15/5/2020 - Italiana - Amministrativo - TAR
Ai fini della conversione del permesso di soggiorno da motivi di studio a motivi di lavoro subordinato è ininfluente che il titolo per motivi di studio sia già formalmente scaduto al momento della proposizione dell’istanza, qualora lo straniero sia titolare di un rapporto di lavoro già in essere. TAR Emilia Romagna, sez. I, 15 maggio 2020, n. 328 (n. 361) Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Emilia Romagna(Sezione Prima)ha pronunciato la presente SENTENZA ex art. 60 c. p. a.; sul ricorso numero di registro generale 279 del 2020, proposto da -OMISSIS-, rappresentato e difeso da...
TAR Emilia Romagna, sez. I, 15 maggio 2020, n. 328
13/5/2020 - Italiana - Amministrativo - Consiglio di Stato
La riabilitazione intervenuta nelle more del ricorso avverso il diniego di rinnovo del permesso di soggiorno in ragione della condanna dello straniero per un reato c.d. ostativo, ma successivamente a detto provvedimento, non ne inficia la legittimità atteso che, al riguardo, si deve tener conto della situazione di fatto e di diritto esistente al momento della sua adozione. Tuttavia, rimuovendo l’effetto automaticamente ostativo della condanna, la riabilitazione impone all’Amministrazione, eventualmente sollecitata da una nuova istanza dell’interessato, di riattualizzare la propria valut...
Consiglio di Stato, sez. III, 13 maggio 2020, n. 3027
8/5/2020 - Italiana - Amministrativo - Consiglio di Stato
L’art. 1, co. 8, del “decreto sicurezza” (d.l. n. 113/2018) non preclude allo straniero che richieda il rinnovo del permesso per motivi umanitari di richiederne anche, contestualmente o successivamente, la conversione in permesso per lavoro subordinato. In tale contesto, la decisione negativa della Commissione territoriale in ordine al rinnovo della protezione umanitaria non ha valenza preclusiva rispetto alla domanda di conversione, atteso che l’art. 1, co. 9, d.l. cit., regolando “i procedimenti in corso”, si riferisce alle istanze di rilascio del permesso presentate secondo la v...
Consiglio di Stato, sez. III, 8 maggio 2020, n. 2912
8/5/2020 - Italiana - Amministrativo - Consiglio di Stato
L’art. 5, co. 5, TUI consente di tener conto solo degli elementi sopravvenuti tra la proposizione dell’istanza e il momento in cui la PA provvede e non di quelli venuti in essere oltre tale limite temporale. Ne discende che non rileva che la circostanza sanante sopravvenuta al provvedimento di diniego di rinnovo del permesso di soggiorno sia stata o meno dedotta in sede di ricorso avverso tale provvedimento, trattandosi di una preclusione di natura sostanziale. [Nella fattispecie il CdS conferma il rigetto pronunciato dal TAR nel ricorso avverso il rigetto dell’istanza di riesame della p...
Consiglio di Stato, sez. III, 8 maggio 2020, n. 2915
4/5/2020 - Italiana - Amministrativo - Consiglio di Stato
L’Amministrazione non può desumere che lo straniero non dispone della stabile sistemazione alloggiativa necessaria per l’ottenimento del permesso di soggiorno automaticamente per il solo fatto che questi abbia ripetutamente cambiato dimora, specie se i cambiamenti si registrano in un lasso di tempo apprezzabile, essendo necessaria una completa istruttoria volta ad accertare la veridicità dei dati comunicati dall’interessato. Consiglio di Stato, sez. III, 4 maggio 2020, n. 2826 (n. 360) Il Consiglio di Statoin sede giurisdizionale (Sezione Terza) ha pronunciato la presente SENTENZA sul ...
Consiglio di Stato, sez. III, 4 maggio 2020, n. 2826
4/5/2020 - Italiana - Amministrativo - Consiglio di Stato
Incorre nel vizio di ultrapetizione (art. 112 c.p.c.) la pronuncia di prime cure che respinge il ricorso avverso il decreto questorile che nega la conversione del permesso per protezione umanitaria in permesso per lavoro subordinato fondandosi sulla pretesa non convertibilità del titolo in base alla normativa applicabile ratione temporis, mentre il diniego del Questore era invece fondato sulla carenza del requisito reddituale e la mancanza di un passaporto ordinario in corso di validità. I rilievi operati dal giudice di primo grado sono altresì non pertinenti, atteso che la convertibilità ...
Consiglio di Stato, sez. III, 4 maggio 2020, n. 2827
30/3/2020 - Italiana - Amministrativo - TAR
La prova del carattere fittizio del rapporto lavorativo spetta all’Amministrazione che la adduca a fondamento del diniego del rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro subordinato, in ossequio al principio generale espresso dall’art. 64 c.p.a. [Nella fattispecie, detta prova non è raggiunta, in quanto, benché l’inadeguatezza reddituale del datore di lavoro suggerisca l’ineffettività del rapporto di collaborazione domestica, vi è ragione di ritenere che lo straniero prestasse la propria opera anche nei confronti del di lui genitore, ancorché non formalmente titolare del rapporto...
TAR Lombardia, sez. I, 30 marzo 2020, n. 570
19/3/2020 - Italiana - Amministrativo - Consiglio di Stato
Ai fini della valutazione dei requisiti previsti per l’ottenimento del permesso di soggiorno per lavoro subordinato, la ritenuta falsità della documentazione inerente l’attività lavorativa dello straniero non fa venir meno l’obbligo dell’Amministrazione di tener conto anche degli elementi sopravvenuti (art. 5, co. 5, TUI), compresa la documentazione che attesta l’ulteriore attività lavorativa, diversa da quella ritenuta falsa e, soprattutto, la disponibilità di un reddito sufficiente da questa derivante. Consiglio di Stato, sez. III, 19 marzo 2020, n. 1940 (n. 357) Il Consiglio d...
Consiglio di Stato, sez. III, 19 marzo 2020, n. 1940
3/3/2020 - Italiana - Amministrativo - Consiglio di Stato
L’alto numero di dipendenti e l’accertamento dell’incapienza del datore di lavoro non consentono di dimostrare univocamente il carattere fittizio del rapporto lavorativo che giustifica il titolo di soggiorno. In tali circostanze, l’Amministrazione dunque non può, su tali basi, negare la conversione del permesso per lavoro subordinato in permesso per lavoro autonomo senza svolgere ulteriori accertamenti. In ogni caso, essendo venuto meno il rapporto di lavoro subordinato per fatto imputabile al datore di lavoro ma non essendo invece provato il dolo del richiedente, l’Amministrazione ...
Consiglio di Stato, sez. III, 3 marzo 2020, n. 1543
28/2/2020 - Italiana - Amministrativo - TAR
In materia di conversione del permesso di soggiorno per motivi di studio in permesso per motivi di lavoro, è manifestamente infondato il ricorso avverso il decreto di irricevibilità che si basa sul mancato ottenimento, da parte del richiedente, del nulla osta dello Sportello unico necessario al fine di garantire il rispetto delle quote fissate a norma dell’art. 3 TUI.TAR Lombardia, sez. IV, 21 febbraio 2020, n. 357 Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia(Sezione Quarta) ha pronunciato la presente SENTENZA ex art. 60 cod. proc. amm.; sul ricorso numero di registro generale 2...
TAR Lombardia, sez. IV, 21 febbraio 2020, n. 357