Indice di recerca: Unione europea - Libera circolazione delle persone, protezione internazionale, immigrazione

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19/1/2006 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia delle CE
Non limitandosi a subordinare il distacco di lavoratori cittadini di stati terzi in vista del compimento di una prestazione di servizi nel suo territorio ad una semplice previa dichiarazione dell’impresa avente sede in un altro Stato membro che intende procedere al distacco dei detti lavoratori ed esigendo che questi ultimi siano occupati da almeno un anno da tale impresa, la Repubblica federale di Germania è venuta meno agli obblighi che le incombono in forza dell’art. 49 CE. Corte di Giustizia delle Comunità europee, Sez. I, Sentenza del 19 gennaio 2006, nella causa C-244/04 avente ad ...
Corte di Giustizia delle Comunità europee, Sez. I, Sentenza del 19 gennaio 2006

17/1/2006 - Europea - Diritti fondamentali - Corte europea dei diritti dell'uomo
Costituisce violazione dell’art. 8 della CEDU il mancato rilascio di un permesso di soggiorno alla richiedente, residente in Francia da quattordici anni, per un periodo di tempo eccessivamente lungo, sì da determinare nella stessa un’ingerenza nella vita privata e familiare a causa della situazione di precarietà e di incertezza in cui ella ha versato per lungo tempo. Tale situazione non ha determinato tuttavia una violazione dell’art. 13 della CEDU in quanto il diritto francese ha assicurato alla ricorrente un insieme di ricorsi effettivi con i quali ella poteva far valere le proprie r...
Corte europea dei diritti dell’uomo, Sez. II, Sentenza del 17 gennaio 2006

17/11/2005 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia delle CE
Accertato l’inadempimento della Grecia Non avendo provveduto ad adottare entro il termine stabilito le disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative necessarie per conformarsi alla direttiva sulle norme minime per la concessione della protezione temporanea in caso di afflusso massiccio di sfollati e sulla promozione dell’equilibrio degli sforzi tra gli Stati membri che ricevono gli sfollati e subiscono le conseguenze dell’accoglienza degli stessi, la Repubblica ellenica è venuta meno agli obblighi che le derivano dalla direttiva 2001/55/CE del Consiglio del 20 luglio 2001. C...
Corte di Giustizia delle Comunità europee, Sez. VI, Sentenza del 17 novembre 2005

27/10/2005 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia delle CE
Imponendo nella propria legislazione l’ottenimento di un permesso di lavoro per i cittadini dei Paesi terzi coniugati con lavoratori migranti dell’Unione europea e non conformando la propria legislazione al diritto comunitario, il Granducato di Lussemburgo ha violato gli obblighi derivanti dall’articolo 11 del regolamento (CEE) n. 1612/68 del Consiglio, del 15 ottobre 1968, relativo alla libera circolazione dei lavoratori all’interno della Comunità. Corte di Giustizia delle Comunità europee, Sez. IV, Sentenza del 27 ottobre 2005, nella causa C-165/05 avente ad oggetto un ricorso per ...
Corte di Giustizia delle Comunità europee, Sez. IV, Sentenza del 27 ottobre 2005

8/9/2005 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia delle CE
La Repubblica italiana, non avendo adottato entro il termine prescritto tutte le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla direttiva del Consiglio 28 maggio 2001, 2001/40/CE, relativa al riconoscimento reciproco delle decisioni di allontanamento dei cittadini di paesi terzi, fatta eccezione per l’art. 7 della stessa, è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti in forza di tale direttiva. Corte di Giustizia delle Comunità europee, Sez. IV, sent. dell’8 settembre 2005 nel procedimento C-462/04. Commissione delle Comunità europee - Repubbl...
Corte di Giustizia delle Comunità europee, Sez. IV, sent. dell’8 settembre 2005

12/5/2005 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia delle CE
L’ Italia è responsabile della discriminazione di fatto dei docenti di altri paesi della Comunità europea che desiderano lavorare in Italia. La loro partecipazione ai concorsi per l’insegnamento nella scuola pubblica incontra un trattamento penalizzante o quanto meno disomogeneo nei confronti delle esperienze acquisite nei paesi di origine. E’ escluso in ogni caso che un diverso trattamento degli insegnanti stranieri possa essere giustificato in base alla diversità degli ordinamenti, dei programmi ministeriali e dei contenuti adottati negli altri paesi della comunità europea. Corte d...
Corte di Giustizia, sez. II, sentenza del 12 maggio 2005

17/2/2005 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia delle CE
Il riconoscimento da parte di uno Stato membro del diritto di soggiorno ad un destinatario di servizi cittadino di un altro Stato membro non può essere subordinato all’esibizione da parte di tale cittadino di una carta d’identità o di un passaporto validi qualora la prova della sua identità e della sua cittadinanza possa essere fornita, senza alcun equivoco, con altri mezzi. L’art. 49 CE osta a che i cittadini degli Stati membri siano soggetti in un altro Stato membro all’obbligo di esibire una carta d’identità o un passaporto validi al fine di provare la loro cittadinanza, ment...
Corte di Giustizia,sez. prima, sentenza 17 febbraio 2005

11/10/2004 - Italiana - Civile - Cassazione
È nulla, con riferimento al principio di libera circolazione dei lavoratori nell’UE e di non discriminazione, la clausola del bando di concorso che imponga quale modalità di prova delle competenze linguistiche del candidato solo il possesso del “patentino” di bilinguismo rilasciato nella Provincia di Bolzano. Cass. Sez. Lavoro, sentenza n. 20116 dell’11 ottobre 2004. Pres. Mattone, rel. D’Agostino. C.R. di Bolzano – A. (fasc. 1/2005) Con riferimento al principio di libera circolazione dei lavoratori all'interno della Comunità Europea e di non discriminazione tra gli stessi e in ...
Cass. Sez. Lavoro, sentenza n. 20116 dell’11 ottobre 2004.

29/4/2004 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia delle CE
Allo stato attuale del diritto comunitario, il diritto dei cittadini di uno Stato membro di circolare e di soggiornare nel territorio di un altro Stato membro non è incondizionato. Il principio della libera circolazione dei lavoratori dell'Unione Europea deve essere interpretato estensivamente, mentre le deroghe a tale principio devono essere, al contrario, interpretate restrittivamente. La sola esistenza di condanne penali non può automaticamente giustificare l'adozione di un provvedimento di espulsione nei confronti del cittadino dell’Unione europea – che vanti il diritto al soggiorno ...
Corte di Giustizia, quinta sezione, sentenza 29 aprile 2004

2/10/2003 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia delle CE
Il minorenne in possesso della doppia cittadinanza di due Stati membri ha diritto di ottenere il cambiamento del proprio cognome da parte delle autorità dello Stato di residenza secondo il diritto e la tradizione dell’altro Stato membro. (5/2003) Corte di giustizia delle CE, sentenza del 2 ottobre 2003 nel procedimento C-148/02 Nel procedimento C-148/02, avente ad oggetto la domanda di pronuncia pregiudiziale proposta alla Corte, ai sensi dell’articolo 234 CE, dal Conseil d’État (Belgio) nella causa dinanzi ad esso pendente tra Carlos Garcia Avello e Stato belga, domanda vertente sull'...
Corte di giustizia delle CE, Sentenza della Corte 2 ottobre 2003