Limitazione dell’accesso alla professione di notaio esclusivamente ai propri cittadini da parte di alcuni Paesi dell’Ue. Le conclusioni dell’Avvocato Generale della Corte di Giustizia sul ricorso della Commissione.
«Ricorso per inadempimento – Libertà di stabilimento – Discriminazione diretta in base alla nazionalità – Professione notarile – Requisito della cittadinanza – Artt. 43 e 45, primo comma, CE – Attività che partecipano all’esercizio dei pubblici poteri – Portata della libertà di stabilimento – Principio di proporzionalità – Cittadinanza europea –Direttiva 2005/36»
Indice
I – Introduzione
II – Contesto normativo
A – Diritto comunitario
1. Diritto primario
2. Diritto derivato
B – Il diritto nazionale
1. La professione notarile
a) Il diritto belga
b) Il diritto francese
c) Il diritto lussemburghese
d) Il diritto austriaco
e) Il diritto tedesco
f) Il diritto greco
g) Sintesi
2. La norma nazionale che costituisce l’oggetto specifico dei ricorsi: le clausole di cittadinanza
a) Il diritto belga
b) Il diritto francese
c) Il diritto lussemburghese
d) Il diritto austriaco
e) Il diritto tedesco
f) Il diritto greco
III – Conclusioni delle parti
IV – Sulla ricevibilità
V – Nel merito
A – Sul primo motivo di inadempimento
1. Tre osservazioni introduttive di carattere generale
a) La norma la cui violazione è addebitata agli Stati membri dalla Commissione: gli artt. 43 e 45, primo comma, CE
b) La difficoltà di interpretare il senso dell’art. 45, primo comma, CE
c) L’incorporazione del...
(…)
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