Ufficio stampa AMSI
28 dicembre 2023
Foad Aodi; appello al Presidente della Repubblica, al Governo italiano e ai ministri competenti per risolvere la questione dei medici stranieri, basta muri contro di loro siamo stanchi
Così la richiesta e l'appello dell'Associazione medici di origine straniera in Italia (AMSI) insieme alla Commissione medici e professionisti della sanità stranieri giovani e al Movimento Uniti per Unire al Presidente della Repubblica e al Presidente del Governo Italiano e ai ministri competenti per risolvere e consentire ai medici stranieri che hanno superato la prova di ammissione di accedere alle specializzazioni senza muri burocratici. Visto l'enorme carenza di medici specialisti e infermieri in Italia e proprio in queste specializzazioni dove mancano candidati e specialisti. Non è umano continuare a mettere muri contro i professionisti della sanità di origine straniera senza motivi validi e visto che in numerose regioni stanno salvando la sanità pubblica e privata.
Quali sono i requisiti generali per l’accesso ai concorsi pubblici e all'esame di specializzazione? Cittadinanza italiana o cittadinanza di uno degli stati membri dell’Unione europea; ai sensi dell’art. 38 d.lgs. 165/01 e s.m.i, possono partecipare: i cittadini italiani o i cittadini di uno degli stati membri dell’Unione europea e i loro famigliari non aventi la cittadinanza di uno stato membro, che siano titolari del diritto di soggiorno oppure i cittadini di paesi terzi che siano titolari del permesso di soggiorno UE o che siano titolari dello status di rifugiato ovvero dello stato di protezione sussidiaria (ai candidati non italiani è in ogni caso richiesta un’adeguata conoscenza della lingua italiana.
La storia
Sta succedendo in tutta Italia. Medici stranieri extra-UE esclusi dalla specializzazione anche se vincitori di concorso. Hanno scelto di spostarsi dal loro paese e luogo di origine per formarsi al meglio e iniziare un percorso formativo ma si trovano in un limbo di insicurezze, con stipendi bloccati, con colleghi che decadono dalla graduatoria ogni tot giorni e con risposte ambigue e senza puri riferimenti di legge dalle segreterie universitarie, dal nord al sud. Chi di loro ha richiesto spiegazioni in merito ha ricevuto come risposta “seguirà il provvedimento motivato dell'esclusione”. I giovani medici oltre il carico di stress dell'inizio di un nuovo percorso in un altro paese devono affrontare tutti i giorni anche la pressione da parte dell'università di provvedere al più presto con la conversione del permesso di studio in permesso di lavoro, pena esclusione dalla specializzazione, cosa attualmente impossibile per chi vuole iniziare un percorso di formazione inquadrato come borsa studio e che ha ricevuto dal paese di provenienza un visto di studio. Tale decisione è stata comunicata tramite decreto aggiuntivo del 23 novembre art 4 comma 4 dal MIUR agli Atenei ma in nessun modo ai medici direttamente interessati da questo provvedimento.
L'AMSI insieme al Movimento Uniti per Unire esprime il suo rammarico di questo trattamento nei confronti dei giovani colleghi che vengono esclusi da un giorno all'altro senza preavviso o un minimo di garanzie nonostante frequentassero regolarmente nei reparti ospedalieri a loro assegnati dalla Scuola di specializzazione.
ln Italia mancano medici, in tutte le specialità, e se il trattamento è questo non ci possiamo lamentare dei “cervelli in fuga” e delle carenze di personale SSN che diventano sempre più gravi. AMSI ribadisce il suo impegno a sostenere tutti i professionisti della sanità italiani e di origine straniera come fa da sempre. Più di 1.000 strutture e dipartimenti e poliambulatori e servizi pubblici e privati non hanno chiuso grazie all'ingresso dei professionisti della sanità di origine straniera, più di 3.300 professionisti della sanità italiani hanno chiesto all'AMSI da maggio del 2023 di volere lavorare all'estero (paesi del Golfo) con aumento del 60% da settembre, più di 7 mila richieste di professionisti della sanità giunte all'AMSI negli ultimi 3 anni, più di 100 mila professionisti della sanità di origine straniera esercitano in Italia con un aumento del 45% di ingressi negli ultimi 3 anni e poi di 1.000 convegni e congressi svolto con ECM per tutte le professioni e tutte e nazionalità dal 2000 in collaborazione con tutte le nostre associazioni e comunità appartenenti al movimento uniti per unire e Unione medica euro mediterranea (UMEM). Sono alcune cifre che rendono la nostra realtà tra i primi difensori della sanità in Italia e anche all'estero e non accettiamo più muri, offese e distinzioni di professionisti e medici di seria A e seria B. Così dichiara Foad Aodi Presidente AMSI e docente a contratto all'Università di Tor Vergata.
Infine l'AMSI si rivolge a tutti gli albi professionali di prendere posizione e tutelare i nostri colleghi perché siamo tutti medici italiani e rispettiamo i nostri doveri e la legge italiana ma chiediamo che vengano rispettati i diritti senza discriminazione.
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