Rifugiati e migranti.

A cura di UNRIC, IOM, UNHCR, UNDP, OHCHR
Scheda di informazione, novembre 2015


 

1. L’immigrazione è un bene per l’economia europea e per le economie dei paesi di origine?
È una realtà comprovata che, se gestita abilmente, la migrazione porta benefici, incentivando la crescita, l’innovazione e l’imprenditorialità sia nei paesi di origine sia in quelli di destinazione. Migranti e rifugiati contribuiscono all’economia sia come impiegati sia come imprenditori, creando nuove aziende e attività. All’inizio, l’integrazione di migranti e rifugiati nel mondo del lavoro e nelle società può essere dispendiosa, ma si tratta un investimento ad alto margine di profitto. Inoltre, i migranti contribuiscono al benessere dei propri paesi di origine con l’invio di rimesse che, attualmente, sono di tre volte superiori all’assistenza ufficiale allo sviluppo e aiutano ad alimentare la crescita, sviluppare le comunità e aumentare l’accesso a scuole e assistenza sanitaria. I migranti agiscono come ponti, trasferendo conoscenza e capacità che possono portare un contributo alle comunità di origine.

2. I controlli alle frontiere e misure quali le barriere riducono l’immigrazione irregolare?
La costruzione di barriere non ferma l’afflusso dei rifugiati ma semplicemente lo devia verso altri paesi, aumentando così la miseria. È molto più probabile che migranti e persone in cerca di asilo entrino in un paese irregolarmente quando non ci sono alternative legali. Spesso ciò comporta l’affidamento a trafficanti e l’utilizzo di rotte che li espongono a numerosi pericoli, abusi e persino alla morte. Ecco perché si devono mettere in opera soluzioni più credibili, legali e sicure per raggiungere l’Europa, quali il reinsediamento, procedure più flessibili per il ricongiungimento familiare e altri tipi di visti.

3. L’Europa ha bisogno di più migranti e rifugiati?
La popolazione europea sta invecchiando e quella in età da lavoro all’interno dell’Unione Europea diminuirà di 3,5 milioni di persone entro il 2020 secondo stime Eurostat. L’Europa ha bisogno di lavoratori e i migranti possono attenuare gli effetti dell’invecchiamento della popolazione in molti campi lavorativi. Secondo la Banca Mondiale l’aumento dell’immigrazione, pari al 3% della forza lavoro nei paesi sviluppati tra il 2005 e il 2025, è in grado di generare un guadagno globale di circa 342 miliardi di euro. Dati OCSE suggeriscono che nella maggior parte dei paesi i migranti pagano più tasse e contributi sociali di quanti ne ricevano.

4. Gli immigrati e i rifugiati sottraggono lavoro alle popolazioni locali?
Secondo l’OCSE, negli ultimi dieci anni, gli immigrati hanno rappresentato il 47% dell’aumento della forza lavoro negli Stati Uniti e il 70% in Europa. Spesso essi svolgono lavori che altri non vogliono fare e possono aiutare a colmare lacune nel mercato del lavoro, integrando la forza lavoro piuttosto che essendo in competizione con essa, fornendo capacità a tutti i livelli. Va inoltre ricordato, come sottolineato sopra, che gli imprenditori immigrati aiutano a CREARE posti di lavoro! La disoccupazione è un problema più vasto,che esiste a prescindere dall’arrivo di migranti e rifugiati, ma per alcuni politici è più facile incolparnei migranti e/o rifugiati per poter distogliere l’attenzione da problemi strutturali e politiche economiche. Tuttavia, indipendentemente dal fatto che abbiano o meno un lavoro, gli stati sono obbligati – secondo le norme internazionali che disciplinano diritti umani e dei rifugiati – a tutelare i diritti dei migranti (regolari o irregolari) e dei rifugiati.

5. La maggior parte dell’emigrazione è di natura economica?
L’83% dei quasi 700.000 arrivati in Europa quest’anno via mare provengono principalmente da Siria, Afghanistan, Iraq, Eritrea e Palestina (ma residenti in Siria) in fuga da guerra e persecuzioni. Attualmente, l’Europa affronta fondamentalmente una crisi di rifugiati. A rendere il quadro complesso sono arrivi da molti altri Paesi, per cui occorre valutare ogni singolo caso individualmente. È possibile che molti migranti non abbiano titolo per ottenere lo status di rifugiato, ma restano comunque vulnerabili o sfollati o impossibilitati a fare rientro nei paesi di origine.

6. Si tratta per la maggior parte di uomini?
Con un numero crescente di famiglie in arrivo, l’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (IOM) ha riportato che dei 102.753 arrivi registrati tra Italia e Grecia, 68.085 erano uomini, 13.888 donne e 20.780 bambini. Nel caso di rifugiati e migranti, quelli che hanno più probabilità di sopravvivere al pericoloso viaggio tendono a viaggiare per primi e a essere raggiunti dalla famiglia una volta che hanno raggiunto la sicurezza.

7. Rifugiati e migranti portano malattie esotiche in Europa?
Possono esserci preoccupazioni per la salute collegate con la migrazione umana e il viaggiare in generale, compresi i viaggi dall’Europa verso altri paesi. Ma l’idea che i migranti soffrano particolarmente di certe malattie o che portino malattie esotiche in Europa ha più a che fare con la paura che con la realtà dei fatti. Un numero crescente di migranti entra in Europa in maniera regolare e così è stato per decenni, tanto che al confronto gli attuali flussi irregolari sembrano quasi irrisori, eppure non ci sono mai state pandemie in Europa imputabili a queste cause.

8. Ci sono terroristi tra di loro?
IOM e UNHCR riportano che ad oggi non c’è stato alcun caso provato di terroristi infiltrati nei flussi verso l’Europa. È improbabile che i terroristi si mischino con migranti o rifugiati e cerchino di raggiungere l’Europa attraverso le letali vie del mare. È molto più probabile che cerchino di entrare in modi più sicuri e regolari. Lungi dall’essere una minaccia per la sicurezza, migranti e rifugiati cercano pace e sicurezza, per dare sostentamento alle loro famiglie e costruire un futuro.

9. Accade che alcuni dei rifugiati giunti in Europa dichiarino falsamente di essere siriani?
Alcuni lo fanno, e sebbene esista un mercato di false carte d’identità, non se ne conosce la portata. Frontex non è in grado di fornire dati su quanti migranti e rifugiati arrivino in Europa con passaporti siriani falsi ma diversi paesi hanno indicato di averne individuati molti.

10. Tutti gli emigranti e i rifugiati vogliono venire in Europa? Tutto il peso dell’immigrazione è nelle mani dell’Europa?
Turchia, Pakistan e Libano ospitano il 30% dei rifugiati di tutto il mondo, seguiti da Iran, Etiopia, Giordania e Kenya, e dei 15 milioni di rifugiati, l’86% risiedono in paesi in via di sviluppo, inclusi alcuni dei paesi più poveri del mondo. Non tutti vogliono o possono venire in Europa. Anzi, il fenomeo della migrazione sud-sud, cioè tra paesi in via di sviluppo, è vasto quanto l’emigrazione tra i paesi del sud del mondo e quelli del nord.

Per ulteriori informazioni sugli emigranti e sui rifugiati, visitare i siti:
www.iom.int - www.ohchr.org - www.undp.org - www.unhcr.org – www.unric.org