul ritenuto presupposto dell’avvenuta partecipazione attiva dell’interessato alla protesta svoltasi presso il Cara di Castelnuovo di Porto. Infatti, l’art. 12, d.lgs n. 140/2005, prevede la revoca delle misure di accoglienza da parte del Prefetto in una serie di ipotesi, tra cui, alla lett. e), quella che si riferisce al caso di violazione grave o ripetuta delle regole del centro da parte del richiedente asilo, ovvero comportamenti gravemente vi...
Tar Lazio, sez. II- Quater, sent. n. 11481 del 5 ottobre 2015

28/9/2015 - Italiana - Civile - Cassazione
È illegittimo il trattenimento dell’ apolide di fatto presso il Cie di Ponte Galeria se il Gdp non si è pronunciato sulla mancanza di ragionevoli prospettive di rimpatrio come invece richiesto dall’art. 15, § 4, della direttiva 2008/115/CE. Corte di cassazione, sez. VI-1 civile, ord. n. 19201 del 28 settembre 2015 Sul ricorso 18983-2014 proposto da: *** ***, elettivamente domiciliata in ROMA, PIAZZA MAZZINI 8, presso lo studio dell’avvocato FRANCESCO PRECENZANO, che la rappresenta e difende giusta procura in calce al ricorso; PREFETTURA di FERRARA, QUESTURA FERRARA, MINISTERO DELL’I...
Corte di cassazione, sez. VI-1 civile, ord. n. 19201 del 28 settembre 2015

23/9/2015 - Italiana - Civile - Cassazione
In tema di trattenimento dello straniero presso il CIE, è illegittima la concessione della proroga del suo trattenimento nel centro, in vista della sua espulsione dal territorio nazionale, se non legata ad un problema transitorio. Infatti, il trattenimento costituisce una misura di privazione della libertà personale, legittimamente realizzabile soltanto in presenza delle condizioni giustificative previste dalla legge e secondo una modulazione dei tempi rigidamente predeterminata; escluse perciò le situazioni permanenti di impraticabilità dell'evento cui il trattenimento deve essere necessa...
Corte di cassazione, sez. VI-1 civile, sent. n. 18748 del 23 settembre 2015

22/9/2015 - Europea - Diritti fondamentali - Corte europea dei diritti dell'uomo
L’Ungheria ha violato l’art. 5, co. 1 (diritto alla libertà e alla sicurezza) CEDU, in relazione alla vicenda di alcuni cittadini somali, residenti in Ungheria, detenuti ai fini della loro espulsione verso la Serbia. Infatti, i ricorrenti hanno subito illegittimamente una proroga della loro detenzione senza la possibilità di ricevere un adeguato controllo giurisdizionale, atteso che tale detenzione non era più giustificata in base al diritto nazionale, poiché era stata presentata dai ricorrenti richiesta di asilo. In particolare, non traspare dalla motivazione delle decisioni pronuncia...
Corte europea dei diritti dell’uomo, sez. II, Nabil e altri c. Ungheria, n. 62116/12

1/9/2015 - Europea - Diritti fondamentali - Corte europea dei diritti dell'uomo
L’Italia ha violato gli artt. 3 (divieto di trattamenti disumani o degradanti), 5 (diritto alla libertà e alla sicurezza), 13 (diritto alla tutela giurisdizionale effettiva) CEDU e l’art. 4 del Protocollo n. 4 (divieto di espulsioni collettive), in relazione alla vicenda che ha visto coinvolti alcuni cittadini tunisini che, sbarcati a Lampedusa nel settembre 2011, erano stati trasferiti nel centro di Contrada Imbriacola. Qui si sono trovati in una situazione di sovraffollamento e scarse condizioni igieniche. Inoltre, è stato loro imposto il divieto di ogni contatto con l’esterno: l’i...
Corte europea dei diritti dell’uomo, sez. II, Khlaifia e altri c. Italia, n. 16483/12, sent. 01/09/15

