Indice di recerca: Unione europea - Accordi di associazione e di cooperazione

Sono state trovate 46 decisioni - Pagina 3 di 5

22/12/2010 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
L’art. 7, primo comma, della decisone del consiglio di associazione relativa all’Accordo di associazione tra la CEE e la Turchia, deve essere interpretato nel senso che il cittadino turco che abbia acquisito il diritto di soggiorno permanente in uno Stato membro a seguito di matrimonio con cittadina turca inserita nel regolare mercato del lavoro del detto Stato membro, non perde tale status a seguito di divorzio pronunciato successivamente all’acquisizione del diritto di soggiorno. Non costituisce abuso di diritto il fatto che il cittadino turco si avvalga del diritto di soggiorno acquis...
Corte di Giustizia dell’Unione Europea, Sez. I, Sentenza del 22 dicembre 2010

29/4/2010 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
Il Regno dei Paesi Bassi è venuto meno agli obblighi ad esso incombenti ai sensi dell’art. 9 dell’Accordo di associazione CEE-Turchia, per aver applicato indistintamente a tutti gli extracomunitari una tassa per il rilascio ed il rinnovo del permesso di soggiorno in una somma che varia da 52 a 850 Euro, senza tener conto che i cittadini turchi, in virtù del citato accordo, non possono essere discriminati rispetto ai cittadini dell’Unione, i quali devono pagare solo 30 Euro per regolarizzare la propria presenza sul territorio dei Paesi Bassi. Tale differenza di importo non può essere c...
Corte di Giustizia dell’Unione Europea, Sez. II, Sentenza del 29 aprile 2010

17/9/2009 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia delle CE
La clausola di “standstill” di cui all’art. 13 della decisione n. 1/80 del Consiglio di associazione CEE-Turchia, che prevede che gli Stati membri e la Turchia non possono introdurre nuove restrizioni sulle condizioni d’accesso all’occupazione dei lavoratori e dei loro familiari che si trovino sui loro rispettivi territori in situazione regolare quanto al soggiorno e all’occupazione, non osta a che una normativa successiva imponga l’introduzione di diritti di natura amministrativa per l’ottenimento di un permesso di soggiorno ovvero per il suo rinnovo. Tuttavia, l’importo di ...
Corte di Giustizia delle Comunità europee, Sez. I, Sentenza del 17 settembre 2009

18/12/2008 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
L’art. 7, co. 1, primo trattino, della decisione 19 settembre 1980, n. 1, relativa allo sviluppo dell’associazione, adottata dal Consiglio di associazione istituito dall’Accordo che crea un’associazione tra la CEE e la Turchia, deve essere interpretato nel senso che il figlio di un lavoratore turco può beneficiare dei diritti conferiti a titolo di tale disposizione quando quest’ultimo, nei 3 anni di coabitazione, ha svolto un’attività lavorativa per due anni e mezzo prima di restare disoccupato per i sei mesi successivi. La circostanza che un lavoratore turco abbia ottenuto il di...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. III, sent. del 18 dicembre 2008

16/2/2006 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia delle CE
Un cittadino turco, figlio maggiorenne di un lavoratore turco nato in Germania e che ivi ha conseguito una formazione professionale, non può essere espulso, anche se condannato ad una pena detentiva per violazione della legge sugli stupefacenti, se la sua espulsione non è giustificata da motivi di ordine pubblico, di sicurezza e di sanità pubbliche. In applicazione della decisione n. 1/80 del consiglio di associazione CEE-Turchia, egli ha acquisito il diritto di accedere a qualsiasi attività lavorativa nello Stato membro ospitante e ad avere un correlato diritto di soggiorno. La normativa ...
Corte di Giustizia delle Comunità europee, Sez. II, Sentenza del 16 febbraio 2006

2/6/2005 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia delle CE
È contraria al diritto comunitario la normativa di uno Stato membro in virtù della quale una decisione di allontanamento dal territorio di tale Stato adottata nei confronti di un cittadino di un altro Stato membro non ha effetto sospensivo e può formare oggetto, in sede di esame dei ricorsi giurisdizionali promossi contro di essa, solo di una valutazione sulla legittimità, qualora non sia stata istituita alcuna autorità competente ai sensi della detta norma. Le garanzie previste dalla medesima direttiva si applicano ai cittadini turchi. Corte di Giustizia delle Comunità europee,terza sez...
Corte di Giustizia delle Comunità europee,terza sezione, sent. del 2 giugno 2005

12/4/2005 - Europea - Civile - Corte di Giustizia delle CE
L’art. 23, n. 1, dell’accordo di partenariato Comunità-Russia deve essere interpretato nel senso che esso osta all’applicazione ad un atleta professionista di cittadinanza russa, regolarmente impiegato da una società con sede in uno Stato membro, di una norma dettata da una federazione sportiva dello stesso Stato ai sensi della quale le società sono autorizzate a schierare in campo, nelle competizioni organizzate su scala nazionale, solo un numero limitato di giocatori originari di Stati terzi che non sono parti dell’accordo SEE. Corte di Giustizia delle Comunità Europee, Grande ...
Corte di Giustizia delle Comunità Europee, Grande Sezione, sentenza del 12 Aprile 2005

16/11/2004 - Europea - Amministrativo - Corte di Giustizia delle CE
Gli accordi di associazione della Comunità europea con la Bulgaria, la Polonia e la Repubblica Slovacca non ostano ad una normativa di uno Stato membro che comporta un sistema di controllo preventivo in base al quale l’ingresso nel territorio di detto Stato membro ai fini dello stabilimento come lavoratore autonomo è subordinato al rilascio di un permesso di soggiorno temporaneo da parte delle rappresentanze diplomatiche o consolari di tale Stato o nel paese d’origine dell’interessato. Corte di Giustizia, sentenza del 16 Novembre 2004, nel procedimento C-327/02 avente ad oggetto una do...
Corte di Giustizia, sentenza del 16 Novembre 2004

11/11/2004 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia delle CE
Il figlio maggiorenne di un lavoratore turco – cittadino di paese con il quale vige un accordo di associazione - inserito, attualmente o in passato, nel regolare mercato del lavoro dello Stato membro ospitante, può essere espulso a seguito di condanne penali solo dopo che il giudice, chiamato a decidere sulla legittimità del provvedimento, abbia valutato tutti gli elementi di fatto, favorevoli all'immigrato, anche successivi all'adozione del provvedimento di espulsione. Corte di Giustizia delle comunità europee,sezione II, sentenza dell’11 novembre 2004 nel procedimento c- 476-02 avente...
Corte di Giustizia delle comunità europee,sezione II, sentenza dell’11 novembre 2004.

8/5/2003 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia delle CE
I lavoratori turchi non possono essere esclusi dall’eleggibilità alle camere dei lavoratori di uno Stato membro. (3/2003) Corte di giustizia delle CE, Sez. VI, sentenza 8 maggio 2003. Nel procedimento C-171/01, avente ad oggetto la domanda di pronuncia pregiudiziale proposta alla Corte dal Verfassungsgerichtshof (Repubblica austriaca) nel procedimento dinanzi ad esso proposto dalla Wählergruppe «Gemeinsam Zajedno/Birlikte Alternative und Grüne GewerkschafterInnen/UG». L’articolo 10, n. 1, della decisione 19 settembre 1980, n. 1/80, relativa allo sviluppo dell’associazione, adottata ...
Corte di giustizia delle CE, Sez. VI, sentenza 8 maggio 2003