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Risultati della ricerca per: “Discriminazione”

Sono state trovate 386 decisioni - pagina Pagina 12 di 39

8/5/2017 - Italiana - Civile - Cassazione
Nelle discriminazioni collettive in ragione del fattore della nazionalità (d.lgs. n. 215 del 2003, ex artt. 2 e 4, e art. 43 TU 286/1998) sussiste la legittimazione ad agire in capo alle associazioni ed agli enti previsti nel d.lgs. 215 del 2003, art. 5.La mancata concessione ai cittadini di paesi terzi che siano soggiornanti di lungo periodo in Italia dell’assegno per il nucleo familiare previsto dalla l. n. 448 del 1998, art. 65, per il periodo precedente all’1.7.2013 costituisce discriminazione collettiva per ragioni di nazionalità per violazione del principio di parità in materia...
Corte di cassazione, sez. lavoro, 8 maggio 2017, n. 11165

20/4/2017 - Italiana - Civile - Merito
Il divieto di accesso presso uffici ed enti pubblici (quali, ad esempio, Asl ed ospedali) a viso coperto comporta, in fatto, uno svantaggio per le donne che, per ragioni di tradizione e per professare il proprio credo religioso, indossano il velo, prevalentemente nelle forme del burqa e del niqab. Ciò posto, il predetto svantaggio appare oggettivamente giustificato da una finalità legittima, costituita dalla necessità di garantire l’identificazione ed il controllo al fine di pubblica sicurezza. Per altro, l’abbigliamento per cui è causa non è interpretato come segno di una qualche app...
Tribunale di Milano, sez. I, 20 aprile 2017

5/4/2017 - Italiana - Civile - Merito
Poiché in Ghana gli omosessuali vivono in condizioni generali di discriminazione e persecuzione, sussistono i presupposti per il riconoscimento dello status di rifugiato a favore del soggetto fuggito dal Paese in quanto perseguitato a causa delle sue tendenze sessuali (nel caso di specie il soggetto era ricercato dalla Polizia ed era fortemente osteggiato anche dai suoi genitori che lo avevano minacciato di morte per aver disonorato la famiglia).Corte d’appello di L’Aquila, 5 aprile 2017, n. 570 (n. 286) Con sentenza n. 570 del 5/4/17 la Corte di appello di L’Aquila ha ribadito il dirit...
Corte d’appello di L’Aquila, 5 aprile 2017, n. 570

14/3/2017 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
L’articolo 4, paragrafo 1, della direttiva 2000/78/CE del Consiglio, del 27 novembre 2000, che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro, deve essere interpretato nel senso che la volontà di un datore di lavoro di tener conto del desiderio di un cliente che i servizi di tale datore di lavoro non siano più assicurati da una dipendente che indossa un velo islamico non può essere considerata come un requisito essenziale e determinante per lo svolgimento dell’attività lavorativa ai sensi di detta disposizione.Corte di gi...
Corte di giustizia dell’Unione europea, Grande Sezione, 14 marzo 2017

14/3/2017 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
L’articolo 2, paragrafo 2, lettera a), della direttiva 2000/78/CE del Consiglio, del 27 novembre 2000, che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro, deve essere interpretato nel senso che il divieto di indossare un velo islamico, derivante da una norma interna di un’impresa privata che vieta di indossare in modo visibile qualsiasi segno politico, filosofico o religioso sul luogo di lavoro, non costituisce una discriminazione diretta fondata sulla religione o sulle convinzioni personali ai sensi di tale direttiva.Siffatt...
Corte di giustizia dell’Unione europea, Grande sezione, 14 marzo 2017, C‑157/15

7/3/2017 - Italiana - Costituzionale - Corte costituzionale
Sono manifestamente inammissibili le questioni di legittimità costituzionale dell’art. 74 del decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151 (Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, a norma dell’articolo 15 della legge 8 marzo 2000, n. 53), in riferimento agli artt. 2, 3, 10, 31, 38 e 117, primo comma, della Costituzione, quest’ultimo in relazione agli artt. 14 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, firmata a Roma il 4 novembre 1950, ratificata e resa esecutiva con le...
Corte costituzionale, ord. 7 marzo 2017, n. 95

22/2/2017 - Italiana - Civile - Merito
Il termine “clandestino”, riferito a stranieri che hanno per contro richiesto asilo in Italia, ha una valenza denigratoria e viene utilizzato come emblema di negatività. Infatti il termine “clandestino” contraddistingue il comportamento delittuoso (punito con una contravvenzione) di chi fa ingresso o si trattiene nel territorio dello Stato, in violazione delle disposizioni del T.U. sull’immigrazione. Con l’epiteto di “clandestino”, utilizzato in modo improprio verso il richiedente protezione, si fa quindi chiaramente riferimento ad un soggetto abusivamente presente sul territo...
Tribunale di Milano, ord. 22 febbraio 2017

19/1/2017 - Italiana - Penale - Merito
Va respinta la richiesta di estradizione dello straniero di etnia curda poiché il governo turco procede quotidianamente all’incarcerazione di cittadini turchi solo perché appartenenti a tale minoranza etnica, essendo altresì note le condizioni inumane di detenzione che il Governo turco riserva ai curdi, ai quali vengono costantemente negati i diritti fondamentali, quale quello all’assistenza legale. Deve pertanto trovare applicazione il disposto dell’art. 608 comma I c.p.p. posto che ove vi fosse l’estradizione dell’interessato, lo stesso sarebbe, a motivo della sua appartenenza e...
Corte d’appello di Roma, sezione per i minorenni, ord. 19 gennaio 2017, n. 9

14/12/2016 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
In tema di sussidi economici per il compimento di studi superiori, subordinare la concessione di una borsa di studio per il figlio di un frontaliero alla condizione che quest’ultimo abbia lavorato nel territorio nazionale per un periodo ininterrotto di cinque anni alla data della domanda di borsa di studio, viola il diritto dell’Unione. Infatti, il requisito di un periodo di lavoro ininterrotto di cinque anni, previsto dalla normativa del Lussemburgo, costituisce una discriminazione ingiustificata laddove non previsto per gli studenti che risiedono nel territorio lussemburghese. Una distin...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. II, 14 dicembre 2016, n. 238/15

6/12/2016 - Italiana - Costituzionale - Autorità varie
È rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale degli artt. 10 della l. 5 febbraio 1992, n. 91, 7, 1° comma, d.P.R. 572 del 12 ottobre 1993 e 25, 1° comma, d.P.R. 3 novembre 2000, n. 396, nella parte in cui prevedono l’obbligo di prestazione del giuramento, quale condizione per l’acquisizione della cittadinanza, anche laddove tale adempimento non possa essere prestato da parte di persona affetta da disabilità a causa di tale condizione patologica, per violazione degli artt. 2 e 3°, 2° comma, Cost. e dell'art. 18 della convenzione ONU per i dirit...
Tribunale di Modena, G.T., sez XI civile, 6 dicembre 2016