La conversione “a ostacoli” del permesso di soggiorno per lavoro stagionale, ovvero quando la lotta al caporalato si inceppa nella burocrazia

Raffaele Miele
1 dicembre 2025


 
Il decreto-legge 145/2024 ha cancellato il vincolo delle quote per la conversione del permesso di soggiorno per lavoro stagionale in lavoro subordinato. Un lavoratore che ha prestato attività regolare per almeno tre mesi e riceve un’offerta di contratto a tempo determinato o indeterminato può, oggi, ambire ad uscire dalla precarietà stagionale senza essere prigioniero del “click day” e dei tetti numerici fissati ogni anno. Sulla carta, è una svolta. Nella pratica, però, il legislatore ha lasciato in piedi un pezzo di edificio che aveva senso solo quando esisteva la logica dei flussi programmati: il passaggio obbligato allo Sportello unico per l’immigrazione (SUI) e il rilascio del nulla osta, prima ancora che la Questura possa aggiornare il titolo di soggiorno. Il risultato è che la conversione continua a essere una corsa a ostacoli, solo un po’ diversa. La norma è semplice nella sua nuova veste: l’art. 24, comma 10, del Testo unico immigrazione consente al...
 
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