I dati dell’Osservatorio di Confartigianato sull’imprenditoria straniera.

Non soltanto vu cumprà e manovalanza: in Italia 286.542 extracomunitari sono titolari d’impresa, 56.822 sono artigiani. La burocrazia percepita come problema più grave del razzismo.
Roma, 23 agosto 2006

 
Fare impresa è la strada scelta dal 13% degli immigrati per integrarsi nel nostro Paese. Sono infatti 372.058 gli stranieri, dei quali 286.542 extracomunitari, alla guida di un’impresa, pari al 4,7% del totale degli imprenditori operanti Italia. Il 15,3% di questi imprenditori, vale a dire 56.822 (di cui 5.782 donne), opera nell’artigianato. I dati, riferiti al 2005, emergono dall’Osservatorio di Confartigianato sull’imprenditoria artigiana non italiana. Le attività degli artigiani extracomunitari si concentrano nel settore delle costruzioni (68,3% del totale). Seguono il tessile-abbigliamento (9,4%), i trasporti (7,4%), l’estrazione e lavorazione metalli (4,2%), i servizi alle imprese (2,7%) e l’alimentare (2,5%). Gli imprenditori artigiani extracomunitari provengono per il 48,5% dai Paesi dell’Europa non comunitaria (soprattutto da Albania, Romania e Svizzera), per il 25,7% dall’Africa (Marocco, Egitto e Tunisia), per il 13,2%...
 
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