La politica d’immigrazione in Polonia.
D. Liakopoulos e M. Romani
Sommario: -1. Introduzione; -2. La normativa polacca sull’immigrazione; -3. Normativa del 13 giugno 2003 per garantire la protezione dei cittadini stranieri sul territorio della Repubblica polacca; -4. Soggiorno tollerato; -5. Protezione temporanea; -6. I Ceceni in Polonia; -7. L’Ufficio per il Rimpatrio e gli Stranieri (URIC); -8. Il confine ad est; -9. Accordi di cooperazione bilaterale sulle condizioni di viaggio; -10. Il programma europeo Interreg III; -11. Le euroregioni in Polonia; -12. Conclusione; -13. Bibliografia
1. Dal 1945 fino alla caduta del regime comunista nel 1989, la politica d’immigrazione della Polonia, così come quella degli altri Paesi appartenenti al blocco sovietico, rifletteva i principi dell’isolazionismo, che non solo rendevano difficili i movimenti dei polacchi verso l’estero ma anche quelli degli stranieri verso la Polonia.
Tuttavia, dopo il 1989, le aspirazioni della Polonia di aderire alla Comunità europea avevano posto l’immigrazione e l’asilo tra le questioni più importanti che dovessero essere affrontate dal nuovo governo. Fino a quel momento, la sola legge che trattasse d’immigrazione risaliva al 1963, periodo in cui erano pochi gli stranieri che entravano in Polonia, e nella quale erano regolate semplicemente le modalità di entrata, di movimento e di uscita dal Paese.
Occasione per lo sviluppo di una legislazione sui rifugiati fu all’inizio del 1990 la deportazione sul territorio polacco da parte del governo svedese di...
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