Il procedimento per la concessione della cittadinanza italiana allo straniero extracomunitario ed i limiti del potere di diniego da parte della pubblica amministrazione: discrezionalità o mero arbitrio?
Silvia Scopelliti, avvocato in Roma
(In pubblicazione anche in Gli Stranieri, fasc. 3/2005)
Il procedimento per il riconoscimento della cittadinanza italiana ad un cittadino straniero è stato modificato in seguito all’introduzione nell’ordinamento italiano della Legge 5 febbraio 1992, n. 91.
La norma all’art. 9 prevede che “la cittadinanza italiana può essere concessa con decreto del Presidente della Repubblica, sentito il Consiglio di Stato, su proposta del Ministro dell'interno:a) allo straniero del quale il padre o la madre o uno degli ascendenti in linea retta di secondo grado sono stati cittadini per nascita, o che è nato nel territorio della Repubblica e, in entrambi i casi, vi risiede legalmente da almeno tre anni, comunque fatto salvo quanto previsto dall'art. 4, comma 1, lettera c); b) allo straniero maggiorenne adottato da cittadino italiano che risiede legalmente nel territorio della Repubblica da almeno cinque anni successivamente alla adozione; c) allo straniero che ha prestato servizio, anche all'estero, per almeno cinque anni alle...
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