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Risultati della ricerca per: “Lavoro”

Sono state trovate 583 decisioni - pagina Pagina 21 di 59

24/7/2017 - Italiana - Amministrativo - Consiglio di Stato
La normativa dettata dall’art. 38 del d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165 è conforme alla normativa europea così come interpretata dalla Corte di giustizia, in quanto essa prescrive il requisito della cittadinanza italiana soltanto in relazione ai posti presso pubbliche amministrazioni che implicano l’esercizio, diretto o indiretto, di pubblici poteri. L’attività e le funzioni del direttore del Parco archeologico del Colosseo, invece, sono prevalentemente rivolte alla gestione economica e tecnica. Sono pertanto legittimi sia l’iter procedurale seguito dal Ministero dei beni e delle attivit...
Consiglio di Stato, sez. VI, 24 luglio 2017, n. 3666

24/5/2017 - Italiana - Amministrativo - TAR
Le disposizioni speciali introdotte dall’art. 14, comma 2-bis, del d.l. 84/2014, convertito in l. 106/2014, non si sono spinte fino a modificare o derogare l’art. 38 d.lgs. 165/2001. Solo tale operazione avrebbe potuto consentire, in disparte ogni valutazione di compatibilità costituzionale, l’ammissibilità di cittadini non italiani di partecipare alle selezioni per l’assegnazione di un incarico di funzioni dirigenziali in una struttura amministrativa nel nostro Paese (posto che l’incarico in questione è caratterizzato proprio dall’esercizio di tali funzioni dirigenziali). Deve ...
Tar Lazio, sez. II-quater, 24 maggio 2017, n. 6171

5/5/2017 - Italiana - Amministrativo - TAR
Ai fini dell’ingresso in Italia per lavoro subordinato stagionale è necessaria la positiva conclusione di due procedimenti: il primo, a iniziativa del “datore di lavoro” (o soggetti equiparati), disciplinato dall’art. 24 d.lgs. n. 286/98, incardinato presso lo sportello unico per l’immigrazione, finalizzato al rilascio, con riferimento a un determinato straniero (richiesta nominativa) oppure indipendentemente dalle indicazioni del datore (richiesta numerica), dell’“autorizzazione al lavoro stagionale” (corrispondente al consueto “nulla osta” per lavoro subordinato non st...
Tar Lazio, sez. III ter, 5 maggio 2017, n. 5363

11/4/2017 - Italiana - Amministrativo - TAR
Ai fini della concessione del visto per lavoro autonomo, l’assunzione come “procacciatore di affari” (e non come “socio amministratore”) non è riconducibile ad alcuna figura societaria tra quelle previste dall’art. 26 d.lgs. n. 286/1998, dall’allegato A al d.i. n. 850/2011 e dall’art. 3 del d.p.c.m. 11.12.2014, c.d. decreto flussi, e non consente dunque l’accoglimento della domanda dell’interessato.Tar Lazio, sez. III ter, 11 aprile 2017, 4461(n. 287) Sul ricorso numero di registro generale 8462 del 2015, proposto da: (Omissis), rappresentato e difeso dall'avvocato Marco D...
Tar Lazio, sez. III ter, 11 aprile 2017, 4461

3/3/2017 - Italiana - Amministrativo - Consiglio di Stato
Il d.lgs. n. 289 del 1998 indica come casi particolari di ingresso in Italia fuori dalle cosiddette quote quelli relativi a ballerini, artisti e musicisti da impiegare come lavoratori subordinati presso locali di intrattenimento (art. 27, lettera n), mentre l’art. 40, comma 15, del regolamento di attuazione dello stesso testo unico (d.P.R. n. 394/1999), relativamente all’ingresso dei lavoratori autonomi, limita il rilascio del visto inferiore a 90 giorni al di fuori delle quote ai soli “artisti” che effettuano prestazioni di lavoro autonomo di breve durata.Le altre categorie del mondo ...
Consiglio di Stato, sez. IV, 3 marzo 2017, n. 1000