27/8/2015 - Italiana - Amministrativo - TAR
È respinto il ricorso volto ad ottenere, in via cautelare, la sospensione dell’efficacia del provvedimento con il quale il Comune di Venezia ha inibito una mostra espositiva in area privata, nell’ambito della manifestazione “Biennale Arte”, consistente in allestimento riproducente una moschea. Infatti, accertato un uso anche religioso dello spazio (significativo appare, per es., l’utilizzo in concreto del lavatoio per le abluzioni), è legittimo il provvedimento inibitorio per uso difforme rispetto alla SCIA e mancato rispetto delle prescrizioni imposte dal Comune. Tar Veneto, sez. ...
Tar Veneto, sez. unite, ord. n. 346 del 27 agosto 2015

1/6/2015 - Italiana - Civile - Cassazione
In tema di risarcimento del danno provocato dalla p.a., la linea di demarcazione tra la giurisdizione del g.a. e quella del g.o. è individuata in funzione della concreta natura della condotta della p.a. da cui si assume generato il danno reclamato. Pertanto, - essendo il g.a. giudice del legittimo esercizio della funzione amministrativa – alla sua cognizione sono attribuite le domande di danno che si pongano in rapporto di causalità diretto con l’illegittimo esercizio del potere pubblico, mentre resta riservato alla cognizione del g.o. il risarcimento del danno provocato da comportamenti...
Corte di cassazione, sez. un. civili, ord. n. 11292 del 1 giugno 2015

9/4/2015 - Europea - Diritti fondamentali - Corte europea dei diritti dell'uomo
Costituisce violazione dell’art. 6 par. 3 (diritto a un equo processo) della CEDU, in combinato disposto con l’art. 6 par. 1 la mancata comunicazione al ricorrente, cittadino britannico arrestato nel Regno Unito in forza di un mandato d’arresto europeo emesso dal Lussemburgo, del diritto all’assistenza legale durante l’interrogatorio di polizia. Infatti, l’assistenza di un avvocato durante gli interrogatori di polizia è espressamente prevista dalla legge interna solo in certe situazioni, tra le quali non è compreso l’arresto effettuato in forza di un m.a.e. Invero, il diritto a...
Corte europea dei diritti dell’Uomo, sez. V, A.T. c. Lussemburgo, sent. del 9 aprile 2015

24/3/2015 - Europea - Diritti fondamentali - Corte europea dei diritti dell'uomo
È stato violato l’art. 5, co. 1 lett. f) CEDU (Diritto alla libertà e alla sicurezza) da parte delle competenti autorità italiane in relazione al caso di un cittadino venezuelano detenuto per oltre un anno e sei mesi in attesa di estradizione. Infatti, la mancanza di complessità del caso e la natura del procedimento di estradizione non giustificano la lunghezza del periodo trascorso dal ricorrente in stato di detenzione. A nulla vale l'argomento del governo italiano per cui il ricorrente avrebbe potuto accelerare il processo, non opponendosi la sua estradizione. Invero, pur se tale oppos...
Corte europea dei diritti dell’uomo, sez. IV, sent. del 24 marzo 2015 Gallardo Sanchez c. Italia

23/3/2015 - Italiana - Amministrativo - TAR
È inammissibile il ricorso avverso gli atti – non indicati né individuati – relativi allo sgombero forzoso degli insediamenti abusivi da parte di Rom siti in Milano. In realtà, la p.a. non ha adottato alcun provvedimento al fine di procedere allo sgombero, ma, in esecuzione di quanto deciso in seno al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, ha presenziato alle relative operazioni, tramite il Corpo di polizia locale, e ha garantito la sistemazione delle persone allontanate (precisamente di coloro i quali hanno accettato le collocazioni proposte). Poiché non sussisto...
Tar Lombardia, sez. III, sent. n. 789 del 23 marzo 2015