Lo Stato “dichiara guerra” a colf e badanti (oltre il 70% sono stranieri): controlli incrociati Entrate/INPS per stanare i regolari che non dichiarano il reddito; efficace, ma con probabile incremento del lavoro sommerso.

Raffaele Miele
15 gennaio 2024


 
La legge di bilancio, con i commi 60, 61 e 62 dell’articolo 1, prevede controlli mirati da parte dell’Agenzia delle entrate e dell’INPS che andranno akm incrociare i dati dei contributi versati dai datori di lavoro domestico con quelli delle dichiarazioni dei redditi dei lavoratori presenti nell’anagrafe tributaria. La nuova disposizione inserita è mirata a verificare il corretto versamento delle imposte dirette da parte dei lavoratori domestici assunti con regolare contratto e tenuti alla dichiarazione dei redditi (importi non inferiori a 8.174 euro/anno). L’obiettivo è recuperare alle casse dello Stato un miliardo di euro in quanto, secondo il MEF, i redditi non dichiarati dai lavoratori nel settore del lavoro domestico regolare, ammonterebbero a circa otto miliardi di euro. Per favorire l'adempimento spontaneo, l'Agenzia delle entrate metterà a disposizione del contribuente i dati e le informazioni acquisiti tramite la dichiarazione precompilata, anche per segnalare...
 
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