23/1/2017 - Italiana - Amministrativo - Consiglio di Stato
Il ricorso avverso il provvedimento di diniego di rinnovo del permesso di soggiorno deve essere accolto (in disparte le considerazioni meta giuridiche della Questura – quindi non rilevanti nelle presente sede – circa il disvalore della “evasione fiscale” che dovrebbe comunque, casomai, motivare il contrasto dell’offerta di lavoro “in nero” degli imprenditori italiani a persone – extracomunitarie o meno – non in grado, per le loro condizioni economico-sociali, di rifiutare tale offerta) in quanto affetto da vizi di violazione di legge e di difetto d’istruttoria con conseguen...
Consiglio di Stato, sez. III, 23 gennaio 2017, n. 269

2/1/2017 - Italiana - Amministrativo - TAR
In presenza di valido rapporto di lavoro, non è sufficiente a giustificare il diniego di rilascio e/o la revoca del permesso di soggiorno per lavoro subordinato/attesa occupazione il fatto che lo straniero e il sedicente datore di lavoro siano stati denunciati all’Autorità giudiziaria per false dichiarazioni in merito all’esistenza di un precedente rapporto di lavoro, e ciò soprattutto in ragione della presunzione di non colpevolezza di cui all’art. 27 Cost., fatti salvi i casi in cui non sia nel frattempo intervenuta una sentenza penale di condanna o l’Autorità di pubblica sicurez...
Tar Umbria, sezione I, 2 gennaio 2017, n. 2

28/11/2016 - Italiana - Amministrativo - Consiglio di Stato
L’art. 26, comma 7 bis, del d.lgs. 286 n. 1998 (introdotto dall’art. 21, comma 2, della l. n. 189 del 2002) è univoco nel disporre che deve esservi la revoca del titolo di soggiorno (e quindi, a maggior ragione, la reiezione della domanda di rilascio o di rinnovo del permesso) nei confronti di chi sia stato condannato irrevocabilmente per i reati previsti dalle disposizioni del titolo III, capo III, sezione II, della l. n. 633 del 1941 e dagli art. 473 e 474 c.p. (che comprendono tutte le ipotesi di contraffazione, alterazione o indebito uso di marchi o di segni distintivi dei prodotti), ...
Consiglio di Stato, sez. III, 28 novembre 2016, n. 5014

27/10/2016 - Italiana - Amministrativo - Consiglio di Stato
Sotto il profilo procedurale, ai fini della positiva notifica del ricorso al Tar avverso il decreto con cui l’Ufficio territoriale del Governo respingeva l’istanza di emersione di lavoro irregolare del cittadino extracomunitario, lo straniero, residente all’estero, gode del termine più lungo di 90 giorni previsto dall’art. 41, comma 5, c.p.a. Nel merito, è illegittimo il rigetto dell’istanza di emersione di lavoro irregolare del cittadino extracomunitario, motivato sul rilievo che l’interessato non sarebbe stato impiegato dal datore di lavoro come domestico, ma in lavori agricoli...
Consiglio di Stato, sez. III, 27 ottobre 2016, n. 4511

12/10/2016 - Italiana - Civile - Cassazione
La prestazione di lavoro resa da un operatore straniero non residente in Italia e senza stabile organizzazione sul territorio, se ascrivibile al novero delle consulenze tecniche, è priva del requisito della territorialità e risulta operazione non imponibile in materia di IVA, essendo per contro ininfluenti, per il corretto inquadramento della fattispecie, la natura della prestazione quale attività autonoma e il suo svolgimento in Italia dove è stata retribuita. Corte di cassazione, sez. V civile, n. 21870 del 12 ottobre 2016 (n. 276) Sul ricorso iscritto al numero 28368 del ruolo generale ...
Corte di cassazione, sez. V civile, n. 21870 del 12 ottobre 2016