Il visto per investitori e la verifica della provenienza da “fonti lecite” dei capitali.

Giovanni Papperini


 
Nel decreto flussi per l’anno 2016 pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 2 febbraio 2016  è stato per la prima volta introdotto in Italia un “visto per investitori”. Infatti nell’ambito dei flussi per lavoro autonomo, alla tradizionale figura dell’imprenditore “di interesse per l’economia nazionale” con disponibilità minime di risorse finanziarie disponibili in Italia per l’investimento non inferiori ai 20.000 euro, è stata sostituita quella dell’investitore di una somma minima di 500.000 euro e con l’onere di creare almeno tre nuovi posti di lavoro. Nel decreto  è infatti scritto: a) imprenditori che intendono attuare un piano di investimento di interesse per l’economia italiana, che preveda l’impiego di risorse proprie non inferiori a 500.000 euro e provenienti da fonti lecite, nonché la creazione almeno di tre nuovi posti di lavoro; Certamente è da considerarsi positivamente l’inserimento di punti di riferimento precisi ed univoci rispetto...
 
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