La riforma del codice comunitario dei visti: uno strumento al servizio del processo di esternalizzazione delle frontiere?

Federico Ferri
1 febbraio 2020


 
Il 20 giugno 2019 è stato adottato il regolamento (UE) 2019/1155, entrato poi in vigore il 12 luglio, che ha modificato alcune parti del regolamento (CE) 810/2009, noto anche come “codice comunitario dei visti” (o, più semplicemente, “codice dei visti”). Quest’ultimo ha istituito delle procedure e delle condizioni per il rilascio del visto di transito o per soggiorni previsti di non più di tre mesi su un periodo di sei mesi nel territorio degli Stati membri. In apparenza, la procedura che ha portato al regolamento (UE) 2019/1155 è stata tutto sommato rapida, in quanto la proposta di atto legislativo della Commissione europea è del marzo 2018: la gestazione, insomma, è durata meno di un anno e mezzo. Va però ricordato che una riforma del codice dei visti era in programma da molto tempo: un primo tentativo, infatti, era stato realizzato nel 2014, ma si era rivelato infruttuoso, al punto che la Commissione aveva ritirato la propria proposta. Occorre premettere che il...
 
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