Corte di cassazione sull’utilizzabilità delle dichiarazioni spontanee dei migranti rese alla polizia giudiziaria.

Antonio Cormaci
Praticante avvocato e specializzando in Amministrazione pubblica e scienze amministrative presso la Scuola di specializzazione in studi sull’smministrazione pubblica dell’Università di Bologna


 
La massima decisoria  Con sentenza n. 14694 del 24 marzo 2017 la Corte di cassazione, sez. I, ha affrontato il delicato problema delle dichiarazioni spontaneamente rese alla Polizia giudiziaria nei confronti di membri dell’equipaggio che hanno effettuato il trasporto illegale. In particolare, la Suprema Corte sottolinea come tali dichiarazioni, dotate di una fisiologica natura testimoniale, siano regolarmente utilizzabili, non essendo configurabile, in capo ai migranti, il reato di cui al d.lgs n.286 del 1998, art. 10 bis – «ingresso e soggiorno illegale di stranieri in Italia» – in considerazione del fatto che l’ingresso sul territorio statale deve essere assunto in un’attività di soccorso umanitario; in virtù di ciò non è configurabile il tentativo di ingresso illegale, trattandosi, peraltro di una contravvenzione. Proseguono i giudici della Suprema Corte come non vi siano i presupposti nemmeno per configurare il reato di trattenimento illegale nel paese, poiché...
 
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