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Risultati della ricerca per: “Discriminazione”

Sono state trovate 386 decisioni - pagina Pagina 14 di 39

4/5/2016 - Italiana - Civile - Merito
È dichiarato il carattere discriminatorio del comportamento dell’azienda consistente nel non aver ammesso l’appellante alla selezione per la prestazione di hostess a causa della sua decisione di non togliere il velo. La società è condanna a risarcire il danno non patrimoniale subito dall’appellante liquidato in via equitativa in € 500,00. Corte di appello di Milano, sez. lavoro, sent. n. 579 del 4 maggio 2016 (n. 264) Nella causa promossa da **** **** Contro *** *** P.Q.M. In riforma della sentenza n. 1558/14 del Tribunale di Lodi, dichiara il carattere discriminatorio del comportam...
Corte di appello di Milano, sez. lavoro, sent. n. 579 del 4 maggio 2016

30/3/2016 - Italiana - Civile - Merito
È dichiarato il carattere discriminatorio dell’esclusione della ricorrente, soggiornante di lungo periodo, da parte del Comune di Arezzo, dalla graduatoria del bando E.R.P, esclusione motivata dal mancato svolgimento di attività lavorativa o mancata iscrizione alle liste di collocamento alla data di pubblicazione del bando. Infatti, l’art 5 della l.reg. n. 96/1996 – ripreso nel bando comunale –, nel prevedere, quale requisito di partecipazione al bando di concorso in parola, anche l’esercizio di un’attività di lavoro quando il richiedente sia cittadino straniero, è in contrasto...
Tribunale di Arezzo, sez. civile, ord. del 30 marzo 2016

24/3/2016 - Italiana - Costituzionale - Corte costituzionale
Non è consentito al legislatore regionale, all’interno di una legge sul governo del territorio, introdurre disposizioni che ostacolino o compromettano la libertà di religione, ad esempio prevedendo condizioni differenziate per l’accesso al riparto dei luoghi di culto. Poiché la disponibilità di luoghi dedicati è condizione essenziale per l’effettivo esercizio della libertà di culto, un tale tipo di intervento normativo eccede dalle competenze regionali, perché finirebbe per interferire con l’attuazione della libertà di religione, garantita agli artt. 8, primo comma, e 19 Cost.,...
Corte costituzionale, sent. n. 63 del 24 marzo 2016

11/3/2016 - Italiana - Civile - Merito
Hanno natura discriminatoria la delibera della Giunta della Regione Lombardia e la determinazione dirigenziale del Comune di Milano, nella parte in cui prevedono, per i soli cittadini stranieri, ai fini dell’accesso al contributo sul canone di locazione, il requisito dell’esercizio di una regolare attività lavorativa nonché il requisito della residenza da almeno 10 anni nei territorio nazionale ovvero di 5 anni nella Lombardia. Infatti, l’art 41 TUI prevede la parità di trattamento tra italiani e stranieri titolari di permesso di soggiorno non inferiore ad un anno nell’accesso a pro...
Tribunale di Milano, sez. lavoro, ord. dell’11 marzo 2016

23/2/2016 - Europea - Diritti fondamentali - Corte europea dei diritti dell'uomo
La Croazia ha violato gli artt. 14 (divieto di discriminazione) e 8 (diritto al rispetto della vita privata e familiare) in quanto ha negato il permesso di soggiorno a una cittadina bosniaca legata da una relazione omosessuale con una donna residente in Croazia. Infatti, la differenza di trattamento tra le coppie di sesso diverso e quelle dello stesso sesso introdotte dalla legge croata sugli stranieri – la quale riserva la possibilità di presentare domanda di permesso di soggiorno per ricongiungimento familiare solo in favore delle coppie di sesso diverso – è discriminatoria. Il governo...
Corte EDU, sez. II, n. 68453/13, Pajić v. Croazia, sent. del 23 febbraio 2016

16/2/2016 - Italiana - Civile - Merito
Deve ritenersi discriminatoria e contraria all’art. 43 TUI la condotta del Comune di Firenze e dell’Inps volta a negare l’assegno ai nuclei familiari numerosi alla ricorrente, madre di tre figli minori conviventi, in quanto non in possesso del titolo di soggiorno di lungo periodo. Infatti, nella materia dei sussidi familiari, seppure estranea alla tutela del bene primario della salute o alle condizioni minime di sopravvivenza, il periodo minimo significativo del carattere di stabilità della presenza sul territorio da parte del cittadino terzo è stato già determinato nella direttiva 20...
Tribunale di Firenze, sez. lavoro, ord. n. 472 del 25 gennaio 2016

30/11/2015 - Italiana - Costituzionale - Autorità varie
Non è manifestamente infondata la q.l.c. dell’art. 74, d.lgs. 151/2001 che, inibendo alla straniera non Ue stabilmente e regolarmente presente nel territorio nazionale, ma priva del permesso di soggiorno di lungo periodo, la fruizione dell’assegno di maternità, diversifica, in violazione dell’art. 3 Cost., il trattamento di situazioni identiche senza alcuna giustificazione razionale. Tale norma, inoltre, pare pure contraria ai valori di solidarietà ex art. 2 Cost. e alle finalità proprie dell’assistenza, quali emergono dall’art. 38 Cost. (estensibili anche alla straniera non Ue) ...
Tribunale di Bergamo, sez. lavoro, ord. n. 1710 del 30 novembre 2015

30/11/2015 - Italiana - Costituzionale - Autorità varie
Non appare manifestamente infondata la q.l.c. dell’art. 74, d.lgs. 151/2001 che, nel subordinare il diritto all’assegno di maternità al possesso di un permesso di soggiorno di lungo periodo e, dunque, al requisito della presenza dello straniero nel territorio dello Stato da almeno 5 anni, introduce un requisito idoneo a generare una irragionevole discriminazione nei confronti del cittadino, in violazione degli artt. 14 della CEDU e 1 del Protocollo aggiuntivo, così come interpretati dalla Corte EDU e replicati nell’art. 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Ue, a sua volta ric...
Tribunale di Bergamo, sez. lavoro, ord. n. 56 del 30 novembre 2015

26/11/2015 - Europea - Diritti fondamentali - Corte europea dei diritti dell'uomo
Non contrasta con l’art. 9 CEDU (diritto di libertà religiosa) il mancato rinnovo del contratto, da parte di un ente pubblico francese, all’assistente sociale che si è rifiutata di togliere il velo islamico sul luogo di lavoro. Infatti, l’esigenza di neutralità che devono rispettare i pubblici ufficiali nell’esercizio delle loro funzioni – espressione del principio di laicità sancito dalla costituzione francese – autorizza la p.a. a obbligare i suoi dipendenti a non manifestare le loro convinzioni religiose, essendo prevalente l’esigenza di neutralità e imparzialità dello S...
Corte europea dei diritti dell’uomo, sez. V, n. 64846/11, Ebrahimian c. Francia, 26 novembre 2015

11/11/2015 - Italiana - Costituzionale - Corte costituzionale
È dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’art. 80, co. 19, l. n. 388/2000 (legge finanziaria 2001), nella parte in cui subordina al requisito della titolarità del permesso di soggiorno per lungo soggiornanti la concessione agli stranieri legalmente soggiornanti nel territorio dello Stato della pensione di invalidità civile per sordi e della indennità di comunicazione. Infatti, la discriminazione che la disposizione de qua irragionevolmente opera nei confronti dei cittadini non UE legalmente soggiornanti in Italia, con l’attribuzione di un non proporzionato rilievo alla circos...
Corte costituzionale, sent. n. 230 dell’11 novembre 2015