Indice di recerca: Famiglia e minori - Matrimonio, divorzio, separazione, filiazione

Sono state trovate 82 decisioni - Pagina 5 di 9

21/12/2016 - Italiana - Costituzionale - Corte costituzionale
La previsione dell’inderogabile prevalenza del cognome paterno sacrifica il diritto all’identità del minore, negandogli la possibilità di essere identificato, sin dalla nascita, anche con il cognome materno. Il criterio della prevalenza del cognome paterno, e la conseguente disparità di trattamento dei coniugi, non trovano per altro alcuna giustificazione né nell’art. 3 Cost., né nella finalità di salvaguardia dell’unità familiare, di cui all’art. 29, secondo comma, Cost., considerato che è proprio l’eguaglianza che garantisce quella unità e, viceversa, è la diseguaglianz...
Corte costituzionale, 21 dicembre 2016, n. 286

1/12/2016 - Italiana - Civile - Cassazione
Ai sensi degli artt. 64 e 67, 3° comma, della legge n. 218 del 1995, le sentenze emesse da uno stato estero sono soggette a riconoscimento automatico ove ricorrono specifiche condizioni e in caso di contestazione del riconoscimento se ne può chiedere l’accertamento alla Magistratura ordinaria con procedimento regolato dall’art. 30 del d.lgs. n. 150 del 2011. In relazione alla separazione personale tra coniugi, il giudice italiano, deve verificare, incidenter tantum, la sussistenza dei requisiti di riconoscimento della sentenza straniera di divorzio opposta dal convenuto, poiché ai sensi...
Corte di cassazione, 1 dicembre 2016, n. 24542

27/10/2016 - Italiana - Civile - Cassazione
Poiché non sussiste un contrasto tra giudicati tra pronuncia di divorzio resa all’estero e decreto di omologazione della separazione consensuale in Italia, il riconoscimento nel nostro ordinamento della sentenza di divorzio pronunciata a Cuba è, in linea con l’articolo 64 della legge n. 218/1995, pienamente attuabile, non essendo i due provvedimenti (sul divorzio e sulla separazione) assimilabili, a fronte della sussistenza di una evidente differenza circa la causa petendi, il petitum e gli effetti delle pronunce. Impossibile, quindi, valutare un eventuale contrasto tra giudicati, con la...
Corte di cassazione, 27 ottobre 2016, n. 21741

13/10/2016 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di Giustizia dell'Unione Europea
L’art. 1, par. 1, lett. a), del regolamento (CE) n. 2201/2003, relativo alla competenza, al riconoscimento e all’esecuzione delle decisioni in materia matrimoniale e in materia di responsabilità genitoriale, che abroga il reg. (CE) n. 1347/2000, deve essere interpretato nel senso che un’azione per l’annullamento del matrimonio proposta da un terzo successivamente al decesso di uno dei coniugi rientra nell’ambito di applicazione del reg. n. 2201/2003. Non è escluso, infatti, che una persona possa avere interesse a ottenere l’annullamento di un matrimonio anche dopo il decesso d...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. II, C 294/15, Edyta Mikołajczyk c. Marie Louise Czarnecka e Stefan Czarnecki, sent. del 13 ottobre 2016

7/9/2016 - Italiana - Civile - Cassazione
In caso di separazione tra due coniugi di diversa nazionalità (nella specie, un cittadino italiano e una cittadina britannica), va negata la giurisdizione del giudice ordinario italiano rispetto alle domande inerenti all’affidamento e al mantenimento del figlio delle parti (nato e vissuto nel Regno Unito), in quanto devolute in via esclusiva alla competenza del giudice del Regno Unito, e deve invece essere affermata relativamente al giudizio di separazione personale. Infatti, i due procedimenti sono diversi e autonomi in quanto distinti sono gli status di coniuge, da un lato, e di genitore,...
Corte di cassazione, sez. unite civili, sent. n. 17676 del 7 settembre 2016

25/7/2016 - Italiana - Civile - Cassazione
Va trascritto, perché valido, il matrimonio celebrato via telematica tra la donna, cittadina italiana, e l’uomo, cittadino pakistano, in quanto nozze valide secondo la legge pakistana. Infatti, ai sensi dell’art. 28, l. n. 218/1995, il matrimonio celebrato all’estero è valido nel nostro ordinamento – quanto alla forma – se è considerato valido dalla legge del luogo di celebrazione ovvero dalla legge nazionale di uno dei nubendi al momento della celebrazione o dalla legge dello Stato di comune residenza, in quanto non vi osta alcun motivo di ordine pubblico.Corte di cassazione, sez...
Corte di cassazione, sez. I civile, sent. n. 15343 del 25 luglio 2016

30/6/2016 - Europea - Diritto dell'Unione europea - Corte di giustizia dell’Unione europea
L’art. 13, par. 2, co. 1, lett. c), della direttiva 2004/38/CE, relativa al diritto dei cittadini Ue e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri, deve essere interpretato nel senso che un cittadino di uno Stato terzo, divorziato da un cittadino Ue, da cui ha subito atti di violenza domestica durante il matrimonio, non può beneficiare del mantenimento del diritto di soggiorno nello Stato membro ospitante in base a tale disposizione, qualora l’inizio del procedimento giudiziario di divorzio sia successivo alla partenza del coniuge cittadi...
Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. I, C 115/15, Secretary of State for the Home Department c. NA, sent. del 30 giugno 2016

30/6/2016 - Italiana - Civile - Merito
Deve allontanarsi dalla casa familiare lo straniero che ha schiaffeggiato sua moglie e che si è reso colpevole in passato di condotte aggressive nei suoi confronti, in quanto bisogna escludere che una determinata consuetudine o determinati costumi culturali possano condurre ad accettare delle pratiche violente al fine di rispettare l’altrui patrimonio culturale o sociale. Infatti, la Costituzione italiana funge da “filtro” rispetto alle abitudini culturali che vogliano far ingresso in Italia, nel senso di non tollerare e soprattutto ammettere quelle che violino i diritti fondamentali, c...
Tribunale di Milano, sez. IX civile, ord. del 30 giugno 2016

22/6/2016 - Italiana - Civile - Cassazione
Quando è nel preminente interesse del minore, anche la coppia omosessuale può adottare nei casi particolari ex art. 44, co. 1, lett. d) l. n. 184/1983. Infatti, poiché all’adozione in casi particolari possono accedere sia le persone singole che le coppie di fatto, l’esame dei requisiti e delle condizioni imposte dalla legge non può essere svolto - neanche indirettamente - dando rilievo all'orientamento sessuale del richiedente e alla conseguente natura della relazione da questo stabilita con il proprio partner. Corte di cassazione, sez. I civile, sent. n. 12962 del 22 giugno 2016 (n. 2...
Corte di cassazione, sez. I civile, sent. n. 12962 del 22 giugno 2016

18/3/2016 - Italiana - Civile - Cassazione
In tema di giurisdizione sui provvedimenti “de potestate”, al fine di stabilire la competenza giurisdizionale di uno Stato occorre dare rilievo unicamente al criterio della residenza abituale del minore al momento della proposizione della domanda, intendendo come tale il luogo del concreto e continuativo svolgimento della vita personale e non quello risultante da un calcolo puramente aritmetico del vissuto. Per “residenza abituale” si intende una situazione di fatto, ovvero il luogo in cui il minore ha il centro dei propri legami affettivi, non solo parentali, derivanti dallo svolgersi...
Corte di cassazione, sez. un. civili, sent. n. 5418 del 18 marzo 2016