Presentazione.

Raffaele Miele
Presidente CdA Jusweb srl e direttore di Investor Visa Italy


 

Trascrizione della relazione presentata al convegno/tavola rotonda del 5 dicembre 2017
Le nuove misure di attrazione degli investimenti esteri in Italia: strategie, normativa, procedure e punti di vista.
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È certamente condivisibile la scelta del Governo e del Parlamento italiano di incentivare gli investimenti stranieri attraverso alcune misure adottate a dicembre 2016 con la legge n. 232. In particolare, è sembrato apprezzabile lo sforzo di assicurare un giusto equilibrio tra le esigenze di chi cerca investimenti esteri per rafforzare la propria impresa, le aspettative di chi vuole investire, e le esigenze dello Stato di individuare gli ambiti degli investimenti che saranno “premiati” con un visto d’ingresso ed altri benefici, e di garantire la trasparenza e la liceità del denaro proveniente dall’estero.

È probabile che le proposte italiane risultino più restrittive e rigorose rispetto a quelle di altri Paesi. Non tanto rispetto a Malta e Cipro che fanno storia a se in quanto “premiano” l’investimento immobiliare ed un consistente contributo alle casse dello Stato con la concessione della cittadinanza. Quanto rispetto ad altri Stati membri che concedono visti d’ingresso a fronte di investimenti nel settore del Real Estate, come Grecia, Lituania, Portogallo e Spagna. L’Italia, infatti, si è mossa con maggiore prudenza, nel senso di prevedere il rilascio di un visto e di un permesso di soggiorno solo agli investitori in grado di apportare un reale contributo all’economia italiana, effettuando cioè un importante investimento nel capitale di una società già costituita in Italia. La legge (l’articolo 26 bis del testo unico immigrazione, introdotto dalla legge n. 232) ha previsto un procedimento, complesso, ma da concludere entro trenta giorni, per valutare le richieste degli investitori e, soprattutto, per verificare che il denaro da investire sia in regola con la normativa antiriciclaggio. È probabile, come detto, che la scelta italiana appaia più rigorosa, ma è anche probabile che il segnale di maggiore coerenza possa rappresentare un elemento di forza, capace di attrarre non tanto chi ha denaro da investire comunque, ma chi ha denaro e lo vuole investire in un Paese che dimostra credibilità ed impegno per la crescita economica nel suo complesso. Peraltro, e per maggior chiarezza, è opportuno ricordare che anche gli investimenti immobiliari possono “facilitare” il rilascio di un visto d’ingresso, sia esso per “residenza elettiva” o per “turismo”; ma, in entrambi i casi, non è “matematicamente” certo che all’investimento immobiliare corrisponda il rilascio del visto, non è consentito svolgere attività lavorativa e, con il visto turistico, la permanenza in Italia è limitata ad un soggiorno di novanta giorni ogni semestre.

Altra scelta del Parlamento, probabilmente unica a livello internazionale, è quella di equiparare agli investimenti le grandi donazioni, purché destinate a specifici obiettivi di pubblico interesse nel campo della cultura, della ricerca scientifica e dell’integrazione degli immigrati. Un messaggio importante ai mecenati internazionali: un riconoscimento tangibile a coloro che vorranno contribuire a sostenere uno dei più grandi patrimoni culturali del mondo.

Per favorire l’attuazione di queste misure, peraltro rafforzate con agevolazioni fiscali in favore degli investitori che trasferiranno la residenza fiscale in Italia, Jusweb ha realizzato il servizio Investor Visa Italy, operativo con il sito www.investorvisa.it, che raccoglierà le richieste di investimento e di donazione, le promuoverà attraverso una articolata campagna di promozione all’estero e fornirà agli investitori consulenza e supporto in tutte le fasi del procedimento di richiesta del visto d’ingresso e del permesso di soggiorno.

Il convegno/tavola rotonda del 5 dicembre 2017, organizzato a ridosso della entrata in vigore della piattaforma del MISE attraverso la quale gli investitori potranno presentare le richieste di nulla osta per ottenere il visto d’ingresso, è occasione per approfondire tutti di gli aspetti delle nuove politiche, evidenziandone i punti di forza e le eventuali criticità.