Ai fini del riconoscimento della protezione internazionale, le pratiche di mutilazione genitale femminile possono integrare un atto persecutorio (art. 7, d.lgs. n. 251/2007) ovvero un danno grave (art. 14, lett. b, d.lgs. cit.), come si ricava anche da fonti internazionali, quali la nota orientativa dell'UNHCR del 2009 sulle domande di asilo riguardanti la mutilazione genitale femminile, la...
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