Il rilievo dell’accertata evasione fiscale o contributiva sul requisito reddituale necessario al rinnovo del permesso di soggiorno.

Angelo Francesco Nicotra


 
Con la sentenza 14 giugno 2017, n. 2931, il Consiglio di Stato affronta, attraverso la trattazione di un caso peculiare, una problematica obiettivamente non infrequente nella concessione di permessi di soggiorno per lavoro autonomo, ovvero quella dell’eventuale rilievo che l’accertata evasione fiscale o contributiva può avere sul raggiungimento del requisito reddituale. Come noto, infatti, i commi 3 quater e 3 quinquies dell’art. 5 T.U.Imm. prevedono rispettivamente che “Possono inoltre soggiornare nel territorio dello Stato gli stranieri muniti di permesso di soggiorno per lavoro autonomo rilasciato sulla base della certificazione della competente rappresentanza diplomatica o consolare italiana della sussistenza dei requisiti previsti dall'articolo 26 del presente testo unico. Il permesso di soggiorno non puo' avere validita' superiore ad un periodo di due anni. La rappresentanza diplomatica o consolare italiana che rilascia il visto di ingresso per motivi di lavoro, ai sensi...
 
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